Migliori fondi azionari per puntare sull’Europa

Negli ultimi tre anni l’indice MSCI Europe, che rappresenta le borse europee, ha guadagnato poco meno del 15% ma ci sono fondi di investimento che hanno fatto nettamente meglio dell’indice mettendo a segno performance molto elevate. I migliori fondi azionari che investono nei listini del vecchio continente hanno registrato rendimenti anche 3-4 volte superiori, nonostante il peggioramento della crisi dei debiti sovrani europei. Il migliore fondo che investe su azioni europee si è dimostrato Allianz Europe Equity Growth, con una performance a tre anni del 66% circa.

Barclays emette un CoCo Bond a dieci anni

L’istituto di credito britannico Barclays ha quotato dei CoCo Bond decennali per un importo pari a tre miliardi di dollari e con un rendimento iniziale fissato a 7,625 punti percentuali: nel dettaglio, bisogna subito precisare che gli ordini degli investitori sono stati superiori di oltre cinque volte (diciassette miliardi di dollari per la precisione). Come si spiega un simile successo? La forte domanda che si è appena descritta può essere motivata, in particolare, con l’alto ritorno economico, il quale può però anche risultare in una perdita totale a danno degli obbligazionisti.

Monte Paschi Siena in rosso a settembre 2012

Il consiglio di amministrazione di Monte dei Paschi di Siena ha chiuso i primi nove mesi del 2012 con una perdita di 1.665 milioni di euro, contro un utile di 303,5 milioni di euro registrato nello stesso periodo del 2011. Il comunicato societario ricorda che il risultato considera gli effetti della Ppa, circa 39 milioni, e delle svalutazioni per complessivi 1.574 milioni. Il margine della gestione finanziaria e assicurativa del gruppo é invece pari a 4.182 milioni di euro, in crescita dello 0,7 per cento su base annua, mentre il margine di intermediazione primario ha raggiunto circa 3.619 milioni (3.874 milioni primi nove mesi 2011).

Migliori gestori al mondo 2012 secondo Citywire

Citywire ha stilato la classifica dei 1000 gestori di fondi di investimento più in gamba del mondo, in base ad un criterio che mette in risalto maggiormente il talento dei personaggi coinvolti. Infatti, i money manager sono stati giudicati in base ai risultati ottenuti tenendo conto dei rischi assunti. Il parametro preso come riferimento per stilare la classifica Citywire1000 è il Citywire Manager Ratio, che misura il rendimento aggiuntivo ottenuto dal gestore rispetto al benchmark per ogni unità di rischio assunta.

Bank of Ireland torna ad emettere covered bond

L’ultimo ricordo non era certo dei più piacevoli: un anno fa, giusto di questi tempi, si associava Bank of Ireland allo scandalo dei bond. A distanza di 365 giorni, invece, la situazione dell’Irlanda è sensibilmente cambiata, tanto è vero che si può parlare in maniera positiva dell’ultima emissione di covered bond che è stata garantita proprio dall’istituto in questione. Si tratta, nello specifico, della prima offerta di tale tipo da parte di una banca salvata dal governo di Dublino, la quale ha messo a disposizione dei titoli che potrebbero interessare parecchio agli investitori. Entrando maggiormente nel dettaglio, l’importo esatto di questi bond è pari a un miliardo di euro, con una scadenza fissata in tre anni.

Emissioni record di corporate bond europei a settembre 2012

Lo scorso settembre è stato un mese record per il mercato dei corporate bond emessi da società non finanziarie. Infatti, secondo quanto comunicato dalla Banca Centrale Europea c’è stato un aumento del 13,5% delle emissioni obbligazionarie societarie, meglio dell’incremento del 10,6% registrato ad agosto. Un aumento tale dei collocamenti delle obbligazioni societarie non si riscontrava ormai da due anni. Secondo gli esperti dell’Eurotower questo boom di emissioni è dovuto ad un cambiamento importante nel mercato del credito in Europa.

Fiat nuovo management

Grandi novità nel top management Fiat. Da qualche giorno alla guida della Fiat europea arriva Alfredo Altavilla, nome molto noto all’interno del Lingotto, recentemente trasferito dal ruolo di amministratore delegato alla sua nuova funzione in Fiat spa, dove prende il posto di Gianni Coda nel ruolo di Chief operating officer per l’Europa e il Medio oriente. È pertanto ad Altavilla che spetterà l’onore e l’onere di sviluppare il piano di sviluppo presentato da Sergio Marchionne.

Perché conviene investire in bond nel 2013 secondo Jp Morgan Am

La conferma di Barack Obama alla Casa Bianca potrebbe essere un fattore chiave del possibile successo del mercato dei bond anche nel 2013, dopo che dall’estate scorsa è partito un robusto rally di titoli governativi e corporate bond. Nonostante la corsa degli ultimi mesi, alcuni gestori continuano a puntare forte sui bond. La rielezione di Obama potrebbe avere effetti positivi, in quanto la politica monetaria ultra-espansiva della Federal Reserve non sarà modificata fino al 2015. Inoltre, proseguiranno le iniezioni di liquidità fin quando non si raggiungeranno livelli di occupazione soddisfacenti.

Lyxor: il primo Etf sui Btp a uno e tre anni

Dopo che con Lyxor è arrivato anche in Italia l’Etf legato alla volatilità, la compagnia ha focalizzato nuovamente l’attenzione sul nostro paese per un prodotto nuovo di zecca: si tratta del primo Exchange Traded Fund che sarà messo a disposizione a partire da domani su Borsa Italiana e che prenderà in considerazione i Btp (Buoni del Tesoro Poliennali) a uno e tre anni. La denominazione ufficiale di questo prodotto, Lyxor ETF MTS BTP 1-3Y Italy Government Bond, fa comunque già intendere molte delle caratteristiche principali. In particolare, gli investitori interessati dovranno far fronte a un costo pari a 0,165 punti percentuali l’anno, mentre il lotto minimo di negoziazione di un fondo è di circa cento euro.

