Intesa Sanpaolo: aumento capitale, chiusa offerta inoptato

Dopo aver fatto quasi il pieno nel corso dell’offerta in opzione agli azionisti, anche i diritti inoptati, relativi all’aumento di capitale del Gruppo Intesa Sanpaolo, per un controvalore pari a 5 miliardi di euro, sono andati a ruba. In data odierna, mercoledì 15 giugno del 2011, c’è stata infatti la prima giornata/sessione di riofferta dei diritti inoptati in Borsa ai sensi del Codice Civile. Ebbene, al riguardo il Gruppo bancario Intesa Sanpaolo con un comunicato ha reso noto che tutti i 25.351.025 diritti di opzione non ancora esercitati e riofferti in Borsa sono stati acquistati tutti nella prima sessione. I diritti ora, pena la decadenza, dovranno ora essere esercitati per sottoscrivere complessivamente numero 7.243.150 azioni ordinarie Intesa Sanpaolo di nuova emissione, al prezzo unitario di 1,369 euro, nel rapporto di 2 nuove azioni per ogni 7 diritti posseduti. La sottoscrizione, pena la decadenza, dovrà essere effettuata, per il tramite degli intermediari autorizzati, entro e non oltre la data di mercoledì 22 giugno 2011 incluso.

L’offerta in opzione, lo ricordiamo, nei giorni scorsi s’è chiusa con l’esercizio del 99,80% dei diritti rinvenienti dall’operazione di aumento di capitale, con la conseguenza che quasi tutti i 5 miliardi di euro di aumento di capitale risultano essere già stati sottoscritti.

Una quota pari al 24,857% dell’aumento, in base agli impegni presi in precedenza con gli azionisti di maggioranza, è stata sottoscritta dalla Compagnia di San Paolo, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, Fondazione Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone, Ente Cassa di Risparmio di Firenze, Fondazione C.R. in Bologna, Fondazione Cassa di Risparmio di Forlì, Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, Fondazione Cariplo e Fondazione Cassa di Risparmio della Spezia. Ricordiamo infine che il prezzo di emissione delle nuove azioni del Gruppo Intesa Sanpaolo è stato fissato dal Consiglio di Gestione della società quotata in Borsa a Piazza Affari tenendo conto dell’applicazione di uno sconto pari all’incirca al 24% rispetto al prezzo teorico ex diritto delle azioni ordinarie stesse.

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