Bilancio Poligrafici Editoriale 2012

La Poligrafici Editoriale ha chiuso il 2012 con un risultato negativo netto pari a 4,2 milioni di euro, in controtendenza rispetto all’utile netto di 400 mila euro riscontrato nel corso del precedente esercizio. Ma vediamo più nel dettaglio quali sono stati i principali risultati economici, finanziari e patrimoniali conseguiti dal gruppo cui fanno capo Quotidiano nazionale (Qn), Giorno, Nazione e Resto del Carlino.

Cominciando dalla parte alta del conto economico, si registra un calo del 9,4 per cento nei ricavi caratteristici, pari a 199,3 milioni di euro. Complessivamente, i ricavi totali si riducono del 10,3 per cento a 206,5 milioni di euro (pari a -8,8 punti percentuali al netto della plusvalenza non ricorrente di 3,7 milioni nel 2011).

Deludono le performance dei segmenti della raccolta pubblicitaria, con cali pari al 17,5% (ma crescono del 30 per cento le inserzioni web, ora pari a 3,8 milioni), mentre il fatturato delle vendite dei quotidiani scende dell’1,9 per cento. In una nota, Poligrafici aggiunge che “nel primo bimestre 2013, la raccolta pubblicitaria presenta gli stessi andamenti dell’ultimo trimestre 2012. Difficile fare previsioni sui risultati futuri, vista l’estrema volatilità del mercato pubblicitario” (vedi anche l’andamento di un altro importante gruppo editoriale, con il Bilancio 2012 Mondadori).

Scendendo le righe del conto economico riclassificato, ebitda positivo per 7,9 milioni di euro, contro precedenti 21,4 milioni di euro. “La crisi economica sta continuando. Mi auguro che il nuovo governo possa prendere rapidamente decisioni che favoriscano la liberalizzazione e la valorizzazione del prodotto editoriale. Per affrontare la crisi, noi stiamo valutando progetti di aggregazioni nel campo della pubblicità nazionale in modo tale da essere sempre più aggressivi rispetto alla concorrenza degli altri giornali e delle tv” – affermava pochi giorni fa l’amministratore delegato Riffeser – “Le vendite sono in controtendenza rispetto al mercato e questo è il segno che la nostra formula fatta di informazione nazionale e locale piace ai lettori, nonostante la crisi e l’aumento del prezzo dei nostri quotidiani. Ma nell’ottica di una continua crescita del gruppo è stato deciso di alienare alcuni cespiti ritenuti non strategici. Le risorse ricavate consentiranno di accelerare e accrescere gli investimenti nel nostro settore Internet”.

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