Bitcoin e il portafoglio di “Michael” craccato

Quando si parla di bitcoin e di password di portafoglio la storia di Michael viene da sempre portata come esempio di necessità di conservare bene le proprie chiavi d’accesso.

Bitcoin che sembravano essere perduti

La sua storia è famosa perché, dimenticandole, non ha avuto accesso per anni ai Bitcoin di sua proprietà. Almeno fino a ora. Visto che qualcuno è finalmente riuscito a craccare il suo wallet. Non si pensava fosse possibile e dobbiamo dire la verità: eravamo tutti convinti che l’uomo non sarebbe mai stato in grado di ritornare in possesso delle sue criptovalute. Eppure è successo.

A raccontare l’accaduto è stato un ingegnere hardware tra i più famosi, ovvero Joe Grand. Sono stati lui e un suo collaboratore a riuscire nell’impresa sfruttando, in pratica, una vulnerabilità di Roboform del 2013.

Questa storia non ci dà solo spunto per poter far battute sull l’avvenimento, ma ci fa capire come la sicurezza, da ogni punto di vista per quel che riguarda Bitcoin, sia fondamentale. Michael, di cui non conosciamo il cognome per motivi di privacy, è stato molto fortunato ad avere incontrato dei professionisti nel loro settore capaci di riuscire in questa impresa.

Non scherziamo quando sottolineiamo che la sua storia da anni viene portata come esempio di come non gestire un wallet. Certo, il tempo in qualche modo ha anche lavorato per lui dato il valore attuale di Bitcoin, ma fino a poco tempo fa i suoi 43,6 bitcoin erano bloccati.

L’uomo aveva originato, attraverso un gestore di password, una password complessa di 20 caratteri per proteggere i suoi bitcoin. Il codice era stato salvato in un file di testo memorizzato in un volume virtuale, crittografato attraverso il programma Truecrypt.

Le capacità di Joe Grand

Il problema è nato proprio con il danneggiamento di questo contenitore e la conseguente impossibilità dell’uomo di accedere ai suoi fondi. Quando sottolineiamo che la sua fortuna è stata l’esistenza di un ingegnere come Joe Grand non scherziamo. Parliamo di un hacker etico e quindi di una persona che mette a disposizione le sue capacità per proteggere e non per rubare.

Dobbiamo sottolineare che inizialmente l’uomo aveva rifiutato la proposta di Michael. Solo successivamente ha deciso di aiutarlo a craccare la password. E questo è stato possibile perché l’uomo si è accorto di una potenziale vulnerabilità del generatore di password. Basandosi su quella ha ricostruito la versione utilizzata nel 2013 dall’uomo.

Per farla breve è riuscito a individuare il meccanismo necessario a recuperare la password. Mettendo di nuovo nelle mani del suo possessore dei Bitcoin che sembravano essere perduti. Ovviamente, per il suo lavoro, è stato ricompensato.

Bitcoin supera i 71 mila dollari

Bitcoin ha superato i 71.000  dollari a inizio di questa settimana. Si tratta di una soglia di valore importante perché apre verso un territorio finora inesplorato con tutte le conseguenze del caso.

Cosa accade con Bitcoin

Una barriera difesa strenuamente dai ribassisti finora. La questione è che non si ha un simile record per quel che concerne Bitcoin dal novembre del 2021, momento in cui non si è interrotta la bull run di quel periodo. Attualmente questa fase in atto viene tecnicamente chiamata di “price discovery“. E necessita di essere approcciata al meglio.

Il valore di mercato di Bitcoin è salito a 1400 miliardi di dollari grazie all’accelerazione del valore iniziata nel 2023 e continuata in modo costante da gennaio. Solo nel 2024 è stata registrata una crescita del 70%, che ha portato la valuta a superare anche la capitalizzazione dell’argento pari attualmente a 1382 miliardi di dollari.

Il Bitcoin, salendo di valore, sta trainando anche le altre valute. Ethereum, ad esempio, si trova ora a un prezzo superiore ai 4.000 dollari. Attualmente la stima riguardante il valore di tutto il settore delle cripto parla di una capitalizzazione totale di 2600 miliardi. Come ha ricordato Il Sole 24 ore, in tal senso parliamo dell’equivalente della capitalizzazione del titolo della Apple.

Nel novembre del 2021 quando si è conclusa la bull run di Bitcoin, si è passati da un controvalore di settore pari a 3000 miliardi a uno di 1000 miliardi, alla fine del 2022, con la conclusione del bear market.

