Il Portogallo non perde tempo e avvia le vendite finanziarie

Il governo del Portogallo ha provveduto a vendere titoli a sei mesi proprio nel corso della giornata odierna; non si tratta comunque di una semplice cessione, visto che la nazione lusitana è il primo paese tra quelli europei che presentano alti deficit di bilancio a verificare la domanda di investimento nel 2011, dopo la grave minaccia di default che ha costretto la Grecia e l’Irlanda a tentare la carta del salvataggio finanziario lo scorso anno. L’agenzia del debito governativo di Lisbona, meglio conosciuta con l’acronimo Igcp (Instituto de Gestão da Tesouraria e do Crédito Público), ha infatti messo all’asta 500 milioni di euro di strumenti che potranno essere pagati nuovamente a luglio. In questo modo, il relativo rendimento è salito fino al 3,68% dal precedente 2,04% che si riferiva alla vendita di settembre, quando gli ordini degli investitori furono 2,6 volte superiori a quanto offerto.


Il Portogallo, inoltre, intende vendere più di venti miliardi di euro in titoli obbligazionari, una operazione che è volta a finanziaria il budget in difficoltà e i rimborsi di quest’anno appena cominciato; insomma, gli esempi di Dublino e Atene sembrano per il momento un’ipotesi lontana. Tra le nazioni europee che hanno già ceduto titoli nel 2011 figurano il Belgio, la Francia, l’Olanda, Malta e la Germania, mentre l’Austria dovrebbe optare per un consorzio di banche verso la fine di gennaio.

Intanto, la differenza tra il rendimento dei bond decennali portoghesi e i bund tedeschi (il benchmark europeo) ha raggiunto un vero e proprio record da quando è stato instaurato l’euro, ovvero 484 punti base; lo spread è attualmente pari a 376 punti, già superiore rispetto a una settimana fa. Comunque, bisogna precisare che Lisbona non darà vita ad alcun rimborso obbligazionario ad aprile: lo stesso Igcp ha stilato delle previsioni importanti relative al 2011, anno in cui il paese necessiterà di tre miliardi di euro in meno rispetto a quello trascorso.

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