Conto remunerato Contoconto Banca Carige: come funziona

contocontoCon i rendimenti dei titoli di Stato a breve termine, i Bot per intenderci, ridotti oramai all’osso, al fine di ottenere dalla liquidità un rendimento più elevato può essere interessante la soluzione dei conti remunerati, che offrono l’opportunità di un rendimento più elevato potendo tra l’altro sfruttare, di norma, un periodo promozionale nel corso del quale il tasso netto offerto è interessante. E’ il caso di Contoconto di Banca Carige, che attualmente offre il 2,50% lordo per sei mesi senza vincoli e senza spese per le somme depositate fino a 50 mila euro; considerando che la ritenuta sui conti remunerati è al 27%, Contoconto rende attualmente l’1,825% netto annuo per i primi sei mesi. Al termine della promozione, e comunque in ogni caso per le somme eccedenti i 50 mila euro, il tasso base lordo annuo offerto è dell’1,20%, ovverosia lo 0,876% annuo netto e con accredito degli interessi su base semestrale.

Titoli di Stato: le emissioni del primo trimestre 2010

investire-in-titoli-di-statoIl Ministero dell’Economia e delle Finanze, in vista del nuovo anno, ha provveduto a rilasciare il calendario dei collocamenti di titoli di Stato attesi per il primo trimestre del 2010; in particolare, sono stati comunicati i collocamenti dei Btp, Cct e Ctz, sia per le nuove emissioni, sia per le nuove tranche di titoli di Stato già in precedenza collocati sul mercato. Ebbene, l’anno prossimo il Tesoro ha in programma di collocare il nuovo Ctz con decorrenza 26/02/2010, e scadenza il 29/02/2012, per un importo minimo dell’intera emissione pari a ben nove miliardi di euro. Con una cedola lorda facciale al 2%, per l’anno prossimo, sempre nel corso del primo trimestre 2010, arriva il Btp con decorrenza 15/12/2009 e scadenza il 15/12/2012 sempre per un importo minimo dell’intera emissione pari a ben nove miliardi di euro.

Fondi Comuni di Investimento: commissioni e performance

fondi-comuni-performanceI Fondi Comuni di Investimento rappresentano una delle più note forme di allocazione del risparmio da parte di investitori che, in base al loro profilo di rischio, acquistano le quote di uno o più Fondi Comuni che operano, sulla base di un preciso regolamento ed indirizzo di gestione, su uno o più mercati con l’obiettivo di creare valore per il sottoscrittore, nel medio e nel lungo periodo, e di “battere il mercato” conseguendo dei rendimenti superiori a degli indicatori di riferimento. I Fondi Comuni di Investimento si possono suddividere in tre grandi categorie: azionari, che investono in titoli di società quotate in uno più Paesi, obbligazionari, che investono su titoli pubblici e/o obbligazioni societarie, e quelli bilanciati che, in base alla politica di investimento, hanno in portafoglio un mix tra azioni ed obbligazioni in funzione di ben determinate sogli percentuali alle quali di norma il Fondo, per regolamento, deve sottostare.

Mercato Sedex: certificates e covered warrant

mercato-sedexIl “Sedex” è il segmento di mercato, gestito da Borsa Italiana S.p.A., dove gli investitori, in prevalenza quelli privati, possono negoziare i cosiddetti “securitised derivatives“, ovverosia strumenti finanziari il cui andamento dipende da un’attività sottostante che può essere un tasso di cambio, un indice, una materia prima, un’azione o un tasso di interesse. Il “Sedex” è quindi in tutto è per tutto un segmento di mercato di strumenti derivati che presenta da un lato una grande facilità d’accesso, unitamente alla liquidità sugli strumenti garantita da uno o più emittenti, sia l’assenza di versamenti come deposito a garanzia rispetto a quanto avviene per altri mercati in cui si negoziano gli strumenti derivati. Sul “Sedex” è possibile acquistare certificates e covered warrant che, a loro volta, si distinguono o per essere “a leva”, ed in tal caso si parlerà di “leverage securitised derivatives“, oppure senza effetto leva, ed in tal caso lo strumento finanziario apparterrà alla classe degli investment securitised derivatives.

Etf alto potenziale: investire in azioni delle società indiane

mercato-indianoDopo la Cina, l’India è una delle economie emergenti che negli ultimi anni ha fatto registrare elevati tassi di crescita, e contestualmente a rivalutarsi, e non di poco, è stato anche il mercato azionario. Anche nella fase più acuta della crisi finanziaria ed economica, l’India, seppur con livelli di crescita inferiori, ha continuato a crescere in termini di prodotto interno lordo, candidandosi così per i prossimi anni a diventare con la Cina una tra le potenze economiche e commerciali più influenti nel mondo. Per chi ha un profilo di rischio medio/alto, e punta ad investire una quota del proprio patrimonio sull’azionario dei mercati emergenti, c’è la possibilità di “entrare” sul mercato azionario delle società indiane o attraverso i Fondi Comuni che investono nell’area, oppure ancor più semplicemente comprando un Etf sull’India che replica passivamente l’andamento medio registrato dai titoli a più elevata capitalizzazione.