Dove investire nel 2013 secondo Carmignac Géstion

Le scelte dei gestori internazionali hanno subito una forte influenza dalle misure decise della Bce per contrastare gli attacchi speculativi contro i paesi europei più deboli. Il piano di acquisto illimitato di titoli sovrani a breve termine ha consentito una riduzione immediata dal risk premium richiesto dagli investitori per scommettere su paesi deboli come la Spagna o l’Italia. Da questi presupposti sono avvenute importanti riallocazioni di portfolio da parte dei grandi investitori istituzionali. Carmignac Géstion ha preso posizione long sull’equity europeo a partire da agosto, alla luce di queste misure ultra-espansiva adottate dalla Bce.

In calo i futures sui semi di soia

I futures sui semi di soia sono calati ieri per la quarta sessione consecutiva a Chicago: gli strumenti finanziari in questione hanno infatti registrato la peggior performance dallo scorso mese di giugno, dopo che il governo americano ha ritoccato al rialzo le stime relative alle scorte globali. In effetti, queste ultime sono destinate a raggiungere i sessanta milioni di tonnellate prima del raccolto del 2013 per quel che concerne l’Emisfero Settentrionale; nel dettaglio, si tratta di una previsione superiore di 4,3 punti percentuali rispetto a quella di ottobre, di poco al di sopra anche rispetto a quella degli analisti finanziari (57,5 milioni di tonnellate).

Intesa Kairos – Julius Baer

Kairos e Julius Baer hanno raggiunto un accordo grazie al quale prenderà vita un nuovo polo del wealth management, con a capo l’amministratore delegato Paolo Basilico. La società di risparmio gestito e la banca privata hanno così formalizzato l’accordo che condurrà Julius Baer ad acquisire il 19,9 per cento di Kairos Investment Management e, simultaneamente, Kairos ad acquisire il 100 per cento di Julius Baer sim, integrandone le attività.  Vediamo allora cosa potrebbe cambiare nel panorama internazionale del wealth management.

Investire in bond legati all’inflazione nel 2013 secondo Banca Generali

La riconferma di Barack Obama a presidente degli Stati Uniti è un segnale di mantenimento dello status quo. La politica fiscale sarà più restrittiva rispetto a quella proposta dal repubblicano Mitt Romney, mentre la politica monetaria sempre molto accomodante con tassi a zero per molto tempo ancora e quantitative easing illimitato fino a quando non avverrà una ripresa confortante nel mercato del lavoro. Il pericolo fiscal cliff (“precipizio fiscale”) è il rischio maggiore per l’economia americana nei prossimi mesi. Tuttavia, sembra improbabile la soluzione più drastica mentre appare plausibile quella di una proroga di una parte degli sgravi fiscali in scadenza.

Oro può salire sopra 1.800$ con riconferma Obama

La rielezione di Barack Obama a presidente degli Stati Uniti d’America ha avuto un effetto molto positivo sulla quotazione dell’oro, che è tornato a salire con decisione dopo aver sperimentato un trend discendente di un mese da inizio ottobre a inizio novembre. La scorsa settimana l’oro ha chiuso con un rialzo superiore al 3% su base weekly, tornando sopra 1.730 dollari l’oncia dopo aver toccato il minimo più basso degli ultimi due mesi in area 1.672 dollari l’oncia. Il massimo di inizio ottobre scorso di 1.796 dollari è ancora distante, ma ora le prospettive sono tornate nettamente positive.

L’oro si è apprezzato molto nonostante la forza mostrata dal dollaro americano nelle ultime sedute. Infatti, il metallo giallo è storicamente legato da una correlazione inversa con il biglietto verde ma negli ultimi giorni si è assistito a un meccanismo di decorrelazione. Secondo Michiyoshi Kato, presidente di Mizuho Corporate Bank, “con Obama la politica monetaria resterà espansiva anche nei prossimi anni, favorendo uno scenario economico inflattivo e ribassista per la divisa americana che si rifletterà in un allungo dei corsi per il lingotto”.

Secondo le rilevazioni Bloomberg, il target medio sull’oro delle banche d’affari e dei broker internazionali stimato per il 2013 è aumentato a 1.840 dollari l’oncia. Ciò vuol dire che l’oro ha al momento un potenziale upside del 6% rispetto ai valori correnti che si aggirano intorno a 1.736 dollari l’oncia. Tuttavia, alcune banche d’affari si sono anche spinte oltre affermando di aspettarsi quotazioni tra 1.900 dollari e 2.000 dollari l’oncia entro metà 2013. Indicazioni rialziste arrivano anche dagli Etp, che detengono oro fisico in grado di coprire circa un anno di produzione mineraria.

Intanto, dalla Cina arrivano importanti indicazioni sul fronte della domanda. L’import cinese di oro da Hong Kong è cresciuto del 30% rispetto al mese precedente e del 23% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, sfiorando quota 70 tonnellate. L’oro sta diventando sempre più un asset strategico nelle scelte di asset allocation di Pechino, che sta diminuendo il peso in dollari americani. Secondo le stime di Gfms, società di consulenza leader del settore, la domanda cinese supererà quella indiana nel 2012 diventando la prima a livello gobale.