Immobili: per Assoedilizia ancora pochi mesi per investire bene

img_motionlessQuali sono le prospettive per il 2010 in relazione agli investimenti immobiliari? Assoedilizia (l’Associazione Milanese della Proprietà Edilizia) ha fatto sapere che vi saranno ancora alcuni fattori favorevoli in questo senso per pochi mesi, almeno fino al prossimo autunno. La previsione in questione si basa su delle regole empiriche e sull’intuito che è necessario per fare dei buoni investimenti. Dunque, cerchiamo di capire quali sono i fattori positivi per cui, a medio termine, è ancora conveniente puntare sul mattone: anzitutto, vi sono i prezzi, per la precisione quelli relativi al mercato medio delle città e dei centri minori di regioni ricche e povere, soprattutto per quegli acquisti che rappresentano la parte principale del mercato. La fascia più appetibile è quella che va dai 220.000 fino ai 550.000 euro, ma solo quel denaro che viene speso dalle persone fisiche, visto che il discorso cambia se l’investimento avviene mediante società, strumenti di gestione finanziaria e quote di partecipazione.

 

Tra l’altro, bisogna ricordare che la vasta offerta di nuovi edificati a livello nazionale, nelle periferie e negli hinterland metropolitani potrà portare a delle riduzioni tariffarie anche del 25%. I tassi attuali dei mutui, poi, sono a livelli davvero bassi (il variabile si aggira poco sopra il 2%, mentre il fisso si è attestato attorno al 5%) e, inoltre, le banche sono piene di liquidità: si tratta di due condizioni economiche e psicologiche davvero ideali per un investimento in questo periodo. Occorre però sottolineare che la crisi non è ancora terminata, nonostante gli evidenti segnali di ripresa; nel caso, infatti, in cui si riducesse la liquidità in circolazione, le banche potrebbero decidere di restringere la concessione di mutui, portando di conseguenza i tassi dei mutui a crescere nuovamente.

 

La remuneratività dell’investimento si realizza sostanzialmente sue due piani distinti: da una parte mediante il reddito netto (la locazione) al netto delle imposte e costi di gestione, dall’altro attraverso la rivalutazione patrimoniale in termini monetari.

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