Cct, Bot, Ctz e Btp: ecco le aste di fine 2009

aste-titoliIl Dipartimento del Tesoro del Ministero dell’Economia e delle Finanze ha programmato nuove aste di titoli di Stato, le ultime del 2009, che riguardano i Bot, i Cct, i Ctz ed i Btp; nel dettaglio, l’asta dei Buoni Ordinari del Tesoro si terrà il prossimo 29 dicembre 2009, con data di regolamento fissata per il 4 gennaio 2010. Il Mef offre 10 miliardi di euro di Bot semestrali, con scadenza a 177 giorni; trattasi, nello specifico, del Bot 30.06.2010, prenotabile in asta da parte dei risparmiatori, nei giorni prima dell’avvio della stessa, come al solito per importi pari a 1.000 euro o multipli di mille euro. L’asta Bot, tra l’altro, è stata disposta dal Mef in concomitanza con la scadenza di Buoni Ordinari del Tesoro, per un importo pari a 10,55 miliardi di euro, in data 31 dicembre 2009.

Etf FTSE MIB: scommettere al rialzo su Piazza Affari

etf-piazza-affariChi investe sui titoli azionari di Piazza Affari di norma punta sui titoli ad elevata capitalizzazione, ovverosia su quelli che compongono il FTSE MIB; l’investimento in una o più azioni dell’indice comporta l’assunzione tipica del rischio azionario, ma non sempre i titoli che si comprano, specie nel breve e nel brevissimo periodo, seguono la stessa tendenza del FTSE MIB, ovverosia l’andamento medio di tutti i titoli che lo compongono. Di conseguenza, per chi non vuole rinunciare all’investimento nei titoli ad elevata capitalizzazione, ma nello stesso tempo punta a mediare il rischio, può essere particolarmente interessante investire sugli Etf che replicano passivamente l’FTSE MIB; in questo modo, se il FTSE MIB cresce, l’Etf si incrementa sostanzialmente della stessa entità e l’investitore consegue lo stesso guadagno che si otterrebbe comprando tutti i titoli del paniere in funzione dei loro pesi nell’indice delle Blue Chips.

Conto corrente package per il Terzo Settore

conto-corrente-volontariatoIl Gruppo bancario Unicredit ha ideato, per tutti i soggetti “collegati” al Terzo Settore, ovverosia al mondo del volontariato e dell’associazionismo, un interessante conto corrente, chiamato “Genius Universo Non Profit”, che permette da un lato di fruire di tutti i servizi offerti dall’Istituto, e dall’altro di aiutare usando i servizi bancari le Organizzazioni del Terzo Settore, senza spese e/o oneri aggiuntivi a carico del correntista, il quale può tra l’altro scegliere l’organizzazione alla quale devolvere i fondi raccolti. In particolare, il conto corrente “Genius Universo Non Profit” è riservato a tutti quei clienti privati che, anche a seguito di verifiche con prove documentali, è un volontario, un socio, un sostenitore, un donatore oppure un dipendente di Organizzazioni Non Profit.

Azioni e dividendi: gli investitori valutano il rendimento

monitor-azioni-italiaSpesso può sorgere il dubbio circa il particolare andamento di certi titoli azionari e il loro rendimento: gli investitori possono allora chiedersi il motivi di tali performance borsistiche, ad esempio il perché questi titoli, pur beneficiando di alti dividendi, vengano poi disdegnati. Un caso concreto e molto attuale è quello del titolo Acea, azienda che non è in alcun modo sul punto di fallire o di rischiare la bancarotta: il prezzo delle azioni è in continuo calo, ma, ciò nonostante, gli investitori non hanno aderito in massa. Si tratta di un comportamento finanziario abbastanza comprensibile. In effetti, quando si va a calcolare il cosiddetto “dividend yield” di una determinata azione, vale a dire il suo rendimento offerto dal rapporto tra la cedola del titolo e il suo prezzo, è molto importante sapere anche qual è l’anno di riferimento di ciò su cui si va a investire: il dato temporale è fondamentale proprio perché ci sono dei casi in cui tra un anno e un altro potrebbero essere incorse delle significative differenze per quel che concerne i termini dell’utile netto.

