Il gruppo bancario Goldman Sachs, quinto istituto di tutti gli Stati Uniti per quel che concerne gli assets finanziari, aprirà a breve un ufficio a Houston per il trading delle commodities fisiche. Si tratta di una mossa ampiamente ponderata, la quale è volta soprattutto a far accrescere le vendite e le operazioni entro la fine di quest’anno; le nuove assunzioni saranno realizzate al di fuori della società americana, mentre altre verranno riallocate dalle città di Londra e New York. Uno dei nomi su cui si stanno concentrando le indiscrezioni è quello di Trey Griggs, attualmente nelle vesti di direttore gestionale presso il comparto di vendite energetiche a New York, il quale rappresenta proprio una delle riallocazioni a cui si faceva riferimento in precedenza; in effetti, il suo nuovo ruolo sarà quello di numero uno dell’ufficio relativo alle commodities, mentre Ben Freeman, trader presso Londra, si recherà a Houston per svolgere l’incarico.
Mongolia, il bond in dollari finanzierà ferrovie e miniere
La Mongolia è la vera regina finanziaria delle emissioni obbligazionarie asiatiche: lo stato dell’Asia centrale ha infatti premuto con forza sul pedale dell’acceleratore dei bond, più precisamente quelli denominati in dollari. L’obiettivo di tale offerta è quello di mettere a disposizione nuovi strumenti in valuta americana in una data prossima, in modo da riuscire a finanziare in modo specifico alcuni settori, tra cui l’industria mineraria, oltre alla costruzione di ponti, strade e ferrovie. Il presidente Tsakhia Elbegdorj è dunque intenzionato a collegare perfettamente le obbligazioni in questione al mondo delle infrastrutture. La sottoscrizione riguarda prodotti per cinquecento milioni di dollari: un raffronto importante potrà essere quello con il bond decennale dello Sri Lanka, nazione che ha puntato su un importo complessivo pari a un miliardo di dollari, nonostante un rating non proprio altissimo da parte di Moody’s, vale a dire B1.
Banca MPS: aumento di capitale, i dettagli
Dopo aver ricevuto il via libera da parte della Consob, il Consiglio di Amministrazione ha definito tutti i dettagli relativi all’aumento di capitale. Al riguardo, innanzitutto, il prezzo di emissione delle azioni del Gruppo MPS, Monte dei Paschi di Siena, è stato stabilito in 0,446 euro per azione, mentre il rapporto di opzione è stato stabilito in ragione di 18 nuove azioni Banca MPS per ogni 25 titoli ordinari, privilegiati e/o di risparmio posseduti dagli azionisti. L’aumento di capitale è rappresentato dall’emissione di 4.824.826.434 azioni ordinarie al prezzo unitario sopra indicato ed a fronte di un controvalore complessivo dell’aumento di capitale pari a 2.151.872.589,56 euro. E proprio in merito al prezzo di emissione dei nuovi titoli, Banca MPS con una nota ufficiale ha fatto presente come questo sia stato determinato applicando uno sconto pari al 27,88% circa rispetto al prezzo teorico ex diritto delle azioni ordinarie del Monte dei Paschi di Siena.
Safilo estende licenza con Alexander McQueen
Safilo ed Alexander McQueen insieme fino al 31 dicembre del 2015. Questo a seguito dell’accordo di rinnovo della licenza tra la società quotata in Borsa a Piazza Affari, Safilo appunto, e leader al mondo nel settore dell’occhialeria di alta gamma, ed il prestigioso brand Alexander McQueen. Ad annunciarlo con una nota è stata proprio Safilo Gruop nel precisare come l’accordo di licenza riguardi sia il design, sia la produzione e la distribuzione in tutto il mondo delle collezioni Alexander McQueen rappresentate dagli occhiali da sole e dalle montature da vista. Secondo quanto dichiarato dal Presidente e Amministratore Delegato di Alexander McQueen, Jonathan Akeroyd, il rinnovo dell’accordo di licenza con Safilo Gruppo permetterà al brand di ottenere nuovi traguardi di successo. Allo stesso modo, l’Amministratore Delegato di Safilo Group, Roberto Vedovotto, ha posto l’accento sul fatto che il rinnovo/estensione dell’accordo di licenza con Alexander McQueen dimostra come la società sia in grado di attrarre l’interesse di brand prestigiosi per la propria eccellenza nel design, nella qualità del prodotto e nella distribuzione commerciale.
