L’Etf sul rame fisico che fa tanto discutere

Il via libera da parte della Securities and Exchange Commission (Sec, la Consob americana) ha consentito agli investitori di beneficiare del primo Exchange Traded Fund che punta sugli acquisti di rame fisico: il prodotto in questione era stato proposto in maniera ufficiale da JPMorgan, ma i produttori e i commercianti della commodity si erano opposti con veemenza. Che cosa si teme nello specifico? Il timore è che il settore possa essere sconvolto nei suoi equilibri da un fondo di questo tipo. Un esempio emblematico lo si è avuto proprio due settimane fa, quando il manifatturiero Usa ha fatto rallentare i futures sul rame.

In aggiunta, gli ultimi anni sono stati dominati per lo più da un evidente deficit di produzione. La Sec non è stata altrettanto pessimista ed è convinta che l’Etf in questione non possa avere impatti sul settore. Entrando maggiormente nel dettaglio dell’offerta, si sta parlando del JPM XF Physical Copper Trust, il cui sottostante iniziale sarà rappresentato da quasi 62mila tonnellate di materia prima. Per il momento, comunque, la banca statunitense non ha ancora reso noto il momento in cui verrà fatta partire la quotazione vera e propria. Le dimensioni selezionate rappresentano circa il 27% del rame che è detenuto al giorno d’oggi presso il London Metal Exchange, dunque un livello davvero notevole.

Anche BlackRock, tra l’altro, vorrebbe proporre uno strumento simile, ma puntando su oltre 121mila tonnellate di rame. Di conseguenza, si avrebbe un valore totale dei due Etf combinati pari a ben 1,5 miliardi di dollari. Per quel che concerne i prezzi futuri, non si potrà che fare riferimento alla Cina, driver principale in questo senso. Secondo l’International Copper Study Group, il 2013 dovrebbe caratterizzarsi come il primo anno degli ultimi quattro in cui la produzione globale di rame andrà a superare la domanda, probabilmente come risultato del prolungato periodo di prezzi alti.

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