Primi bond decennali dopo il salvataggio per il Portogallo

banco_de_portugal_-placaIl Portogallo ha perfezionato la prima vendita di titoli obbligazionari a dieci anni dopo il piano di salvataggio del 2011 (vedi anche Rendimento bond PIGS dopo piano salva-euro): si tratta di un momento fondamentale per la nazione lusitana, visto che si stanno compiendo numerosi sforzi per riguadagnare la fiducia degli investitori e per dimostrare che le politiche di austerità sono state utili. Come ha spiegato il ministro delle Finanze, Paulo Portas, la cessione di bond a cui si sta facendo riferimento serve a sottolineare come le riforme economiche del governo di Lisbona stiano funzionando.

Grecia fuori dall’Euro?

Il mondo finanziario Europeo (ma anche mondiale) ruota in questi giorni intorno ad un solo argomento; la Grecia fuori dall’Euro.

Per quanto i mercati cerchino continuamente di aggrapparsi a qualsiasi altro argomento per stabilire una direzione chiara, la verità è che questa non sarà presa fintanto che in Grecia non si capirà cosa può succedere (ancora). Dopo il default controllato ed il crollo della finanza interna, dopo gli aiuti dell’Euro e dopo le nuove elezioni ancora non si è trovata una strada da seguire. Il Presidente in carica deve riuscire a mettere insieme un Governo di Unità entro Giovedì prossimo per evitare il crollo della sua autorità e le nuove elezioni a giugno, con conseguenze importanti in ambito Europeo. L’opposizione infatti è contraria alla moneta Unica e predica un ritorno all’indipendenza per via anche del poco controllo rimasto ai singoli Stati sulle politiche monetarie, ora in mano ad un esecutivo distante dalle esigenze dei singoli Paesi che si limita ad inviare miliardi di euro pretendendo un cambio di rotta.

Portogallo: cessione da 3,5 miliardi di euro per i bond sindacati

Ammontano a ben 3,5 miliardi di euro le obbligazioni a cinque anni che il Portogallo ha provveduto a vendere nella sua prima vendita di bond sindacati dell’anno: i titoli in questione hanno beneficiato di un prezzo pari a 360 punti base al di sopra del tasso midswap di mercato, secondo quanto rilevato dagli analisti finanziari. L’ultima cessione di questo tipo era avvenuta praticamente un anno fa, il 10 febbraio del 2010. C’è da dire, tra l’altro, che la differenza di rendimento tra le obbligazioni lusitane a dieci anni e i bund tedeschi ha raggiunto un vero e proprio record per quel che concerne l’area dell’euro; la nazione dovrebbe seguire con tutta probabilità l’esempio della Grecia, alla disperata ricerca di un pacchetto di salvataggio economico dall’Unione Europea e dal Fondo Monetario Internazionale.

Il Portogallo non perde tempo e avvia le vendite finanziarie

Il governo del Portogallo ha provveduto a vendere titoli a sei mesi proprio nel corso della giornata odierna; non si tratta comunque di una semplice cessione, visto che la nazione lusitana è il primo paese tra quelli europei che presentano alti deficit di bilancio a verificare la domanda di investimento nel 2011, dopo la grave minaccia di default che ha costretto la Grecia e l’Irlanda a tentare la carta del salvataggio finanziario lo scorso anno. L’agenzia del debito governativo di Lisbona, meglio conosciuta con l’acronimo Igcp (Instituto de Gestão da Tesouraria e do Crédito Público), ha infatti messo all’asta 500 milioni di euro di strumenti che potranno essere pagati nuovamente a luglio. In questo modo, il relativo rendimento è salito fino al 3,68% dal precedente 2,04% che si riferiva alla vendita di settembre, quando gli ordini degli investitori furono 2,6 volte superiori a quanto offerto.

Il governo portoghese tenta di diversificare i propri investitori

Come siamo abituati a dire in più occasioni, tentar non nuoce ed è proprio quello che intende fare il governo del Portogallo: Lisbona è da tempo nel mirino delle agenzie di rating per la sua complessa situazione economica che la fa inquadrare alla stregua di “prossima nazione in default”, dunque non deve stupire se i tentativi sono molteplici e ripetuti. L’esecutivo guidato dal primo ministro Socrates intende infatti diversificare nella maniera più ampia possibile i propri potenziali investitori finanziari in relazione al debito vantato attualmente dalla nazione lusitana. L’obiettivo rimane comunque soltanto uno, vale a dire la possibilità di vantare, al momento delle prossime cessioni di assets, un adeguato volume di domanda, in modo che quest’ultima riesca ad attenuare i costi di indebitamento della repubblica iberica.

Axa Investment Managers: preoccupa la crescita portoghese

Axa Investment Managers, il comparto appositamente dedicato alla gestione degli investimenti dell’omonimo gruppo francese, è solita sbilanciarsi su alcune specifiche situazioni economiche, con delle prospettive per il futuro che riguardano sempre una gamma molto ampia di risparmiatori: l’ultima analisi della compagnia parigina si è soffermata sul Portogallo e sul suo momento non brillante. I bond del paese iberico potrebbero risentire di queste difficoltà: la nazione sta tentando di attuare una adeguata riforma fiscale, imponendo misure di austerity ai propri cittadini. Una delle conseguenze principali di questa cinghia così stretta è stato il pessimo rendimento dei titoli di Stato lusitani, i quali sono anche riusciti a perdere quindici punti base in una sola sessione.

Collocati 1,3 miliardi di titoli portoghesi: scadenze 2016 e 2020

L’ultima collocazione di titoli di Stato da parte del governo del Portogallo ha riguardato ben 1,3 miliardi di strumenti finanziari: una cifra davvero ingente, la quale è stata comunque suddivisa in maniera pressoché equa, con 629 milioni di titoli che beneficeranno di una scadenza tra sei anni (nel 2016) e altri 672 milioni che invece avranno un arco temporale decennale (la scadenza è stata infatti fissata nel 2020). In particolare, poi, c’è da sottolineare come i prodotti con scadenza nel 2016 avranno anche un’altra caratteristica davvero interessante, vale a dire una cedola pari al 4,20%; in tal senso, il rendimento di cui gli investitori interessati possono usufruire e beneficare è giunto fino al 4,312% e già è stata registrata una domanda due volte superiore all’offerta del governo di Lisbona.