I grandi hedge fund escono dall’oro

Importante svolta per il mercato dell’oro, che nella seduta di venerdì 15 febbraio è tornato sotto la soglia dei 1.600 dollari l’oncia scendendo sui livelli più bassi da agosto scorso. Il quadro tecnico del metallo giallo è in costante deterioramento, ma vanno molto male le cose anche da un punto di vista fondamentale. Giovedì scorso il World Gold Council ha comunicato i dati sulla domanda nel 2012: per la prima volta negli ultimi tre anni si è verificato un calo delle richieste di gioielli e preziosi.

E’ andata peggio dal lato della domanda da investimento, che solitamente è quella in grado di spingere maggiormente verso l’alto i prezzi. Infatti, è avvenuto il calo peggiore degli ultimi cinque anni. Ma non finisce qui. I grandi fondi speculativi iniziano a lasciare l’oro, convinti che ormai il trend rialzista di lungo periodo sia ormai giunto al termine. Credit Suisse, nel suo ultimo report sul metallo giallo, ha affermato che ormai il trend rialzista ultradecennale dell’oro è ormai finito.

PREVISIONI PREZZO ARGENTO 2013-2014

A uscire dall’oro sono i grandi hedge fund. In primis c’è il Soros Fund Management, che ha più che dimezzato la sua esposizione nel maggiore Etf di oro fisico al mondo, ovvero l’Spdr Gold. La quota nel portafoglio di Soros è scesa a 600mila da 1,32 milioni. Giù anche la quota di Pimco, il più grande fondo obbligazionario al mondo, che ha tagliato l’esposizione a 3,9 milioni di quote da 6,2 milioni. Altri fondi, invece, hanno addirittura azzerato le loro quote (o quasi). Si tratta del Tiger Management, di Moore Capital Management, Lone Pine Capital e Scout Capital Management.

SU QUALI MATERIE PRIME INVESTIRE NEL 2013 SECONDO MORGAN STANLEY

Tiene duro, invece, John Paulson attraverso il suo hedge fund Paulson & Co. A fine 2012 possedeva 21,8 milioni di quote, ma ora è esposto al rischio dei riscatti delle quote. Di recente, ad esempio, Morgan Stanley e Citigroup hanno consigliato ai loro clienti di uscire dall’oro. Il calo delle posizioni lunghe sull’oro è evidente da tempo anche sul mercato dei futures: al Comex le net long position dei large traders sul gold si sono ridotte del 55% rispetto ai massimi dello scorso ottobre.

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