Investimenti sempre più rari

Gli italiani investono sempre di meno. O, per lo meno, si abbassa il numero di italiani che riesce a effettuare un impiego proficuo dei propri risparmi. A dichiararlo è il nuovo Rapporto Italia 2013 dell’Eurispes, secondo cui il 60,6 per cento degli italiani non solo non riesce a effettuare alcun investimento utile, ma è altresì costretto a intaccare i propri risparmi per poter arrivare alla fine del mese. Per l’80 per cento della popolazione italiana, la situazione economica è peggiorata negli ultimi 12 mesi, e per il 52,8 per cento peggiorerà ancora nel prossimo anno.

Insomma, sottolineava il quotidiano La Repubblica nella sua edizione online, “i cittadini non riescono più a risparmiare. Interrogati sul tema, due su tre rispondono che durante il prossimo anno sarà impossibile mettere da parte qualcosa (probabilmente il 36,7% e certamente il 30%), mentre il 27,4% ritiene che nel 2013 riuscirà ad alimentare i propri risparmi (totalmente sicuro solo il 5,7%, mentre il 21,7% non ne è del tutto certo). A causa di questa situazione di difficoltà, negli ultimi tre anni il 35,7% ha chiesto un prestito bancario (9,5 punti in più rispetto al 2012)”     (vedi anche Investire nel vino 2013).

Per quanto già presumibile in anticipo, le categorie più bisognose di aiuti finanziari sarebbero quelle con contratti a tempo determinato (atipico o subordinato), e in particolare il popolo della partita Iva (44,2 per cento), contro il 35,2 per cento dei lavoratori subordinati a tempo indeterminato. “Ben il 62,3% dei prestiti è stato chiesto per pagare debiti accumulati e il 44,4% invece per saldare altri prestiti precedentemente contratti con altre banche o finanziarie, ma che evidentemente i contraenti non sono riusciti a saldare” – aggiunge La Repubblica – “Il 27,8% di chi chiede un prestito lo fa per acquistare una casa, il 22,6% per coprire le spese mediche e non manca chi vi ha fatto ricorso per potersi permettere una vacanza (5%) o per far fronte ad un evento come il matrimonio, un battesimo o una cresima” (vedi anche Investimento nuovi aeroporti).

Lascia un commento