Tensione sul mercato per swap Grecia

La crisi nella zona Euro sembra essere arrivata al dunque; gli occhi dell’intero mondo finanziario (e non) sono puntati tutti al Vecchio Continente, anche se a decidere le sorti della crisi saranno investitori dislocati in tutto il Globo. La crisi dell’Eurozona ormai fa’ riferimento unicamente ad un solo Paese; stiamo parlando della Grecia ovviamente, che risulta essere (secondo i canali di informazioni) l’anello debole dell’Unione Europea ma anche il fulcro del problema. Se infatti l’operazione di ristrutturazione del debito di Atene non andasse a buon fine allora a fallire non sarebbe solo la Grecia ma l’intera Unione Europea, che da mesi pensa solo a come “aiutare” la Grecia ad uscire dal tunnel.

Anche se facciamo ormai riferimento solo alla Grecia quindi dobbiamo cominciare a considerare l’idea che un fallimento sarà collettivo per quanto piaccia o meno. E che nessuno provi a pensare che bisognava far uscire la Grecia dall’Euro, visto che anche questa mossa avrebbe avuto le conseguenze disastrose che i mercati mondiali temono si verificheranno tra Giovedì e Venerdì prossimi.

Entro la fine dell’ottava corrente gli investitori dovranno decidere se confermare o meno lo “swap” di titoli obbligazionari che in sostanza può essere considerato un “fallimento controllato”; il default è inevitabile se l’operazione andrà male ma nel caso andrà bene sarà sempre una specie di “caduta”, ma con il paracadute. Intanto sei dei principali istituti di credito della Grecia aderiscono allo swap anche se le aspettative era che la totalità delle banche lo facesse. Ricordiamo inoltre che per evitare il default incontrollato è necessario che minimo il 75% dei creditori aderisca al programma di scambio alle condizioni indicate.

CAUSE DELLA CRISI IN GRECIA

GRECIA VICINO AL DEFAULT?

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