East Capital consiglia di investire nei Balcani

Quest’anno la maggior parte dei gestori di fondi di investimento punta deciso sulle borse, allo scopo di spuntare rendimenti “reali” accettabili in un contesto di financial repression con tassi reali negativi. Quindi, via i bond e largo alle azioni. Da un punto di vista geografico, l’equity europeo piace perché sottovalutato ma risente ancora della fragilità dell’economia; Wall Street ha molte chance per battere i massimi assoluti toccati nel 2007; Cina e Giappone sono idee che stuzzicano la fantasia di molti, ma non quanto i mercati emergenti.

Aivaras Abromavicius, partner di East Capital, sottolinea che dopo un 2012 molto positivo per le borse dell’Europa dell’Est, anche il 2013 dovrebbe essere positivo grazie all’appeal di alcuni fattori di natura fondamentale. In particolare, secondo l’esperto, la Russia potrebbe essere una grande sorpresa per l’anno in corso. Il money manager guarda con particolare attenzione al fenomeno di crescita dei dividendi, che ormai vengono distribuiti in misura sempre maggiore agli investitori. East Capital consiglia di sovrappesare la Russia in portafoglio.

COME INVESTIRE SULLE BORSE ASIATICHE NEL 2013

Peer il resto, East Capital consiglia un leggero sottopeso sulla Turchia mentre la view è più negativa sull’Europa centrale. Secondo Abromavicius, “Balcani e Baltico, liquidità permettendo, rimarranno sovra-ponderati”. Dopo essere stati trascurati e sottovalutati per anni, i Balcani sono tornati ad essere un mercato a cui guardano con interesse i grandi investitori internazionali. Il cambiamento di questo approccio è partito con l’adesione della Croazia all’Unione europea (effettiva da metà 2013). Peter Alam Hakansson, presidente e responsabile del team di gestione di East Capital, ritiene che i migliori cinque mercati emergenti sono tutti collocati nei Balcani.

GESTORI SEMPRE POSITIVI SULLE BORSE NEL 2013 SECONDO BOFA ML

Le borse di Bulgaria, Romania, Serbia, Croazia e Grecia stanno evidenziando tutte performance positivee in doppia cifra, in particolare Bulgaria e Romania. A ridare credibilità alla regione è stata la tenuta della Grecia, che fino a qualche mese fa sembrava ormai fuori dall’euro e quindi potenzialmente in grado di creare i presupposti per un pericoloso effetto-domino in tutta la regione. Le aziende greche hanno forti interessi proprio nei Balcani.

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