Investimento Fondo Salva Stati

Si è conclusa molto positivamente la prima emissione dell’Esm, il Fondo Salva Stati che ha sostituito l’Efsf. Tra i principali investitori è risultato in prima linea il Giappone, che ha scelto di supportare l’Europa acquistando grandi quantità dei titoli emessi dal Fondo. Complessivamente, il Fondo Salva Stati colloca titoli a 3 mesi per 1,927 miliardi di euro, con rendimento negativo. Ma vediamo in maggior dettaglio come è andata, e quali sono state le principali considerazioni formulate sul trend conseguito.

Il primo dato che balza all’attenzione è proprio relativo agli elementi riassuntivi del collocamento a 3 mesi, per 1,927 miliardi di euro al tasso, negativo, dello 0,0324 per cento, e una domanda di 3,2 volte superiore all’offerta. Il risultato è che, fondamentalmente, gli investitori stanno valutando le obbligazioni emesse dall’Esm come un  impiego talmente di sicuro da esser disposti a rinunciare a qualsiasi rendimento (anzi, perdendo parte del valore nominale) pur di averle nel proprio portafoglio.

Per quanto attiene alla consistenza dello strumento, l’Esm – attualmente guidato dal tedesco Klaus Regling – ha oggi una disponibilità di 500 miliardi di euro. Risorse da utilizzare per accollarsi aiuti nei confronti delle banche spagnole, e ha in programma di emettere bond a 3 e a 6 mesi due volte al mese. L’obiettivo dichiarato è quello di raccogliere entro la fine del primo trimestre circa 18,5 miliardi di euro (qui il nostro precedente approfondimento sull’esito asta Esm).

A partire dal secondo semestre del 2013, il Fondo dovrebbe inoltre cominciare a emettere bond anche sulle scadenze più lunghe. Valutato che l’esito della prima operazione è stato molto positivo, ne consegue che l’interesse per gli strumenti – anche di entità temporale maggiore – dovrebbe essere garantito, soprattutto da parte di Stati extracomunitari che vogliono diversificare le proprie riserve in valuta.

Vedremo, nelle prossime settimane, quali saranno le mosse progettate dall’Esm, e quale potrà essere l’effettivo interesse sostanziale da parte degli investitori internazionali.

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