Moody’s stima crescita stagnante in Europa nel 2013

L’agenzia di rating Moody’s ha diffuso questa mattina l’ultimo rapporto sugli scenari globali, evidenziando i rischi per l’area euro dovuti alla debolezza dell’economia dei paesi periferici. Secondo gli esperti dell’agenzia, se Italia e Spagna mostreranno ancora cali del pil fino al 2015 l’impatto negativo sull’intera zona euro sarà enorme. Moody’s ritiene che il rischio sia quello di assistere a nuovi incrementi record della disoccupazione a livello europeo, che metterebbe in pericolo il già fragile equilibrio politico raggiunto finora dai leader continentali. Moody’s si aspetta per quest’anno una crescita stagnante nella zona euro.

Clerical Medical consiglia di uscire dai bond

Il rally dei mercati obbligazionari potrebbe essere ormai prossimo al capolinea e lasciare il posto all’investimento in azioni per il prossimo decennio. E’ quanto afferma Patrick Armstrong, gestore dei fondi della società di investimento britannica Clerical Medical. L’esperto ritiene che il tema dominante del 2013 sarà come fronteggiare l’inizio della fase ribassista del mercato obbligazionario governativo e corporate, che dovrebbe durare fino al 2020. Secondo Armstrong i rendimenti sono stati schiacciati verso lo zero dalle politiche ultra-espansive delle principali banche centrali, con la sola eccezione del Giappone che finora ha sperimentato la deflazione.

Quali rischi per i mercati finanziari nel 2013 secondo Deutsche Bank

Il 2013 è partito sotto i migliori auspici con un rally di bond e borse, favorito dal forte appetito per gli asset rischiosi da parte degli investitori internazionali che sono sempre più alla ricerca di rendimenti elevati in un contesto di mercato caratterizzato da tassi reali negativi e sui minimi storici. Secondo gli esperti di Deutsche Bank quest’anno le azioni saliranno mediamente del 10%. Tuttavia, il rischio più grande per gli investitori è quello di sottovalutare alcune variabili-chiave, che potrebbero far invertire bruscamente la rotta sui mercati azionari.

Fineco riduce le commissioni del proprio trading

FinecoBank ha reso note quelle che saranno le commissioni del nuovo anno, dunque da applicare già in questo mese di gennaio, per quel che riguarda i titoli azionari e quelli obbligazionari: di che novità si tratta nello specifico? In particolare, le azioni a cui si sta facendo riferimento sono quelle di diversi paesi, vale a dire gli Stati Uniti, la Germania, la Francia, i Paesi Bassi e il Portogallo. Si può cominciare il discorso con le azioni americane. In pratica, la compagnia che fa parte del vasto universo Unicredit, ha ridotto le commissioni in questione da 19 a 12,95 dollari fissi per ogni ordine eseguito.

Proroga buy-back Grecia

Il premier Greco Samaras ha definite un “successo” il programma di buy-back, il piano di riacquisto dei titoli di Stato, prorogato fino a stanotte con l’obiettivo di ridurre di 20 miliardi di euro l’esposizione del Paese. Una proroga di 24 ore, utile per permettere a banche e investitori di consegnare bond di Atene incassando tra i 30 e i 40 centesimi per ogni euro di valore facciale dell’obbligazione. Negli auspici di Samaras, la Grecia dovrebbe spendere 10 miliardi per rilevare 30 miliardi di esposizione del paese, riducendola così di 20 miliardi netti.

Investire in titoli di Stato italiani 2013

Nel corso del 2013 le emissioni di titoli di Stato italiani saranno pari a crica 410 miliardi di euro. Un passo indietro piuttosto corporoso rispetto a quanto precedentemente riscontrato nelle analisi 2012, anno che dovrebbe chiudersi con emissioni pari a 470 miliardi di euro. Ad affermarlo è stata Maria Cannata, responsabile del Tesoro per la gestione del debito, in occasione del recente convegno Euromoney. Vediamo allora quali sono state le principali considerazioni effettuate dalla dirigente poche ore fa.

Investire in titoli di Stato ungheresi

Le ultime aste obbligazionarie dell’Ungheria non sono state troppo esaltanti, eppure gli investitori non residenti e quelli stranieri stanno dando molta fiducia alla nazione magiara: non è un caso, infatti, che gli investimenti in questione siano stati pari a quasi 116 miliardi di fiorini (circa quattrocento milioni di euro per la precisione), a conferma di una netta predilezione nei confronti di questi titoli di Stato. I dati in questione si riferiscono allo scorso mese di settembre e sono stati messi a disposizione dall’Akk (Államadósság Kezelő Központ), vale a dire l’agenzia ungherese che si occupa della gestione del debito del governo di Budapest.

