Emissioni record di corporate bond europei a settembre 2012

Lo scorso settembre è stato un mese record per il mercato dei corporate bond emessi da società non finanziarie. Infatti, secondo quanto comunicato dalla Banca Centrale Europea c’è stato un aumento del 13,5% delle emissioni obbligazionarie societarie, meglio dell’incremento del 10,6% registrato ad agosto. Un aumento tale dei collocamenti delle obbligazioni societarie non si riscontrava ormai da due anni. Secondo gli esperti dell’Eurotower questo boom di emissioni è dovuto ad un cambiamento importante nel mercato del credito in Europa.

Infatti, le aziende che fino ad oggi hanno sempre avuto una forte dipendenza dal settore del credito per finanziarsi stanno cambiando le modalità di rifinanziamento, rivolgendosi sempre più al mercato obbligazionario. In realtà, le misure di stimolo monetario varate un paio di mesi fa dalla BCE hanno spinto i tassi di mercato su livelli sempre più bassi. Le aziende hanno così approfittato del basso costo del credito per aumentare il numero e l’ammontare delle emissioni obbligazionarie, approfittando del contesto di mercato favorevole.

La fase di mercato attuale si sta dimostrando favorevole non solo alle società emittenti ma anche ai sottoscrittori di bond. Infatti, negli ultimi due mesi gli investitori hanno spostato l’attenzione verso i corporate bond dai titoli governativi ad alto rating, a causa della debolezza delle finanze pubbliche della maggior parte dei paesi europei e per il crollo dei rendimenti su valori reali negativi (in particolare per i Bund tedeschi). A settembre, in termini assoluti, le nuove emissioni di bond a lungo termine di società della zona euro sono cresciute di 24,9 miliardi di euro. Questo trend è influenzato anche dalla riduzione netta dei prestiti bancari alle imprese di ben 20 miliardi a settembre scorso.

Per ciò che concerne le emissioni obbligazionarie di breve periodo, come i commercial bond, l’incremento è stato marginale nell’ordine dell’1,4%. Questo trend dovrebbe proseguire anche nei prossimi mesi, visto che le banche dovranno concentrarsi nel rispettare i vincoli sul capitale imposti dalla nuova normativa di Basilea 3 piuttosto che pensare di finanziare le imprese. Secondo Jim Esposito di Goldman Sachs, “l’Europa sarà sempre meno condizionata dai fondi delle banche e il mercato obbligazionario giocherà un ruolo chiave come meccanismo primario di trasmissione del credito”.

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