Halving momento importante

È importante capire la storia passata della valuta per comprendere perché stia salendo. Va detto che in questo momento ad avere un effetto importante vi è anche il lancio degli ETF spot a Wall Street. Questo prodotto finanziario sta lanciando moltissimo gli investimenti relativi la criptovaluta. La domanda di questo specifico prodotto, infatti, non solo è più alta delle aspettativema ha fatto già raccogliere 10 miliardi di dollari netti tra deflussi e flussi.

Una domanda importante che tra l’altro sta avvenendo in prossimità dell’halving di Bitcoin. Attualmente ne vengono creati 900 al giorno che passeranno a 450 dopo il dimezzamento obbligato. Anche questo fattore avrà conseguenze sulla domanda perché sosterrà uno squilibrio con l’offerta.

Non bisogna inoltre sottovalutare quello che sta succedendo con la liquidità per via della Fed e della sua politica monetaria restrittiva. Soprattutto perché nonostante il blocco del quantitative easing e la riduzione dei titoli in portafoglio della Federal Reserve, l’espansione del deficit sta andando contro il calo della liquidità in circolazione.

Fattore questo che aiuta gli investimenti attualmente in atto in Bitcoin.

Bitcoin supera i 60 mila dollari

Il Bitcoin vola sopra i 60 mila dollari e in molti iniziano a chiedersi se questo trend rialzista sarà in grado di non sentire il peso dell’halving della criptovaluta che dovrebbe avvenire di qui a breve.

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Una crescita incredibile quella di Bitcoin

Parliamo, per quel che concerne il Bitcoin, di un rialzo del 18% negli ultimi giorni e di circa il 43% su base mensile. Numeri che iniziano a pesare e che stanno portando la cripto sempre più in alto. Inutile dire che l’approvazione della Sec degli ETF sul prezzo spot di Bitcoin hanno aiutato e non poco questo a salire di valore, di riflesso. E l’halving, proprio per questi numeri, viene ora visto con maggiore attenzione dagli investitori. Ora inizia a essere considerato una occasione di ulteriore rialzo.

Quando parliamo di halving di Bitcoin intendiamo letteralmente “dimezzamento”. Questa procedura avviene ogni quattro anni e dimezza la remunerazione dei miner che aggiungono nuovi blocchi alla blockchain. Come qualsiasi analista è in grado di spiegare, questo meccanismo, insieme al limite dei 21 milioni di token, è una strategia che serve alla valuta per mantenere alto il suo valore di mercato.

L’halving attualmente previsto ad aprile sarà il quarto della storia della moneta digitale di Satoshi Nakamoto e porterà a un dimezzamento del tasso di inflazione annualizzato da circa l’1,70% a circa lo 0,85%. Pur creando qualche problema a più di un miner, questa procedura ha portato sempre negli anni la valuta a crescere. Soprattutto nei dodici mesi successivi.

Dove si arriverà con il valore?

Siamo già a 60 mila dollari, dove possiamo arrivare? Secondo gli esperti ancora più in alto. Soprattutto per la presenza di alcuni fattori macroeconomici esogeni particolarmente favorevoli. Tra di essi spicca senza dubbio l’attuale politica monetaria di BCE e FED. Sono in molti a pensare che a luglio 2024 possano esservi dei tagli del costo del denaro.

Come già anticipato poi anche l’approvazione degli EFT spot sta avendo il suo peso. Soprattutto perché apre la strada non solo a effetti a lungo termine di tipo positivo ma alla possibilità di un importante passo in avanti normativo. Favorendo gli investimenti del settore e in particolare quelli sulla valuta.

Non dobbiamo dimenticare che tassi di interesse potenzialmente più bassi insieme a particolari scenari macroeconomici possono spingere in alto la domanda. Favorendo insieme all’halving la crescita di Bitcoin. Dovremo solo fare attenzione al fatto che tutto questo possa occorrere senza sbavature di sorta.

Non dobbiamo dimenticare che questa moneta digitale sia particolarmente volatile e quindi avvezza a sorprese di ogni genere.

Bitcoin, cosa accadrà con l’halving

Cosa accadrà con l’halving di Bitcoin? Questo processo e da sempre ritenuto uno di quelli fondamentali per questa criptovaluta. La ragione sta nel fatto che rappresenta il dimezzamento della sua emissione, pianificato da Satoshi Nakamoto, il suo creatore. Ma cosa succederà?

