Rendimento bond PIGS dopo piano salva-euro

Fino a poco più di un mese fa i tg della sera esordivano spesso con titoloni legati all’impennata dello spread e alla crisi europea. Oggi le cose sono cambiate e da qualche tempo si sta assistendo ad un vero e proprio boom dei prezzi dei bond sovrani dei paesi periferici, fino a poco tempo fa considerati a forte rischio ristrutturazione del debito o addirittura vicini al fallimento. Gli investitori, spaventati da un possibile eurocrack, si affannavano a comprare Bund e altri titoli di paesi nordici ad alto rating, accettando a volte un rendimento inferiore allo zero.

Lo Zambia lancia il proprio eurobond

Sull’onda delle buone ed efficaci politiche economiche che sono state attuate nel corso del 2011 dal Movement for Multi-Party Democracy (meglio conosciuto con l’acronimo Mdd), il governo dello Zambia ha adottato una decisione finanziaria importante: la nazione africana ha infatti garantito l’emissione di un bond internazionale da 750 milioni di dollari, uno strumento finanziario necessario per sostenere il finanziamento del budget interno, senza dimenticare gli investimenti da realizzare nel settore delle infrastrutture. Si tratta, a conti fatti, di un eurobond piuttosto interessante, nonostante le evidenti influenze da parte del mondo politico, con eccessive accuse per quel che riguarda gli interventi finanziari.

Le Filippine tornano a emettere bond a dieci anni

Il governo delle Filippine ha deciso di lanciare dei titoli obbligazionari che fanno riferimento al Tesoro nazionale: si tratta di prodotti che beneficiano di una scadenza pari a dieci anni, mentre l’importo complessivo a cui fare riferimento è stato fissato in nove miliardi di pesos locali (circa 167 milioni di euro per la precisione). Il motivo di una scelta simile è presto detto, visto che si dispone di ampia liquidità per quel che concerne il mercato, senza dimenticare la situazione fiscale del paese asiatico. Di conseguenza, gli investitori sono stati convinti a puntare su del debito a lungo termine, come poi ha esaudito prontamente il governo di Manila.

L’Egitto pensa anche all’emissione di un sukuk

Non solo bond governativi: l’Egitto è fortemente deciso a rilanciare la propria economia e l’ultima conferma è giunta dalle dichiarazioni del primo ministro Hesham Qandil, secondo cui la nazione africana starebbe pianificando nel dettaglio la vendita di un titolo obbligazionario islamico. L’esigenza di tale sukuk si è resa necessaria alla luce della nuova legislazione che andrà a riguardare gli strumenti di debito, con i prossimi tre mesi che saranno decisivi in questo senso. Lo stesso Qandil ha precisato di aver pensato soprattutto a quegli investitori che sono intenzionati a sfruttare il prodotto in questione, ma che attualmente ancora non possono farlo.

Che cosa sono le agenzie di rating

Le agenzie di rating sono finite sotto accusa durante le recenti crisi finanziarie. Nel 2008 furono accusate di non aver valutato correttamente i mutui subprime, a quel tempo giudicati con un rating di massima affidabilità, che poi misero in ginocchio l’intero sistema finanziario mondiale. Nel 2010 hanno invece iniziato a ridurre pesantemente i rating degli stati sovrani europei, facilitando la speculazione ribassista sull’euro e sugli spread. Ma cosa sono esattamente le agenzie di rating: multinazionali in conflitto di interesse in grado di distruggere un paese o scrupolosi valutatori del rischio?

Il Brasile punta sui bond denominati in dollari

Ci si sta chiedendo spesso ultimamente come investire nei paesi emergenti nel secondo semestre del 2012: ebbene, una opportunità è stata messa a disposizione oggi da uno dei cardini del gruppo Bric, il Brasile. Nel dettaglio, la nazione sudamericana ha provveduto a emettere 1,25 miliardi di dollari in titoli obbligazionari, per quella che è la prima vendita debitoria internazionale dallo scorso mese di gennaio. I bond in questione prevedono una scadenza nel 2023 (undici anni di durata per la precisione) e un rendimento iniziale pari a 2,625 punti percentuali, come annunciato in via ufficiale dal Dipartimento del Tesoro brasiliano.

Quali bond inserire in portafoglio a settembre 2012

Il rally dei mercati di agosto ha portato maggiore entusiasmo tra gli investitori, depressi e disorientati dopo mesi trascorsi tra elevata volatilità e grande incertezza sul futuro dell’euro. Da quando sul finire di luglio Mario Draghi ha rassicurato i mercati, dichiarando di essere pronto a tutto per salvare l’euro, è avvenuto un poderoso rally di borse, bond e materie prime. Il clima di risk on ha migliorato sensibilmente la situazione sul mercato dei bond, ma restano ancora evidenti distorsioni nel rapporto rischio/rendimento di molti titoli.

