L’Arizona State University emette nuovi Education Bond

La Arizona State University, il maggiore ateneo dello stato federale americano, ha messo in vendita circa 31 milioni di dollari in titoli obbligazionari nel corso di questa settimana: l’emissione, la quale è volta a finanziare alcuni progetti relativi al settore delle costruzioni, è stata curata nel dettaglio dall’Arizona Board of Regents, l’organo governativo delle tre università pubblica locali. Si conosce già il rating che Standard & Poor’s ha affibbiato a tale debito, vale a dire AA- (l’ultimo gradino dell’affidabilità considerata “ottima”), mentre Moody’s ha optato per un giudizio inferiore, vale a dire A1 (il primo gradino dell’affidabilità “buona”). Inoltre, c’è da ricordare che questi strumenti finanziari beneficeranno di una scadenza decennale e di un rendimento pari al 3.18%.

Axa Mps: le polizze Rc Auto finiscono in banca

Axa e Monte dei Paschi stanno unendo le loro forze per garantire un servizio assicurativo migliore nei confronti dei cittadini: l’iniziativa che è stata adottata dalla compagnia transalpina e dal gruppo senese è attiva per il momento in due regioni, vale a dire l’Umbria e le Marche, e consente di sottoscrivere l’Rc Auto recandosi direttamente in banca. Si tratta, nello specifico, di “Guidare Protetti”, un progetto che tenta di venire incontro a una delle principali esigenze dei cittadini; come già spiegato, la stipula del contratto avviene proprio nella filiale bancaria ed è la prima volta nel nostro paese che un istituto di credito si cimenta in una esperienza simile, con le polizze che si trovano disponibili presso lo sportello.

Pdvsa punta sui bond in dollari per risanare il debito

Petroleos de Venezuela Sa, compagnia sudamericana meglio nota con la sigla Pdvsa, potrebbe ripagare una parte del debito da tre miliardi di dollari attraverso l’emissione di titoli obbligazionari denominati in moneta verde: l’operazione riguarda da vicino la banca centrale venezuelana e potrebbe essere portata a compimento entro la fine di quest’anno. Il colosso in questione, celebre per la sua produzione di petrolio, darà quindi vita a un collocamento privato di bond, tentando di far fronte al forte buco di bilancio che la contraddistingue. I termini della transazione, quindi il rendimento, la scadenza e le eventuali tranche, sono ancora oggetto di negoziati tra le parti, ma dovrebbero comunque essere rese note a breve.

Comprare BTP conviene ai piccoli risparmiatori? Ecco i costi

L’idea che un cittadino Italiano compri del debito pubblico può essere interessante e costruttiva, anche se intavolare una discussione in merito costringerebbe ad approfondire l’argomento a 360° e valutare gli impatti di questa strategia sul lungo periodo, mettendo anche in discussione il debito stesso.

Senza entrare troppo nel merito, quello che bisogna capire è se, tolti gli investitori istituzionali e le persone che godono di alti capitali, il cittadino medio (l’operaio piuttosto che la casalinga, che in questo momento più che mai faticano a mettere da parte i risparmi) può permettersi, pur avendo la fiducia nel suo Paese, di acquistare questi titoli e sperare di guadagnare questo gustoso 7% che comincia a far gola a molti.

Swiss Re: il nuovo Cat Bond riguarda le tempeste

Swiss Re, seconda compagnia al mondo per quel che concerne il comparto assicurativo, ha reso nota la sua ultima vendita di Catastrophe Bond; si tratta, nello specifico, di una cessione da ben 130 milioni di dollari, la quale verrà sfruttata per coprire i rischi di potenziali perdite derivanti dalle tempeste americane ed europee. Volendo essere ancora più precisi, questa è la quinta transazione annua della società di Zurigo, una vera specialista per quel che concerne questi specifici strumenti finanziari. Questa quotazione obbligazionaria, in particolare, è molto maggiore rispetto a quanto era stato programmato in precedenza.

