Da Peugeot Citroën una obbligazione quinquennale

Psa Peugeot Citroën, celebre azienda automobilistica francese, ha emesso una obbligazione quinquennale per un importo complessivo di un miliardo di euro: l’obiettivo del colosso transalpino, seconda maggior compagnia per il suo settore a livello europeo, è quello di migliorare il finanziamento interno (vedi anche Peugeot chiude 2012 con risultati deludenti). Il bond in questione ha già potuto beneficiare di una domanda quattro volte superiore, per un ammontare di circa 4,3 miliardi, come annunciato in via ufficiale dal gruppo di Parigi.

Secondo il direttore finanziario Jean-Baptiste de Chatillon, si sta puntando con decisione a mantenere un elevato livello di sicurezza finanziaria. Inoltre, la compagnia si è detta onorata per il successo che ha riscontrato l’operazione stessa. Lo scorso anno Peugeot ha riportato perdite operative per ben 576 milioni di euro, visto che la recessione economica ha causato una contrazione pesante delle vendite industriali (si tratta del quinto anno consecutivo per la precisione). Due settimane fa, l’amministratore delegato Philippe Varin ha reso note le riduzioni di spesa e una nuova strategia commerciale che ha a che fare con il brand. Tra l’altro, il rating della società è stato tagliato di un livello proprio nel corso di questa settimana e attualmente si trova quattro “gradini” al di sotto dell’investment grade, almeno secondo i giudizi dell’agenzia Fitch.

Il debito di lungo termine di Psa Peugeot Citroën è stato ridotto da BB- a B+, con un outlook negativo, il che indica che in futuro vi potrebbe essere un nuovo declassamento. L’industria automobilistica, inoltre, ha previsto la continuazione del declino in Europa anche nel 2013, con l’azienda francese destinata a perdere fra i tre e i cinque punti percentuali. La quotazione obbligazionaria di cui si sta parlando potrà beneficiare della garanzia statale, un dettaglio di non poco conto. In aggiunta, la gestione della vendita è stata affidata a ben sei banche, vale a dire Bnp Paribas, Crédit Agricole, Natixis, Société Générale, Hsbc e Deutsche Bank.

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