Comprare BTP conviene ai piccoli risparmiatori? Ecco i costi

L’idea che un cittadino Italiano compri del debito pubblico può essere interessante e costruttiva, anche se intavolare una discussione in merito costringerebbe ad approfondire l’argomento a 360° e valutare gli impatti di questa strategia sul lungo periodo, mettendo anche in discussione il debito stesso.

Senza entrare troppo nel merito, quello che bisogna capire è se, tolti gli investitori istituzionali e le persone che godono di alti capitali, il cittadino medio (l’operaio piuttosto che la casalinga, che in questo momento più che mai faticano a mettere da parte i risparmi) può permettersi, pur avendo la fiducia nel suo Paese, di acquistare questi titoli e sperare di guadagnare questo gustoso 7% che comincia a far gola a molti.

La risposta ovviamente è semplice; può, ma non gli conviene. L’acquisto di titoli di Stato ha un interesse (LORDO) indicato in bella vista su tutti i telegiornali da cui bisogna ricavare il netto togliendo le spese. Nonostante il BTP-Day e tutte le promozioni del caso, restano dei costi fissi sul conto deposito necessario all’acquisto come ad esempio i bolli sul conto deposito (circa 34 euro all’anno) più altri vendi euro per il conto deposito a cui vanno sommate le commissioni di acquisto (e vendita, se si decide di liquidare la posizione anticipatamente).

Già così il guadagni di un investimento minimo (diciamo 2000-3000 euro) vengono falciati in due, se poi pensiamo che sul guadagno doppiamo pagare anche il Capital Gain in percentuale, allora quello che rimane dopo 10 anni di investimento è ben poco (basterà a superare l’inflazione? probabilmente no).

Ecco quindi che il piccolo risparmiatore viene completamente tagliato fuori (a meno che non lo voglia fare per una questione morale, anche se a quel punto si tratterebbe di un sacrificio e non di un investimento) ed una marea di capitali non arriveranno mai sul MOT quando invece vorrebbero poterlo fare.

4 commenti su “Comprare BTP conviene ai piccoli risparmiatori? Ecco i costi”

  1. Stavo considerando l’acquisto di BTP però, grazie al suo articolo, ho rivalutato tale scelta.

    Secondo lei un “conto deposito” tipo rendimax, chebanca o arancio+ (con cc), possono rappresentare una valida alternativa per un piccolo risparmiatore come me?

    Es. 3000 euro (vincolati 1 anno)

    rendimax = 107
    chebanca = 96
    arancio+ (con CC) = 91

    Ovviamente tenendo conto che se si dispone di un conto corrente online, sarà necessario togliere € 35 di imposte oppure in alternativa togliere € 10-12 usando carte/conti tipo Superflash o simili.

    Vorrei sapere la sua opinione.

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  2. Innanzitutto devo dire una cosa; nell’articolo sono ovviamente molto contrariato sull’argomento, ma il vero problema è che gli istituti tendono a non essere affatto trasparenti su queste cose, in puro “stile italiano” si cerca sempre di approfittarsi dei cittadini e dei loro risparmi, ed anche un questo caso nonostante comprare titoli del debito sia una cosa giustissima anche dal punto di vista “morale” ed “etico”, le banche ti fanno passare la voglia perchè sembra sempre che vogliono fregarti (basterebbe dirle prima le cose, e non a scadenza…giusto per rispetto nei clienti). Se venissero mostrati tutti i costi ci si potrebbe accontentare anche di un basso rendimento, con la garanzia di non avere sorprese alla fine.
    Chiudo la parentesi solo per chiarire la mia posizione.

    Quelli da Lei citati sono tre ottime soluzioni, di cui forse prediligo Rendimax e Arancio, pur non sfruttando questo tipo di “investimento” dal basso profilo di rischio. Consiglio comunque di leggere MOLTO BENE i fogli informativi presenti sui rispettivi siti per scegliere con cognizione di causa e senza assolutamente avere fretta di decidere (sembra una cavolata, ma la fretta è tra le prime cause di investimenti errati, meglio fermarsi ragionare e leggere i prospetti informativi dettagliati, non gli opuscoli di pubblicità mi raccomando che è ben diverso!)

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  3. La ringrazio per la risposta.
    Come cittadino italiano, sarei ben felice di aiutare il mio paese però, come sempre più spesso accade, il rischio di rimetterci è sempre alto.

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