Cosa avverrà con l’halving di Bitcoin

Per definire la scarsità di questa valuta, l’halving di Bitcoin avviene ogni quattro anni. Parliamo di uno shock periodico, diverso da un semplice rallentamento, che questa volta rispetto al passato potrebbe avere conseguenze maggiori per la valuta.

Tecnicamente alcuni esperti considerano questo processo un difetto nell’ambito della discontinuità ma lo considerano anche un ottimo mezzo di marketing a favore della valuta. Essendo infatti uno shock di tipo cadenzato quando avviene se ne parla e lo si fa a lungo. Molto di più di quello che accadrebbe se si trattasse di un processo graduale.

Il destino di Bitcoin legato a questa procedura è correlato essenzialmente alla reazione che la valuta avrà dopo la stessa. Non vi saranno criticità varie se l’halving verrà superato senza problemi. In passato questo ha dato sempre vita a cicli rialzisti della valuta. Nel caso specifico andrebbe a intervenire su un ciclo già in atto, ovvero quello aperto nel 2023.

Sono molte le variabili che agiscono sul Bitcoin e il suo andamento. Positivamente si è potuto di recente contare sull’approvazione dell’ETF Bitcoin a Wall Street. Ma non possiamo dimenticare l’effetto che hanno avuto le indagini riguardanti il volto di Binance o l’arresto del capo di FTX. Senza contare tutte le potenziali variabili di tipo geopolitico.

Cosa accadrà ai miner

L’halving di Bitcoin rappresenta comunque un momento molto importante per i miner della criptovaluta, dato che la remuneratività della stessa si dimezza. Chiunque abbia messo in piedi dei processi efficienti dovrebbe riuscire a superare questo momento senza problemi.

La riduzione dell’emissione della criptovaluta è legata solamente a esigenze di tipo economico ciò non toglie che una minore produzione impatterà anche sull’ambiente. In questo caso si parla di conseguenze di tipo positivo dato che porteranno a un minore inquinamento.

Cambiamo anche ricordare che i miner, grazie specifici incentivi, stanno sempre di più utilizzando energia prodotta in modo sostenibile per il loro lavoro. Tecnicamente parlando dopo questa procedura Bitcoin dovrebbe essere più scarso dell’oro. Fattore importante ma che viene sconsigliato come parametro da utilizzare per eventuali proiezioni della criptovaluta.

Siamo curiosi di sapere cosa accadrà dopo questo halving di Bitcoin? Come reagiranno i miner e soprattutto come reagirà il mercato delle criptovalute? Di sicuro ne accadranno delle belle.

Bitcoin, Sec dà via libera ad ETF

L’ETF su Bitcoin è realtà: la Sec statunitense ha dato il via libera a questo prodotto finanziario. Stupendo tutti coloro che pensavano che sarebbe arrivato un No a questa prima richiesta.

Bitcoin sale dopo annuncio

Dobbiamo ammettere che si è trattato di un sì decisamente atteso e sofferto, ma l’assenso al primo ETF legato a Bitcoin a Wall Street è arrivato con tutto ciò che questa decisione rappresenta. Il 10 gennaio rimarrà nella storia della Securities Exchange Commission e anche in quella delle criptovalute.

È questo infatti il giorno in cui la Sec ha accettato tutte le 11 domande in attesa per quel che concerne il fondo passivo o ETF fisico. E quindi garantito da collaterale sul prezzo di mercato (o spot) di Bitcoin. Inutile dire che la decisione ha portato il valore della valuta digitale di Satoshi Nakamoto a risalire sopra i 46 mila dollari, portando nuovamente sui mille miliardi di dollari la capitalizzazione della moneta.

Per ciò che riguarda le quotazioni le prossime ore saranno importanti. Soprattutto perché gli investitori possono muoversi in due direzioni. La prima è quella della ulteriore crescita sulla scia del buon momento o quella del “sell the news“, ovvero la vendita dell’asset per monetizzare dopo tanta pazienza.

Una legittimazione davvero importante

Messa da parte questa considerazione, il via libera all’ETF sul Bitcoin rappresenta davvero un momento importante nella storia finanziaria generale. E ancor più per questa valuta. In tanti fanno il paragone con il lancio del primo ETF sull’oro a Wall Street del 2004. C’è chi sostiene che a lavorare a favore dell’assenso sia stata anche la presenza della domanda, in tal senso, da parte di BlackRock che aveva sempre ricevuto sì in tal senso per gli EFT. Parliamo di ben 575 richieste andate a buon fine.

