Debito pubblico giugno 2012 da record

La crescita del debito pubblico italiano non si arresta. Stando ai dati ufficiali forniti dall’esecutivo, infatti, il debito sovrano nazionale avrebbe subito un nuovo incremento, anche a causa del contributo che il Paese ha dovuto versare in qualità di partecipante al fondo Salva Stati. Nel mese di giugno, rivela ancora la pubblicazione curata dalla Banca d’Italia – che mensilmente riceve i dati dal ministero dell’economia e delle finanze, sono aumentate le entrate tributarie, ma non quanto basta per cercare di diminuire l’enorme volume di debiti.

In termini più precisi, a giugno il debito pubblico italiano avrebbe toccato il nuovo record storico di 1.972,9 miliardi di euro, contro i 1.966,3 miliardi del mese di maggio. Come già accennato, le entrate tributarie, pur maggiori nei primi sei mesi dell’anno, non sono state in grado di ridurre la montagna di debiti contratti dagli italiani. In parole ancora più negative per gli sforzi di tutti noi: imposta municipale unica e apprezzamento delle accise e di altri balzelli, non hanno prodotto alcun risultato positivo, eccezion fatta per il contenimento della crescita del debito (situazione comune ad altre nazioni, basta considerare il debito pubblico record in Spagna).

Insomma, nel sesto mese dell’anno il debito delle amministrazioni pubbliche è aumentato di 6,6 miliardi di euro rispetto al mese precedente, figlio di un incremento delle disponibilità liquide in mano al Tesoro (+ 10,3 miliardi a 46,1 miliardi) e di scarti di emissione pari a 1,7 miliardi di euro, che hanno più che compensato l’avanzo di 5,4 miliardi di euro conseguito nello stesso periodo. L’avanzo è stato ridotto di 0,2 miliardi rispetto al precedente maggio e di 1,4 miliardi rispetto allo stesso mese del 2011, a causa della quota di pertinenza dell’Italia delle erogazioni effettuate dal Fondo Salva Stati, cui il nostro Paese potrebbe tuttavia attingere in futuro. Al netto delle appena ricordate quote sull’erogazione dell’Efsf, l’avanzo del mese sarebbe stato pari a 5,6 miliardi di euro, superiore a quello del giugno 2011.

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