Allianz punta sui bond italiani

Il colosso assicurativo tedesco Allianz crede nella rinascita dell’Italia. Secondo Franck Dixmier, responsabile investimenti per il comparto europeo fixed income di Allianz Global Investors, ritiene che in questo momento ci sono buone opportunità di investimento in Italia, in una fase storica caratterizzata da tassi reali negativi nei paesi europei “core” e tassi a livelli molto interessanti nella periferia europea. Il money manager è convinto che non ci sarà alcun break-up dell’euro e che l’Italia è molto meglio della Spagna. Secondo Dixmier, quest’ultima sarà costretta a chiedere aiuto per evitare la bancarotta.

Titoli di stato annuali in emissione il 13 agosto 2012

Il comunicato stampa n° 113 dell’8 agosto 2012 informa gli investitori che il ministero dell’Economia e delle Finanze ha disposto per il 13 agosto l’emissione di 8 miliardi di euro di titoli di Stato con scadenza annuale. I Buoni Ordinari del Tesoro avranno una durata complessiva di 364 giorni; il regolamento è previsto al 15 di agosto, giorno in cui verranno a scadere BOT per 10.150 milioni di euro (di cui 7.150 milioni annuali e 3000 milioni trimestrali. 

Su quali bond investire con lo spread a 500

Il boom dello spread italiano, che venerdì 20 luglio ha raggiunto quota 500, potrebbe far cambiare ancora strategia ad investitori istituzionali e piccoli risparmiatori, in quanto nel breve periodo il rischio-paese è aumentato notevolmente, in quanto si teme un pericoloso contagio dalla traballante Spagna. Per quanto riguarda le strategie sulle obbligazioni, l’obiettivo principale resta quello di diversificare per emittenti e per aree georgrafiche. Inoltre, conviene restare sulle scadenze brevi, per evitare di salire sull’ottovolante delle oscillazioni di titoli con duration a medio-lunga scadenza.

Come scegliere le scadenze migliori tra Bot, Ctz e Btp

Su quali scadenze dei titoli di stato bisogna investire per restare al riparo dalle turbolenze finanziarie legate alla crisi dell’euro e dei debiti sovrani? E’ la domanda che forse molti investitori si staranno chiedendo da tempo, dopo essere stati continuamente sotto pressione negli ultimi mesi a causa dell’altalena dello spread. L’Italia sta attuando un importante processo di risanamento dei conti pubblici, anche se il rischio sovrano resta ancora elevato visto che il paese soffre una grave mancanza di crescita. Allora quali sono le migliori scadenze, a rischio nullo o molto basso, per investire in bond sovrani italiani?

Torna la tensione sui differenziali, Spagna sopra Irlanda

Cambio di rotta per il mercato dei titoli di Stato; dopo un’apertura positiva dell’azionario a cui è seguita una riduzione dei differenziali in Eurozona gli investitori cambiano opinione sul post-elezioni in Grecia e torna la sfiducia.

Il differenziale sale ancora e la situazione peggiore si registra in Spagna sui Bonos, seguiti dai titoli di Stato Irlandesi. Dopo l’euforia per aver sventato l’uscita dall’area Euro gli investitori tirano un respiro di sollievo, visto che le conseguenze di una spaccatura interna alla Moneta Unica erano imprevedibili. Tuttavia ora si guarda al futuro che se questa mattina sembrava sostenibile ora spaventa i mercati.

Asta BTP a 3 anni del 14 Giugno 2012

I risultati dell’asta di BTP a tre anni di questa mattina sono perfettamente in linea con l’andamento precedente e non invertono la tendenza iniziata qualche mese fa’; per una domanda complessiva di 4.775 milioni di euro sono stati collocati 3 miliardi di euro di Buoni del Tesoro Poliennali a tre anni ad un tasso in netta crescita che si attesta a quota 5,30% (rispetto al 3,91% precedente). L’emissione ha visto un bid-to cover in leggerissimo calo e come per il mese precedente ad una domanda sostenuta corrispondono rendimenti in salita (che vanno a sfiorare i massimi da Dicembre 2011).

ASTA BTP 14 GIUGNO 2012

Sempre durante la mattinata sono stati collocati 1,5 miliardi di euro di BTP non più in corso di emissione a fronte di una domanda pari a 2,7 miliardi di euro. Due sono le scadenze interessate; la prima con i BTP 2019, che hanno registrato un rendimento prossimo al 6,10%, e la seconda con i BTP 2020 ed un rendimento pari al 6,13%. 

Emissione BTP del 14 Giugno 2012

Nuova emissione in programma per il Ministero dell’Economia e delle Finanze; arrivano i titoli di Stato di lungo termine il 14 giugno in asta, con regolamento al 18 giugno e nello specifico verranno offerti tre BTP di cui due non più in corso di emissione.

Il primo prestito in emissione ha decorrenza 1° marzo 2012 e scadenza 1° marzo 2015 ed offre un tasso di interesse annuo lordo al 2,50%. L’ISIN che lo contraddistingue è IT0004805070 e l’ammontare dell’emissione varierà da 2 miliardi di euro a 3 miliardi di euro.