I nuovi bond governativi di Olanda e Romania

Olanda e Romania, il Nord e l’Est del continente europeo, sono state accomunate ieri dal lancio di titoli obbligazionari di tipo governativo: quali sono state le caratteristiche principali di questi strumenti finanziari? Anzitutto, c’è da dire che la Dutch State Treasury Agency è stata protagonista dell’emissione di 3,5 miliardi di dollari in nuovi bond, prodotti che prevedono un rendimento pari a 0,25 punti percentuali e la scadenza triennale (settembre del 2015 per la precisione). Le intenzioni iniziali del governo di Amsterdam erano quelle di puntare su due miliardi di dollari, ma poi l’importo è stato opportunamente aumentato.

I bond di Campari sono più redditizi dei Btp

Campari è appena riuscita ad aggiudicarsi i business giamaicani del rum, di conseguenza molti riflettori finanziari sono stati concentrati proprio sul celebre gruppo quotato a Piazza Affari: l’acquisizione di Lascelles de Mercado ha spiazzato un po’ tutti gli operatori, ma la società è stata in grado di realizzare il terzo maggior rilevamento di questo tipo negli ultimi cinque anni. La mossa è senza dubbio strategica, in quanto il brand lombardo è fortemente intenzionato a spopolare nei paesi del Nord America, non solo nei Caraibi, ma anche gli Stati Uniti, il Canada e il Messico.

Bond in valuta cinese sempre più appetibili

L’interesse per la Cina è sempre vivo, anche se il paese sta attraversando una fase di difficoltà da un punto di vista economico con i principali indicatori macro in continuo calo e con lo spettro sempre incombente dello scoppio della bolla immobiliare. Le autorità cinesi sono in allerta e da tempo sono scese in campo per mettere a punto piani di stimolo per l’economia, che comunque cresce ancora a un tasso del 7% annuo (necessario per mantenere l’attuale livello di occupazione).

L’Egitto riapre l’emissione dei bond a cinque e sette anni

La banca centrale egiziana ha deciso di emettere 2,5 miliardi di sterline in titoli obbligazionari; entrando maggiormente nel dettaglio, si tratta della riapertura di due precedenti offerte, vale a dire quelle che prevedono la scadenza a cinque e sette anni, come ha annunciato in via ufficiale il Ministero delle Finanze della nazione africana. Quali sono le caratteristiche principali a cui bisogna far riferimento per quel che riguarda tali strumenti finanziari? Anzitutto, il rendimento medio della tranche da 1,5 miliardi di sterline (si tratta della riapertura della scadenza quinquennale) era pari a 16,33 punti percentuali, con un range compreso tra il 16 e il 16,55%.

Come gestire il portafoglio di bond italiani a settembre 2012

Ad agosto, un po’ a sorpresa, gli speculatori hanno posato l’ascia di guerra concedendo una tregua ai tormentati mercati finanziari, afflitti dai soliti problemi legati alla stabilità dell’euro, ai debiti sovrani e alla crisi economica. Il rimbalzo è stato importante e ha coinvolto le più svariate categorie di asset finanziari, in particolare quelli con un grado di rischio maggiore come le azioni e le commodity. Tuttavia, hanno rialzato la testa anche i bond, sia quelli societari sia i governativi della periferia europea.

Russia: i rimborsi dei Brezhnev Bond

Investire nei paesi emergenti nel secondo semestre del 2012 può essere una buona garanzia di rendimento: tra le principali piazze in questione c’è sicuramente la Russia, paese in cui si sta registrando una tendenza tutta particolare per quel che concerne gli investimenti finanziari. In effetti, tutti i detentori di bond “sovietici”, vale a dire quelli venduti prima della fine dell’era comunista (per questo motivo sono stati ribattezzati Brezhnev Bond, con un chiaro riferimento all’ex presidente russo), stanno cercando di ottenere in Francia quello che non riescono a raggranellare in patria, il denaro.

Primo semestre 2012 da record per i sukuk

Il Financial Times ne è più che convinto: visto che gli investitori mondiali sono intenzionati a rafforzare e aumentare i loro rendimenti, c’è un segmento ben preciso del mercato che li attrae per diversi motivi. Si tratta del segmento dei sukuk, gli strumenti di debito emessi in conformità alle leggi della Shariah, strutturati per fornire un ritorno economico regolare che assomiglia molto a un interesse, ma che non può essere quest’ultimo, in quanto la religione islamica lo vieta in maniera espressa. Il 2012 è già stato caratterizzato da 17,4 miliardi di dollari per quel che concerne le quarantacinque emissioni.