 

Etf per investire nei Corporate Bond

mercato-eurobondPer chi punta ad ottenere dei rendimenti investendo nel mercato azionario, ma non è attratto dai rendimenti, molto bassi, offerti dai titoli pubblici delle economie più mature, molto spesso si destina una quota parte delle proprie disponibilità nei “Corporate Bond“, ovverosia nelle obbligazioni societarie, specie quelle con un elevato rating. In ogni caso, l’accesso diretto a questa tipologia di strumenti può essere sia difficoltoso, sia oneroso a causa del fatto che il titolo quotato non sempre presenta livelli di scambi elevati tali da renderlo negoziabile, oppure magari il lotto minimo è particolarmente elevato e quindi fuori dai propri obiettivi di investimento. Ebbene, già da qualche anno c’è la possibilità di superare queste potenziali difficoltà investendo negli Etf obbligazionari che replicano proprio un paniere di corporate bond opportunamente selezionato sulla base di determinate caratteristiche.

Prima Industrie: offerta in opzione e warrant 2009-2013

PRIMAIl cda di Prima Industrie, società per azioni leader mondiale per quel che riguarda il settore delle macchine laser, ha approvato nel corso della scorsa settimana un aumento di capitale: quest’ultimo è principalmente finalizzato a dotare la stessa compagnia dei finanziamenti necessari al sostegno del processo di riorganizzazione, consolidamento e sviluppo. Al di là dei dati prettamente economici, ciò che interessa è il fatto che questo aumento di capitale riguarderà oltre due milioni di azioni ordinarie, le quali avranno un valore nominale di 2,50 euro ciascuna; il totale di 5.600.000 euro sarà poi offerto in opzione a un prezzo di 6,80 euro, per un controvalore complessivo massimo, includendo anche il sovrapprezzo, pari a oltre 15 milioni di euro.

 

Obbligazioni convertibili Credito Valtellinese con warrant 2010 e 2014

obbligazioni-crevalDal 30 novembre, e fino al 18 dicembre scorso, sono stati negoziati sull’MTA, il Mercato Telematico Azionario gestito da Borsa Italiana S.p.A., i diritti di opzione relativi ad un’offerta in opzione di obbligazioni convertibili del Credito Valtellinese, le quali hanno già ottenuto, sempre da parte di Borsa Italiana S.p.A., il via libera per l’ammissione a quotazione. Tutti coloro che hanno in portafoglio i diritti, potranno esercitarli entro e non oltre il prossimo 29 dicembre 2009, senza oneri o spese aggiuntive, presso gli intermediari autorizzati e presso le filiali bancarie del Credito Valtellinese. Alla sottoscrizione delle obbligazioni è legata anche l’assegnazione di due tipologie di warrant: i “Warrant 2010”, codice ISIN IT0004547904, con esercizio entro il 2010, ed i “Warrant 2014”, codice ISIN IT0004547912, con esercizio nel 2014.

Obbligazioni subordinate: quando il rischio diventa più alto

euro_banconoteLe obbligazioni subordinate altro non sono che titoli, i quali, in caso di inadempienza di pagamento della società emittente, vengono rimborsati per ultimi. Già questo aspetto ci fa comprendere che ci troviamo di fronte a uno strumento finanziario dal rischio molto più elevato rispetto a una obbligazione ordinaria; al maggior rischio, come è evidente, si associa anche una maggiore redditività, la quale può essere rappresentata da un tasso di interesse maggiorato oppure da un rendimento più alto rispetto alle obbligazioni ordinarie che presentano la stessa duration. Il rendimento è maggiore proprio per la propensione al rischio delle obbligazioni subordinate; come spiegato in precedenza, in caso di fallimento o liquidazione della società, si procede anzitutto al rimborso delle obbligazioni ordinarie ed è poi il turno dei titolari delle subordinate.

 

Etf per investire sui mercati emergenti

mercati_emergentiIl 2009 sta per chiudersi ed è tempo di bilanci per le economie; quelle più mature, dall’Europa agli Stati Uniti passando per il Giappone, hanno attraversato una fase recessiva come non si vedeva da decenni, mentre quelle emergenti, seppur con ritmi più bassi, India e Cina su tutti, sono proseguite lungo il sentiero della crescita. Rispetto al passato, investire sull’azionario di questi Paesi è più semplice ed immediato grazie agli Etf settoriali che, nello specifico, permettono di replicare passivamente l’andamento di un indice o di un paniere di azioni principali, e di avere sempre i prezzi sotto controllo. Tra gli Etf settoriali sui mercati emergenti ci sono quelli Lyxor di Société Generale, che permettono di posizionarsi sull’azionario di Paesi emergenti come l’India, la Cina e la Russia, ma anche Brasile, Sud Africa, Malesia, Taiwan, Hong Kong, Corea e Turchia.