Allianz: disponibile in Italia il fondo RCM China
Allianz punta con decisione e coraggio sulla Cina: il fondo RCM China della compagnia assicurativa tedesca è infatti incentrato sull’ex Impero Celeste come asset principale, alla luce delle ottime prospettive economiche per il futuro, ed ora questo stesso strumento finanziario è stato reso disponibile per il nostro paese. La clientela di riferimento è quella degli investitori retail. Le aspettative della società di Monaco di Baviera sono importanti e si parla di una forte crescita finanziaria cinese nel lungo termine, un andamento che sarà caratterizzato anche dalla sostenibilità e da un buon andamento delle esportazioni. Non bisogna poi dimenticare i consumi domestici, altro fattore essenziale in questo senso.
Kenya, primo calo annuale per i rendimenti semestrali
I rendimenti dei bond kenioti a sei mesi sono calati per la prima volta in questo 2011, con la domanda degli investitori che è stata quattro volte superiore all’ammontare dell’offerta: nel dettaglio, tale ritorno economico è sceso fino al 9,91%, così come annunciato anche dalla banca centrale del Kenya. L’ultimo declino così consistente era stato registrato lo scorso 10 dicembre, con lo stesso istituto che ha provveduto a offrire debito per 2,5 miliardi di scellini (28 milioni di dollari). I fattori macroeconomici stanno dominando in lungo e in largo a Nairobi e dintorni; in particolare, il tasso di inflazione del paese, la maggiore economia dell’Africa orientale, è attualmente pari al 13%, il livello più alto degli ultimi venticinque mesi. I prezzi al consumo dovrebbero continuare ad avanzare alla stessa maniera anche nel corso del prossimo semestre, a causa del clima fin troppo secco che sta rovinando pericolosamente la produzione agricola, grande risorsa nazionale.
Obbligazioni Enel: CdA delibera nuove emissioni
Nuovi prestiti obbligazionari, fino ad un controvalore pari a ben 5 miliardi di euro, da andare ad emettere entro e non oltre la data del 31 dicembre del 2012. Questo è quanto, in particolare, ha deliberato in data odierna, giovedì 16 giugno del 2011, il Consiglio di Amministrazione di Enel riunitosi sotto la presidenza di Paolo Andrea Colombo. La delibera, nello specifico, rientra nell’ambito della strategia del colosso energetico italiano di estendere la scadenza media del proprio debito e contestualmente andare ad ottimizzare le relative scadenze di medio e di lungo termine. In accordo con quanto recita una nota emessa in data odierna da Enel S.p.A., compatibilmente con le opportunità del momento offerte dal mercato, i prestiti obbligazionari potranno essere collocati sia presso i risparmiatori individuali, ovverosia gli investitori retail, sia presso gli investitori istituzionali.
Conto Arancio con tasso fino al 3,50%
La crisi dei debiti sovrani, e le intenzioni della Banca centrale europea, per le prossime settimane, di innalzare nuovamente il costo del denaro, stanno contribuendo anche in Italia a far aumentare sia i tassi di mercato sui titoli pubblici, sia i rendimenti offerti sugli strumenti di investimento a basso rischio, ed in particolare i prodotti di liquidità. E così il colosso bancario e finanziario olandese Ing Direct ha limato di un altro 0,25%, verso l’alto, i tassi massimi attivi ottenibili dai clienti sul Conto Arancio, il conto di deposito remunerato che, lo ricordiamo, ha zero spese su tutta la linea: zero costi di apertura, gestione e chiusura, ma anche zero euro per l’imposta di bollo in quanto è a carico di Ing Direct.
Grano e semi di soia in calo a causa delle speculazioni americane
Crescono le speculazioni sui possibili tagli da parte dell’economia americana in relazione alla domanda di cibo e biocarburanti. Queste “scommesse” per gli investitori hanno influenzato in maniera piuttosto negativa le quotazioni dei principali contratti futures agricoli: in effetti, il grano e i semi di soia sono entrambi calati vistosamente, soprattutto il primo, protagonista del livello più basso delle ultime quattro settimane. Tra l’altro, bisogna sottolineare che la produzione industriale a stelle e strisce sta crescendo molto meno rispetto a quanto previsto dagli analisti, così come è successo a maggio.