Dobbiamo ricordare che la prima domanda di ETF su Bitcoin è stata depositata nel 2018 da VanEck, che finalmente ha ricevuto anch’esso parere positivo. Va detto che la Sec, prima di aprire le porte di Wall Street al Bitcoin, ha richiesto decisamente più documentazione rispetto al passato.

Fino a ora alla Borsa di New York il Bitcoin era entrato solo con contratti future, autorizzati nel dicembre del 2017. E diversi da un ETF fisico che per sua natura, replicando un prezzo spot obbliga gli emittenti ad acquistare il collaterale seguendo la crescita della domanda. Ma ancor più importante, con il sì della Sec la valuta ottiene una legittimazione davvero importante. La quale potrà rappresentare un’ottima base per rendere questa crypto ancora più attraente agli occhi degli investitori istituzionali.

 

 

Bitcoin cala sotto pressione approvazione Etf

Il Bitcoin sente la pressione legata all’approvazione degli ETF e arriva a perdere fino al 9,2%, scendendo al di sotto dei 41.000 dollari.

Il calo di Bitcoin dettato dall’incertezza

È indubbio che questo passaggio sia importante per la valuta ideata da Satoshi Nakamoto e in generale per il mondo delle criptovalute. Ancora una volta il Bitcoin ci dimostra come anche solo l’attesa di una decisione importante per il suo futuro possa influenzare il suo andamento.

Ecco quindi che, in parte inaspettatamente, già dai primi giorni di gennaio è possibile essere testimoni di una pressione al ribasso. Soprattutto per quel che riguarda la valuta in questione. Un vero peccato, dato il fatto che solo 24 ore prima del calo aveva raggiunto i 45.000 dollari. Praticamente il suo picco degli ultimi 21 mesi. Nel momento in cui stiamo scrivendo il valore è già nuovamente risalito, anche se non al suo massimo.

Non stupisce, in generale, che il Bitcoin possa salire e scendere in maniera improvvisa. E sicuramente anche in questo caso sono diversi i fattori che hanno concorso a questa tipologia di andamento. Ma è impossibile non dare la giusta rilevanza all’attesa della imminente decisione della Sec, la Security and Exchange Commission statunitense per quel che riguarda il lancio di un ETF legato a Bitcoin.

Questo tipo di prodotto finanziario è stato pensato generalmente per tenere traccia di un indice, di obbligazioni, di una merce o di un paniere di attività. Gli ETF danno modo agli investitori di vendere o acquistare quote di un fondo durante la sessione di mercato in qualsiasi momento Sfruttando una flessibilità maggiore rispetto a quel che succede coi fondi comuni di investimento i cui scambi avvengono solo a fine giornata.

Importante la posizione della Sec

A cosa porterebbe un ETF legato a Bitcoin? Senza dubbio renderebbe più semplice l’accesso a questa criptovaluta per gli investitori tradizionali. Questi infatti potrebbero non amare particolarmente eseguire degli scambi direttamente in Bitcoin.

Tra l’altro un’approvazione di questo prodotto da parte della Sec potrebbe davvero rivelarsi un apripista nei confronti della legittimazione di questa valuta digitale all’interno dei mercati finanziari di tipo tradizionale. È per questa ragione che il mercato delle criptovalute segue da vicino questo processo.

Se la Sec dovesse esprimere parere positivo, di sicuro la fiducia degli investitori nelle criptovalute potrebbe aumentare. Le posizioni sono differenti: c’è chi pensa che la Sec avrà il coraggio di fare questo passo e chi pensa invece che le richieste verranno respinte al momento, per poi provvedere a una approvazione successivamente. Ed è proprio questa incertezza sui tempi che spinge la volatilità del Bitcoin.

Coinbase prevede mercato positivo criptovalute nel 2024

Secondo Coinbase il mercato delle criptovalute nel 2024 sarà destinato a crescere. In una analisi condotta di recente, infatti, ha messo a disposizione una previsione di tipo positivo dal nome Coinbase 2024 cryptocurrency Market Forecast.

Cosa si aspetta Coinbase dal 2024

Un rapporto questo che analizza la potenziale espansione e durata delle valute digitali in quest’ultimo periodo. Quest’anno le criptovalute ci hanno messo davanti a un andamento altalenante, fortemente influenzato dalle problematiche geopolitiche presentatesi nel corso di mesi.