Liffe e Ice: calo deciso per i futures sul cacao

Il London International Financial Futures and Options Exchange (Liffe) ha assistito ieri a una delle peggiori cadute dei contratti futures collegati al cacao come commodity: in effetti, tali prodotti sono scesi al loro livello più basso degli ultimi due anni, in particolare a causa della debolezza di alcuni mercati che hanno spinto i prezzi a un totale inferiore rispetto agli ultimi mesi. C’è comunque da precisare che anche i futures relativi allo zucchero e al caffè sono calati in maniera importante, ma questi due declini possono essere spiegati essenzialmente con i timori per la crisi finanziaria dell’eurozona.

Btp-day in arrivo: tutti a comprare i titoli di Stato?

Giuliano Melani arriva ai telegiornali Nazionali ma non solo; la proposta, discussa nelle ultime ore, dell’imprenditore è stata presa seriamente dai cittadini risparmiatori che ora si fanno tutti la stessa domanda: conviene comprare i BTP considerando lo spread con il Bund?

Unicredit balza in prima fila e propone commissioni zero per il BTP-Day, per incentivare ancora di più l’affluenza agli sportelli per il sostegno del nostro Paese e si spinge anche oltre. Si parla infatti di un accordo tra istituti per azzerare tutte le commissioni, di cui parla il Sig. Catricalà Antonio in una lettera aperta al Corriere della Sera, che riportiamo di seguito:

Le banche europee continuano a vendere bond sovrani

Bnp Paribas e Commerzbank sono due tra le principali banche europee che si stanno avventurando nella cessione di bond sovrani, in un momento così difficile come quello attuale: la crisi dell’eurozona non è più un mistero, eppure esistono anche occasioni di questo tipo, ma cosa viene offerto di preciso? L’istituto di credito francese, maggior banca del paese, ha ridotto in maniera sensibile le proprie holding in questione, con un importo complessivo pari a 812 milioni di euro in appena quattro mesi, mentre il gruppo tedesco si è visto costretto a cedere i propri bond greci, italiani, irlandesi, spagnoli e portoghesi di ben ventidue punti percentuali nel corso di quest’anno (tredici miliardi di euro in totale). Le vendite si sono rese più necessarie che mai, soprattutto alla luce dell’atteggiamento degli investitori internazionali, i quali hanno voluto punire le compagnie con le holding maggiori.

EuroMot: da domani la nuova obbligazione della Bei

La Banca Europea per gli Investimenti, uno dei principali organi finanziari dell’Unione Europea (la sua istituzione risale al 1957, in concomitanza col Trattato di Roma), ha trovato una collocazione ideale nell’EuroMot di Borsa Italiana: l’istituto lussemburghese ha infatti deciso di avviare le negoziazioni di un nuovo titolo obbligazionario presso questo segmento, un prodotto che cercherà di venire incontro alle esigenze di quegli investitori che vogliono focalizzare la loro attenzione sull’economia comunitaria. La quotazione vera e propria avverrà nel corso della giornata di domani. Si tratta, nello specifico, dell’Eib Eur 2,5 per cent Earns due 15 October 2018, una denominazione che sembra complicata, ma che in realtà ci fa già conoscere alcuni dettagli fondamentali dell’emissione.

Titoli di Stato: nuova asta BTP del 14 Novembre 2011

Nuova, attesissima emissione di BTP di Novembre 2011; i Buoni del Tesoro Poliennali, balzati sulle prime pagine dei notiziari, vengono ormai seguiti anche dai risparmiatori che prima li sceglievano senza pensarci, e la battaglia tra gli analisti si inasprisce a colpi di analisi.

Ma vediamo subito i dettagli: con ISIN IT0004761950 verrà emesso il BTP con decorrenza 15 Settembre 2011 e scadenza 15 Settembre 2016 in asta il 14 Novembre con regolamento previsto per il 16 Novembre. Il “prestito” sarà sottoscrivibile recandosi dagli intermediari specializzati per un importo minimo di 1000 euro.

Tornando alla questione importante, la domanda del momento è ovviamente: i BTP sono più convenienti, o più rischiosi? Vale la pena comprarli? L’opinione degli specialisti è quanto più che mai divisa.