NewPage, i bond scendono ai minimi dal 2009
Non è passato molto tempo dall’ultima volta che si è parlato dei bond di NewPage Corporation, società americana attiva nel produzione e commercializzazione della carta: se però in quella occasione si parlava in termini normali di tali strumenti, stavolta le obbligazioni sono invece scese al loro livello più basso da oltre due anni. Il motivo è semplice, in effetti il prodotto gestito dalla Cerberus Capital Management non sarà in grado di garantire il pagamento della cedola e, di conseguenza, di ristrutturare il debito interno. Entrando maggiormente nel dettaglio, i bond della compagnia in scadenza a maggio del 2012 (10% di rendimento e 806 milioni di dollari di importo) hanno ceduto tre centesimi, attestando la loro quota a 29 centesimi complessivi, secondo quanto rilevato dal sistema Trace.
Intesa Sanpaolo: aumento capitale, chiusa offerta inoptato
Dopo aver fatto quasi il pieno nel corso dell’offerta in opzione agli azionisti, anche i diritti inoptati, relativi all’aumento di capitale del Gruppo Intesa Sanpaolo, per un controvalore pari a 5 miliardi di euro, sono andati a ruba. In data odierna, mercoledì 15 giugno del 2011, c’è stata infatti la prima giornata/sessione di riofferta dei diritti inoptati in Borsa ai sensi del Codice Civile. Ebbene, al riguardo il Gruppo bancario Intesa Sanpaolo con un comunicato ha reso noto che tutti i 25.351.025 diritti di opzione non ancora esercitati e riofferti in Borsa sono stati acquistati tutti nella prima sessione. I diritti ora, pena la decadenza, dovranno ora essere esercitati per sottoscrivere complessivamente numero 7.243.150 azioni ordinarie Intesa Sanpaolo di nuova emissione, al prezzo unitario di 1,369 euro, nel rapporto di 2 nuove azioni per ogni 7 diritti posseduti. La sottoscrizione, pena la decadenza, dovrà essere effettuata, per il tramite degli intermediari autorizzati, entro e non oltre la data di mercoledì 22 giugno 2011 incluso.
A2A: dividendo ordinario e straordinario, Assemblea approva
Via libera, per gli azionisti di A2A, all’incasso sia del dividendo ordinario, a valere sull’esercizio 2010, sia del dividendo non ricorrente proposto dal Consiglio di Amministrazione della società. A darne notizia in data odierna, mercoledì 15 giugno 2011, è stata proprio la società quotata in Borsa a Piazza Affari dopo che il pagamento delle cedole è stato approvato dall’Assemblea degli Azionisti di A2A riunitasi per l’occasione in sede ordinaria e straordinaria. Nel dettaglio, il dividendo ordinario ammonta a 0,060 euro per azione, che sarà messo in pagamento il 23 giugno con stacco della cedola, la numero 13, fissato per lunedì prossimo, 20 giugno del 2011.
OICR esteri: Lyxor propone tre nuovi Etf
Piazza Affari dà il proprio benvenuto a tre nuovi Etf di tipo obbligazionario che recano il marchio Lyxor: la società francese di asset management ha infatti scelto Borsa Italiana per quotare dei prodotti che sono focalizzati sulle performance dei bond governativi del nostro paese. Di cosa si tratta esattamente? L’avvio delle negoziazioni avrà luogo domani all’interno del segmento degli Oicr aperti strutturati: le denominazioni degli strumenti sono Lyxor Etf Daily Double Short Btp, Lyxor Etf Daily Leveraged Btp e Lyxor Etf Daily Leveraged Bund. Nel complesso, vi sono molti punti in comune, tra cui il numero di titoli emessi (200mila), il differenziale massimo di prezzo (0,4%), la valuta di negoziazione (ovviamente l’euro) e la natura dell’indice, il quale fa capo alla categoria “total return”. Le differenze invece si riscontrano nelle commissioni totali annue, le quali sono pari allo 0,4% nei primi due Exchange Traded Fund e allo 0,2% nell’ultimo.
Carlyle Group si focalizza sugli hedge fund emergenti
Carlyle Group, tra le principali società americane attive nella gestione degli assets finanziari, ha concluso un accordo per acquisire una partecipazione del 55% nel fondo sovrano emergente di Tiger Management: l’hedge fund in questione può vantare 1,6 miliardi di dollari in assets e rappresenta la seconda operazione di questo tipo negli ultimi sei mesi per la compagnia di Washington. I principali componenti di tale fondo, tra cui il fondatore Kevin Kenny, riceveranno un ammontare di denaro cash ancora non ben precisato, oltre a una partecipazione nella stessa Carlyle e dei pagamenti che saranno contingenti alle performance realizzate. Tiger, invece, la quale è gestita dall’amministratore delegato Julian Robertson, manterrà i titoli azionari del proprio fondo, il quale è focalizzato sui principali paesi in via di sviluppo.