Coinbase, nel suo documento, dà essenzialmente un colpo al cerchio e uno alla botte. Questo perché, pur prevedendo una crescita del mercato, non se la sente di asserire che sia possibile smentire in modo completo gli scettici. “Riteniamo”, sottolinea infatti, “che sarebbe troppo presto per definire questa fase o per interpretare le tendenze favorevoli come una smentita definitiva agli scettici che hanno dichiarato prematuramente la caduta delle criptovalute”.

Quel che appare “evidente è che”, spiega, “nonostante le sfide lanciate a questa categoria di asset, i progressi osservati nell’ultimo anno hanno superato le previsioni. Questi sviluppi”, prosegue, “confermano che le criptovalute sono durature

Ovviamente, viene sottolineato nelle analisi, quel che bisogna capire per il prossimo anno è come capitalizzare nel modo giusto, dando vita a dei sistemi migliori. Tra le altre cose, Coinbase prevede che gli investimenti istituzionali rimarranno comunque concentrati su Bitcoin, soprattutto per quel che concerne i primi sei mesi del prossimo anno.

Alto l’interesse degli investitori tradizionali

Una tendenza probabilmente legata all’interesse sempre più alto che gli investitori tradizionali stanno dedicando alle cripto. A sostenere questo maggiorato interesse dovrebbe esservi anche ciò che avviene a livello normativo: ovvero una maggiore spinta a regolarizzare. Qualcosa che rende possibile lo stimolo degli investitori ad attenzionare quegli asset comprendenti un rischio più alto.

Allo stesso tempo avranno il loro peso nel 2024, secondo Coinbase, anche gli sforzi dei programmatori nel mettere a disposizione strumenti per uno sfruttamento semplice delle criptovalute. E quindi il conseguente miglioramento del rapporto tra gli utenti e queste valute digitali.

Le previsioni di Coinbase, a differenza di altre, cercano di rimanere ancorate con i piedi a terra. E’ infatti facile lasciarsi andare ad annunci stupefacenti capaci di essere smentiti dalla prima criticità geopolitica. Non va dimenticato che le valute digitali sono degli asset molto volatili. Un’analisi seria ma scevra da particolari entusiasmi può rivelarsi più esatta di qualsiasi altre. Tutto è comprendere quanto effettivamente il mercato sia disposto a prendere e a lasciare. Di certo i cambiamenti, anche tecnologici, avranno il loro peso sul suo andamento.

Bce, siamo alla fine del Bitcoin

La Bce ritiene che i Bitcoin abbiano raggiunto il loro picco più basso. L’astio generale provato finora nei confronti delle criptovalute sembra aver trovato un fondamento.

New Financial Technology, cosa è successo?

Quello della New Financial Technology è uno schema ponzi in ambito crypto? Non è dato saperlo per ora. Quel che è certo è che al momento, tutti coloro che hanno investito in questo progetto si stanno ritrovando con un pugno di mosche in mano.

Truffe Bitcoin, attenzione agli spot ingannevoli

Truffe Bitcoin? Purtroppo diffuse. Un professore di Padova è stato truffato per ben 370 mila euro: oggetto dell’atto delinquenziale i Bitcoin. Una storia che fa riflettere, soprattutto sulla necessità di essere davvero preparati quando ci si avvicina al mondo delle criptovalute.

Bitcoin, Craig Wright è davvero Satoshi Nakamoto?

È stata davvero fatta chiarezza per ciò che concerne l’identità di Satoshi Nakamoto, l’inventore di Bitcoin? Se dovessimo affidarci alla conclusione del processo riguardante il primo milione di Bitcoin creati e Craig Wright la risposta sarebbe positiva.

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Consob e Bankitalia contro criptovalute

L’allarme arriva direttamente da Bankitalia e Consob: i piccoli investitori devono prestare più attenzione al modo in cui gestiscono e posseggono le criptovalute e analizzare in modo più approfondito il loro agire in questo mercato più complesso di quello che si creda.

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Tesla investe 1,5 miliardi in Bitcoin

Elon Musk dimostra ancora una volta il suo interesse per le criptovalute, agendo questa volta su Bitcoin: Tesla ha infatti investito 1,5 miliardi in questa moneta digitale, portandola a raggiungere il prezzo incredibile di 44 mila dollari.

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Banche americane contrarie futures su Bitcoin

Le banche americane dicono no ai futures sui bitcoin senza che prima vengano eseguiti degli stress test adeguati. E l’andamento volatile della materia prima è una delle motivazioni più importanti: non si può ignorare che nel corso di una giornata sia in grado di guadagnare 2 mila dollari in quanto a valore.

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