Grecia: quali scenari si prospettano per gli investitori privati?

L’agonia della Grecia dura da più di un anno ormai, uno stato di “coma” che non sta ovviamente facendo bene a nessuno: sembra però giunto il momento anche per l’ultima scena dell’ultimo anno e coloro che sono in possesso di titoli governativi che fanno capo ad Atene conosceranno il loro destino. La svalutazione a cui si potrebbe andare incontro dovrebbe essere pari a circa la metà dei titoli obbligazionari in possesso, ma bisogna anche aggiungere che il rimborso in questione sarà garantito solamente a rate, con un nuovo bond che provvederà a cambiare quello che si è sottoscritto. Gli investitori privati rimangono comunque in un’angosciante incertezza, ma si sa per il momento che il nuovo bond dovrebbe beneficiare di una scadenza di lungo termine, vale a dire trenta anni, mentre la cedola verrà fissata al 6%, col valore nominale pari al 35%.

Il piano in questione è stato abbozzato da soli undici giorni, quindi non è ancora ben definito e potrebbe subire delle modifiche nel corso dei prossimi giorni. Gli stessi risparmiatori, però, hanno la possibilità di puntare anche su altre opzioni alternative che li possano rendere più tranquilli; l’adesione è di tipo volontario, altrimenti si rischia il fallimento immediato, visto che sarebbe proposta la ristrutturazione del debito ellenico. La non adesione allo scambio a cui si è fatto cenno, con l’aspettativa di un rimborso totale (100%), non viene consigliato dagli analisti e questo per alcuni semplici motivi.

In effetti, la Grecia è sempre a rischio di uscita dall’eurozona, quindi nell’ipotesi di una mancata adesione si avrebbe diritto a una obbligazione emessa in dracme locali, con tutte le incertezze del caso (il tasso di cambio sarebbe davvero sfavorevole). Inoltre, Atene è anche pronta a costringere gli obbligazionisti ad accettare le modifiche al raggiungimento di un certo livello di adesione, configurando una situazione molto simile a quella che ha riguardato i bond argentini.

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