Euro in dubbio secondo Schaeuble

Il ministro delle Finanze tedesco è intervenuto ancora sulla vicenda del salvataggio della Grecia, ponendo in serio dubbio le possibilità che Atene possa realmente farcela. Il ministro di Berlino alimenta pertanto nuove polemiche, invitando esplicitamente i governi a pensare a una “exit strategy nel caso in cui le iniziative per risolvere la crisi dovessero fallire”. Dichiarazioni colte al balzo dal presidente dell’Eurogruppo, JeanClaude Juncker, che ammette che – tecnicamente – l’uscita della Grecia dall’euro potrebbe esser possibile. Cosa accadrà domani, alla riapertura dei mercati?

A ben vedere, le dichiarazioni del ministro delle Finanze tedesco sembrano giungere in concomitanza con l’emersione di una ennesima crisi di fine agosto e, soprattutto, alla vigilia degli incontri decisivi che il premier greco Antonis Samaras, avrà con i leader europei (Angela Merkel e Francois Holland in testa), finalizzati a convincere i maggiori esponenti del vecchio Continente che la Grecia sta facendo di tutto per uscire dalle difficoltà, e a ottenere altri due anni di tempo per applicare il duro piano di salvataggio (ma qui abbiamo parlato di quanto sia difficile: stop rinvii piano austerity Grecia).

Tuttavia, le dichiarazioni dei rappresentanti di governo di Berlino, sembrano complicare, e non poco, le cose. Schauble ha infatti affermato che i governi della zona euro “sarebbero stupidi” se non pensassero a un piano di emergenza nel caso in cui le iniziative per risolvere la crisi dovessero fallire. “La prospettiva di un collasso dell’euro” – ha poi aggiunto il ministro – “è una speculazione senza senso”. Una seconda affermazione che stride con la prima, e che ha il sapore di un tardivo riequilibrio delle considerazioni.

Rincara la dose Juncker, che ricorda come l’uscita della Grecia dall’euro sia tecnicamente possibile, pur con rischi politici imprevedibili. “Non penso che si verificherà” – ha comunque aggiunto Juncker – “siccome credo che la Grecia intensificherà gli sforzi per adempiere ai suoi obblighi, non ci sono ragioni per credere che sia possibile lo scenario di una sua uscita”.

Il tutto, in attesa della decisione tedesca Fondo Salva Stati.

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