Ultima settimana del 2012 in calo per i futures sul rame

Il rallentamento dei contratti futures sul rame di ieri ha interrotto i rialzi di questi strumenti finanziari che ormai duravano da una settimana: gli investitori, infatti, stanno aspettando con impazienza il riavvio delle trattative negli Stati Uniti per scongiurare il fiscal cliff. In aggiunta, è stato piuttosto influente anche l’ultimo aggiornamento sulla produzione cilena, in decisa crescita. Come se non bastasse l’Etf sul rame fisco che fa tanto discutere, ora ci si è messo questo ribasso dei derivati.

Nel dettaglio, il contratto più attivo per quel che concerne il metallo, vale a dire quello che ha preso a riferimento le spedizioni del prossimo mese di marzo, ha perso ieri 0,1 punti percentuali, chiudendo l’ultima settimana del 2012 a quota 3,5965 dollari la libbra presso il Comex. I precedenti guadagni, al contrario, erano stati favoriti dalle speranze circa una ripresa positiva dell’economia cinese nel corso del 2013: l’ex Impero Celeste rappresenta uno dei principali produttori al mondo (40% di quota) e gli ultimi report industriali hanno messo in luce una domanda stabile per quel che concerne i prodotti legati al rame. Quest’ultimo, infatti, è risultato in rialzo ieri allo Shanghai Futures Exchange per il quinto giorno consecutivo. Le preoccupazioni per le sorti americane stanno purtroppo influenzando gran parte degli investimenti.

C’è però da rilevare una previsione azzeccata, vale a dire lo scenario ribassista per i futures sul rame a fine 2012 che gli analisti hanno annunciato all’inizio di novembre. Focalizzando l’attenzione sull’output del Cile, quest’ultimo ha registrato un aumento pari a 2,6 punti percentuali un mese fa rispetto ai livelli del 2011. In aggiunta, nei primi undici mesi di quest’anno, la nazione andina è riuscita a produrre quasi cinque milioni di tonnellate di rame, vale a dire il 3,7% in più nel confronto annuo. Le scorte, infine, sono aumentate negli ultimi mesi, limitando in parte le preoccupazioni, soprattutto in relazione al London Metal Exchange.

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