JPMorgan si adegua al trading elettronico di corporate bond

JPMorgan, la più grande banca degli Stati Uniti per quel che riguarda gli assets finanziari, sta pianificando l’avvio del trading elettronico di corporate bond: l’operazione telematica a cui si sta facendo riferimento dovrebbe avvenire nella prima parte di quest’anno, dunque al massimo entro il prossimo mese di marzo, ma non si tratta di una novità assoluta. In effetti, l’istituto di credito americano sta per seguire la stessa strada intrapresa da altri colossi come Citigroup e Goldman Sachs, visto che l’obiettivo principale da raggiungere consiste nel sostenere i clienti al momento dell’acquisto e della vendita di debito.

L’Etf sul rame fisico che fa tanto discutere

Il via libera da parte della Securities and Exchange Commission (Sec, la Consob americana) ha consentito agli investitori di beneficiare del primo Exchange Traded Fund che punta sugli acquisti di rame fisico: il prodotto in questione era stato proposto in maniera ufficiale da JPMorgan, ma i produttori e i commercianti della commodity si erano opposti con veemenza. Che cosa si teme nello specifico? Il timore è che il settore possa essere sconvolto nei suoi equilibri da un fondo di questo tipo. Un esempio emblematico lo si è avuto proprio due settimane fa, quando il manifatturiero Usa ha fatto rallentare i futures sul rame.

Previsioni Euro/Dollaro secondo JP Morgan

Le previsioni di JP Morgan rispecchiano esattamente la situazione grafica di Euro/Dollaro ed annunciano un periodo molto difficile per il cambio più importante del Mondo (o meglio, difficile per l’Euro e meno difficile per il Dollaro USA). La giornata di oggi e quella di ieri sono all’insegna del recupero ed il disegno di un testa-spalle rialzista potrebbe trarre in inganno i “tecnici” che basano l’operatività unicamente sui grafici. Nel breve periodo potrà anche esserci un recupero, ma sia i grafici di lungo termine sia le previsioni di Jp-Morgan convergono in un futuro ribassista per il cambio, che secondo gli analisti della banca d’affari potrebbe arrivare a sfiorare 1.275 come valore minimo.

JPMorgan: primo bond trentennale dopo otto mesi

JPMorgan può trarre il massimo vantaggio dalla sua posizione di banca col maggiore credito in assoluto all’interno degli Stati Uniti: in effetti, questa sorta di leadership ha permesso al gruppo di vendere ben 1,75 miliardi di dollari in relazione a titoli obbligazionari in scadenza tra trenta anni. Si tratta di una operazione importante, anche perché questo lancio è il primo negli ultimi sei mesi da parte di una compagnia finanziaria americana. I titoli in questione beneficiano di un rendimento pari al 5,6%, 140 punti base al di sopra del ritorno economico che viene invece garantito dal Tesoro. L’ultimo istituto che si è avventurato in una cessione simile era stata Goldman Sachs, più precisamente il 21 gennaio scorso. I rischi che corre JPMorgan non sono poi così alti rispetto al contesto economico in cui ci troviamo: il fatto che si punti su una scadenza così lunga è un chiaro segno di forza secondo gli analisti e anche la scelta del periodo di sottoscrizione viene considerata come la più idonea.

Giappone, riflettori puntati sui Samurai bond

Moltissime società estere stanno tornando a interessarsi al mercato dei cosiddetti Samurai bond, la modalità più classica per ottenere dei rendimenti interessanti dal Giappone; in particolare, si tratta di un vero e proprio ritorno di fiamma per quel che concerne gli alti rendimenti offerti, grazie anche alle condizioni relativamente economiche delle emissioni finanziarie. Nel corso della giornata di ieri, infatti, JPMorgan è stata l’ultima compagnia in ordine temporale ad attingere da questo comparto, mettendo a disposizione dei titoli a tasso fisso, della durata quinquennale e per un totale di 111,1 miliardi di yen. Non si tratta di una semplice emissione, bensì del primo lancio di Samurai bond da parte di una società finanziaria americana dal 2008, ovvero dal momento in cui è scoppiata la crisi globale.