Primo bond internazionale dell’Ungheria dopo 21 mesi

L’Ungheria ha appena lanciato un titolo obbligazionario denominato in dollari, uno strumento finanziario atteso da lungo tempo: si tratta, nello specifico, della prima vendita nei mercati internazionali dal maggio del 2011 (quasi due anni fa dunque), con l’intento di rendere più economico il denaro necessario per i finanziamenti interni, senza ricorrere eccessivamente ai prestiti del Fondo Monetario Internazionale (vedi anche Investire in titoli di Stato ungheresi). Il governo di Budapest si è affidato a un bond di durata quinquennale, con un rendimento iniziale fissato al 4,29%, senza dimenticare la tranche a dieci anni, con un ritorno economico leggermente superiore (5,51%).

Chi ha partecipato alla sottoscrizione si attende un aumento di tale interesse, mentre l’importo complessivo è compreso tra i due e i tre miliardi di dollari. Il prezzo iniziale è davvero molto appetibile, stando anche ai giudizi che sono stati espressi da analisti ed economisti, con una prevalenza per quel che riguarda la scadenza a cinque anni. Tra l’altro, l’offerta in questione potrà diventare uno strumento elettorale incredibile, visto che l’amministrazione Orban punta a migliorare il bilancio magiaro entro il mese di aprile del 2014, quando vi saranno le elezioni.

Il 2012 è stato caratterizzato dalla totale assenza di vendita di debito nei mercati obbligazionari internazionali da parte dell’Ungheria, visto che alcuni policy makers hanno preferito attendere la conclusione delle trattative con i prestatori. Questi negoziati con l’Fmi sono durati oltre diciotto mesi: i mercati finanziari considerano il prestito concesso a Budapest come terminato senza risultati concreti, ma lo stesso premier Viktor Orban ha voluto ribadire come nulla si sia concluso. Tra l’altro, proprio la settimana scorsa l’organismo guidato da Christine Lagarde ha avvertito l’Ungheria circa la necessità di velocizzare le riforme strutturali, più che mai necessarie. L’economia continua ad essere debole e parecchi investitori finanziari stanno sottostimando il rischio, ma intanto questa emissione obbligazionaria può diventare un buon sostegno.

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