Peugeot chiude 2012 con risultati deludenti

Il gruppo Peugeot ha chiuso il 2012 con un fatturato pari a 55 miliardi di euro, in flessione di 5 punti percentuali su base annua, con un crollo del 10 per cento per la sola divisione auto. Il risultato operativo è inoltre calato ulteriormente, chiudendo in territorio negativo per 580 milioni di euro, di cui 1,5 miliardi condizionati dal solo settore auto. Ad ogni modo, nonostante ciò, la nazionalizzazione non è “di attualità” – ha dichiarato il ministro delle Finanze, Pierre Moscovici.

Proprio di nazionalizzazione si era parlato, non troppi giorni fa, in maniera piuttosto aperta. Tuttavia Moscovici ricorda come la garanzia data dal Tesoro alla banca del gruppo costituirà l’unico aiuto pubblico : “abbiamo fatto quel che doveva essere fatto. Abbiamo fatto in modo che Psa abbia i mezzi per il risanamento, adesso bisogna realizzarlo. E’ un compito che spetta al management, nel rispetto dei dipendenti” – ha dichiarato il rappresentante del governo (vedi anche Crollo mercato auto novembre 2012).

Philippe Varin, presidente e amministratore delegato del gruppo, si è detto concorde con Moscovici, ricordando come l’intervento pubblico sia da escludersi definitivamente. “La ristrutturazione annunciata l’estate scorsa (soppressione di 8 mila posti di lavoro, mancato rimpiazzo di 3 mila persone che andranno in pensione, chiusura di uno stabilimento) non basterà da sola a risolvere i problemi dell’azienda, ancora troppo dipendente dai mercati europei, sui quali realizza il 60 per cento del fatturato auto. Oltre a sperare di raccogliere i frutti degli investimenti degli anni scorsi in Cina, Brasile e Russia, Varin punta su una vera revisione strategica e una riorganizzazione industriale” – aggiungeva in proposito il quotidiano La Repubblica.

Ad ogni modo, ricordava lo stesso quotidiano, il problema principale è quello di evitare che Peugeot e Citroen si facciano concorrenza, come avviene fin troppo spesso. “L’idea di base è quella avere una politica di modelli più coordinata : l’alto di gamma sarebbe riservato alla linea Ds della Citroën” – afferma il quotidiano – “la fascia medio-alta sarebbe invece appannaggio della Peugeot ; la gamma media, infine, sarebbe delegata ai modelli C della Citroën. Quest’ultima dovrebbe restare però ben al di sopra delle vetture ‘low cost’. Del resto, Psa non intende produrre modelli limitati a regioni specifiche del mondo, ma vetture, se così si può dire, “universali” (vedi anche Trimestrale BMW).

Lascia un commento