Due giorni fa il segmento EuroMot di Borsa Italiana ha accolto due nuove obbligazioni che hanno visto come emittente il Fondo Salva Stati: che cosa ha messo a disposizione nello specifico l’Efsf (European Financial Stability Facility)? Anzitutto, le scadenze sono differenti. Entrando maggiormente nello specifico, i due titoli obbligazionari di cui si sta parlando sono l’Efsf Eur 1.500 per cent Guaranteed Notes due 22 January 2020 (il codice Isin su cui fare affidamento è EU000A1G0A81) e l’Efsf Eur 1,25 per cent Guaranteed Notes due 5 February 2018 (l’Isin è EU000A1G0A99).
Le due denominazioni fanno intuire molte delle caratteristiche principali di questi strumenti. Nel primo caso, infatti, la scadenza stabilita dal Fondo è pari a sette anni, mentre nel secondo a cinque. I due rendimenti, inoltre, sono pari, rispettivamente, all’1,5 e all’1,25%. Per quel che concerne, invece, i termini di liquidazione, si è puntato sul terzo giorno successivo alla data di stipulazione dei contratti di compravendita. Il taglio minimo sarà uguale in entrambe le situazioni, vale a dire mille euro, lo stesso identico importo che è valido per quel che riguarda il lotto minimo di negoziazione.
Il rimborso a scadenza avrà luogo in un’unica soluzione, mentre la data dello stacco della prima cedola è prevista per il 2014, il 22 gennaio nel caso del bond a sette anni e il 5 febbraio per l’altro. La modalità di negoziazione è quella consueta del corso secco. L’Efsf non è altro che uno speciale veicolo che è stato finanziato direttamente dai membri dell’eurozona, in modo da indirizzare nella maniera migliore la crisi del debito sovrano che ha riguardato il Vecchio Continente. L’istituzione è avvenuta mediante un accordo datato 9 maggio del 2010, con l’obiettivo ben preciso di preservare la stabilità finanziaria europea fornendo assistenza economica a chi si dovesse trovare in estrema difficoltà. Le emissioni presso l’EuroMot di Borsa Italiana avvengono a cadenza piuttosto regolare.