Titoli di Stato: nuova asta Bot del 10 Novembre 2011

Se i BTP sono sorvegliati speciali in questo periodo di altissimo rischio, i BOT non sono certo da meno anche se non fanno notizia come le emissioni di medio-lungo termine. Proprio per questo motivo solo gli investitori più accorti seguono da vicino le emissioni dei Buoni del Tesoro Poliennali di cui la prossima è pianificata per il 10 Novembre 2011.

Il comunicato stampa del Ministero dell’Economia e delle Finanze ci informa, come sempre, sui dettagli dell’emissione ormai prossima; si tratta di Buoni del Tesoro Poliennali con scadenza annuale per un importo in milioni di Euro pari a 5000 (366 giorni con scadenza il 15 Novembre 2012).

Il regolamento è per il giorno 15 Novembre 2011, in contemporanea con la scadenza di BOT per 6050 milioni di Euro, tutti con scadenza annuale.

Secondo il comunicato stampa, le emissioni di Buoni trimestrali previste per il 10 Novembre 2011 non verranno effettuate dato che, si legge nella nota, non ci sono specifiche esigenze di cassa. Per quanto suoni strano la decisione del Ministero è sicuramente studiata e l’attenzione quindi sarà tutta per l’asta “annuale”.

InMediolanum: interessi del conto deposito al 4.25%

La concorrenza più diretta ai migliori conti deposito del momento (in particolare a quello offerto da CheBanca!) arriva da InMediolanum. L’offerta del Gruppo Bancario Mediolanum balza direttamente sul podio catalizzando l’interesse di chi ha liquidità da destinare ad un conto deposito per non cadere nei “soliti” Pronti Contro Termine che hanno il grande svantaggio del vincolo della liquidità fino a scadenza.

Il mercato ormai richiede certi aspetti fondamentali perchè un’offerta sia interessante; “zero spese di apertura conto, zero spese di imposta di bollo, zero spese di gestione, zero zpese per le operazioni effettuate” riporta quindi in bella vista il sito ufficiale del Conto Deposito mentre sulla pagina dedicata al confronto abbiamo le informazioni più caratteristiche ed importanti. Un confronto diretto e dinamico dove valutare l’effettiva convenienza dell’offerta, con la possibilità di inserire il tasso lordo del nostro eventuale gruppo bancario per capire subito la differenza con InMediolanum.

Bahrain, un road-show per far conoscere il nuovo sukuk

Il Bahrain è fortemente intenzionare a venire incontro alle esigenze principali degli investitori stranieri: si tratta della prima volta che il regno asiatico si cimenta con una operazione finanziaria di questo tipo dopo le difficoltà socio-politiche degli ultimi tempi, con il 2011 che è stato macchiato dalle rivolte di piazza contro la gestione del paese. Volendo essere ancora più precisi, bisogna precisare che l’annuncio ha riguardato un vero e proprio road-show che andrà a coinvolgere dei titoli obbligazionari islamici denominati in dollari statunitensi e che saranno emessi entro e non oltre questo mese di novembre. La banca centrale dell’arcipelago arabo ha già provveduto a pianificare nel dettaglio la quotazione di questi specifici sukuk.

Grecia: quali scenari si prospettano per gli investitori privati?

L’agonia della Grecia dura da più di un anno ormai, uno stato di “coma” che non sta ovviamente facendo bene a nessuno: sembra però giunto il momento anche per l’ultima scena dell’ultimo anno e coloro che sono in possesso di titoli governativi che fanno capo ad Atene conosceranno il loro destino. La svalutazione a cui si potrebbe andare incontro dovrebbe essere pari a circa la metà dei titoli obbligazionari in possesso, ma bisogna anche aggiungere che il rimborso in questione sarà garantito solamente a rate, con un nuovo bond che provvederà a cambiare quello che si è sottoscritto. Gli investitori privati rimangono comunque in un’angosciante incertezza, ma si sa per il momento che il nuovo bond dovrebbe beneficiare di una scadenza di lungo termine, vale a dire trenta anni, mentre la cedola verrà fissata al 6%, col valore nominale pari al 35%.