Le previsioni settimanali per i futures aurei

L’ultima settimana relativa alle contrattazioni dei futures collegati all’oro è stata molto interessante: la giornata di venerdì scorso si è caratterizzata, in particolare, per una quotazione bassa, ma nelle previsioni, a causa dei dati sulla crescita americana per quel che concerne il terzo trimestre di quest’anno. Tra l’altro, oro e argento erano ai minimi da inizio settembre 2012 non meno di una settimana fa. Entrando maggiormente nel dettaglio, il Comex di New York ha evidenziato come le spedizioni del prossimo mese di dicembre si siano attestate sugli 1.719,35 dollari l’oncia, con la caduta più consistente di tali prodotti finanziari che è avvenuta il 24 ottobre.

In estrema sintesi, l’ultima settimana dei futures aurei si è caratterizzata per un declino complessivo pari a 0,65 punti percentuali, il terzo consecutivo per la precisione. I movimenti del prezzo del metallo giallo quest’anno sono stati influenzati come non mai dalle aspettative sulle mosse della Federal Reserve, in particolare l’immissione di nuovo denaro all’interno del sistema finanziario. Gli investitori interessati a questi strumenti e prodotti dovranno ora prestare la massima attenzione ai prossimi dati relativi ai pagamenti degli stipendi non agricoli, anche e soprattutto alla luce dell’inatteso calo del tasso di disoccupazione a settembre (dal’8,1 al 7,8% nel giro di un mese).

Nel frattempo, gli attori del mercato stanno continuando a focalizzarsi sugli sviluppi del caso spagnolo e sul possibile salvataggio di Madrid. All’inizio di questo mese di ottobre i futures aurei erano stati capaci di perfezionare un rally molto importante, raggiungendo i picchi più alti degli ultimi undici mesi. Gli stimoli monetari continuano ad essere strategici da tale punto di vista, dunque gli ultimi mesi del 2012 non saranno molto diversi da quanto accaduto finora; le aspettative in questione tendono a favorire l’oro, visto che quest’ultimo viene visto e considerato come un investimento più che sicuro rispetto agli altri, sia per quel che concerne il valore che per il rapporto con l’inflazione.

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