Grecia da incubo, tassi al 4,69%

Questa mattina sono avvenute le emissioni dei titoli di Stato di Atene, mentre il clima politico è sempre più infiammato. L’incarico di ieri sulla formazione di un nuovo Governo in poche ore affidato a Antonis Samaras (dei conservatori di Nuova Democrazia) è passato oggi al Radicale Alexis Tsipras, mentre la stretta sulla Grecia diventa sempre più insostenibile.

Lo Stato deve infatti approvare immediatamente tagli alle spese per 11 miliardi di euro tra il 2013 ed il 2014, per ottenere poi gli aiuti necessari al rilancio dell’economia. La corsa contro il tempo è frenata dall’ipotesi di nuove elezioni già a metà Giugno, come sostengono gli analisti di Deutsche Bank.

Le Borse Europee scendono vistosamente sulla paura per l’uscita della Grecia dall’area Euro; il fallimento della moneta unica sarebbe insostenibile per i Paesi membri, visto che tutti i provvedimenti presi a favore di Atene non sono riusciti  a risollevare  i conti. Nel momento in cui Spagna o Portogallo o anche Italia si troveranno nella stessa situazione si rischierebbe quindi un nuovo fallimento, causato sopratutto dall’incapacità dell’Eurotower di gestire la Moneta Unica, controllata praticamente dalla Germania.

Le emissioni di titoli di Stato della Grecia non sono andate malissimo, anche se i numeri confermano il quadro di crisi che si è delineato; sono stati collocati titoli semestrali per 1,3 miliardi di euro ad un tasso di interesse pari al 4,69% (in rialzo rispetto al precedente 4,55% di aprile scorso) mentre sui decennali si parla di un 5,41% con lo spread a 383 punti base.

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I numeri non sono poi esagerati per un paese in default controllato ed un Governo inesistente; le preoccupazioni però si rinnovano sulle Piazze Europee e sono principalmente legati all’area Euro, che giorno dopo giorno mostra i limiti di un esecutivo inadeguato alla grandezza della Moneta Unica.

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