Ford lancia un bond decennale dopo oltre un anno

L’unità finanziaria di Ford Motor Company, la seconda compagnia automobilistica di tutti gli Stati Uniti, ha ottenuto ben un miliardo di dollari dalla vendita dei suoi primi bond decennali dell’ultimo anno: sono infatti passati più di 365 giorni da quando il colosso di Dearborn si è cimentato in una operazione finanziaria di questo tipo, con un prodotto che si presenta in maniera piuttosto interessante. Anzitutto, bisogna subito precisare che il debito in questione prevede un tasso del 4,25%, in modo da far conseguire agli investitori interessati un rendimento superiore di 260 punti base rispetto alla stessa scadenza prevista dal Tesoro americano.

Morgan Stanley emette bond in euro per un miliardo

Non accadeva ormai da 19 mesi, ma probabilmente il ritorno della fiducia tra gli investitori ha spinto la banca americana Morgan Stanley a tornare sull’euromercato, emettendo la sua prima obbligazione in euro per un importo pari a un miliardo. Il bond targato Morgan Stanley ha una durata di 5 anni ed è stato emesso con un premio di 275 punti base rispetto al tasso midswap. Il premio è superiore a quanto quotava ieri l’ultima emissione della banca americana in euro.

Portafoglio finanziario per professionisti ad alto reddito

Mettere in piedi un portafoglio finanziario senza ricorrere all’aiuto di esperti del settore richiede un’ottima conoscenza dei mercati e una buona visione sull’andamento futuro dei mercati, soprattutto quando è richiesta una maggiore movimentazione del portfolio stesso. Tuttavia, oggi molti professionisti stanno aumentando la loro preparazione di base sui mercati intervenendo in prima persona nella costruzione del proprio portafoglio. L’aiuto di un esperto è sempre consigliabile, a patto che sia indipendente, ovvero non legato ad una banca o compagnia assicurativa.

Portafoglio per famiglia monoreddito a basso rischio

La costruzione di un portafoglio di asset finanziari può diventare un vero e proprio rompicapo con i mercati finanziari del XXI secolo. La volatilità è sempre più elevata e ogni giorno ci sono nuovi partecipanti che cercano fortuna attraverso il day-trading e lo scalping sui principali mercati mondiali, aumentando così l’iperattività quotidiana degli asset. Il buon padre di famiglia, invece, dovrebbe preoccuparsi di investire con un’ottica di medio-lungo periodo, tenendo conto delle esigenze del proprio nucleo familiare e delle disponibilità finanziarie correnti.

Strategie sui bond a 2-3 anni dopo piano anti-spread Bce

Il piano anti-spread messo a punto dalla Bce ha senza dubbio stabilizzato la situazione sui mercati finanziari, in particolare il mercato dei bond sovrani dei paesi periferici che avevano subito pesanti perdite negli ultimi mesi con gli spread di Italia e Spagna su livelli insostenibili, rispettivamente oltre 500 e 600 punti base. Anche i bond bancari hanno recuperato parecchio e il premio per il rischio è sensibilmente diminuito, tanto da favorire un vero e proprio boom di emissioni di corporate bond su varie scadenze.

Come investire la liquidità nei prossimi 12 mesi

La stabilità ha un costo in termini di rendimento. Il piano di salvataggio orchestrato dalla Bce ha riportato la giusta dose di serenità sui mercati finanziari, che per ora hanno allontanato lo spettro di una disintegrazione dell’euro. Draghi ha varato il suo nuovo piano anti-spread e in questo modo ha creato i presupposti per la formazione di un contesto di forte appetito verso la maggior parte degli asset finanziari più rischiosi, dalle azioni ai bond. I risparmiatori interessati al reddito fisso (fixed income) devono ora fare nuove scelte di portafoglio per spuntare rendimenti interessanti.

Su quali corporate bond puntare a settembre 2012

L’incertezza presente da tempo sui mercati azionari e l’elevata volatilità dei bond governativi sta spingendo gli investitori retail e istituzionali verso i corporate bond, ovvero le obbligazioni emesse dalle aziende. Le emissioni nel mondo stanno raggiungendo dei livelli record, tanto che a giugno scorso le emissioni di bond societari con rating “investment grade” hanno registrato un progresso del 38% rispetto a dodici mesi prima. E’ stato il risultato migliore degli ultimi tre anni.

I junk bond approdano in Cina

Nel corso della decade degli anni Settanta, il Dow Jones Industrial Average riuscì a raggiungere quota ottocento punti, con poche offerte azionarie e molte compagnie indebitate che non avevano la possibilità di emettere titoli obbligazionari: questo voleva dire che le piccole e medie imprese avevano rare opportunità di accedere al capitale per finanziare la crescita dei loro business. Il successivo sviluppo dei cosiddetti junk bond (i “bond spazzatura”, per intenderci quelli maggiormente a rischio default) ha finito per trasformare questo stesso accesso a cui si è appena fatto riferimento, tanto che i bassi rating delle compagnie non impediscono le emissioni obbligazionarie.

Investire in bond societari e bancari con la crisi dell’euro

Le obbligazioni societarie sono titoli emessi da aziende private che ricorrono al mercato del debito per finanziare le loro attività. Chi possiede un bond societario (o corporate bond) diventa creditore della società emittente e ha il diritto di ricevere il rimborso a scadenza dell’importo previsto dal regolamento del prestito, più una remunerazione sul capitale (tasso di interesse). Le obbligazioni bancarie, invece, sono emesse dagli istituti di credito. Per valutare correttamente questi bond bisogna analizzare bene: prospettive di crescita dell’azienda, livello di indebitamento, rating, forza del settore di appartenenza.

Come investire 100mila euro durante la crisi economica

Se un risparmiatore possiede un portafoglio di 100mila euro, una simile disponibilità finanziaria permette di avere maggiori possibilità in tema di diversificazione degli investimenti. Nonostante la crisi economica e finanziaria che imperversa in Europa, e in particolar modo in Italia, è possibile pensare a diversificare puntando in minima parte anche sull’asset class azionaria, allo scopo di beneficiare di eventuali riprese dei mercati azionari. La percentuale per l’azionario varia a seconda del profilo di rischio.

Su quali corporate bond puntare durante la crisi dell’euro

Il “lunedì nero” dei mercati finanziari non ha lasciato immuni nemmeno i corporate bond, in particolare quelli di Italia e Spagna che da venerdì sono sotto il tiro della speculazione internazionale. Praticamente tutti i settori hanno sperimentato un deciso ampliamento degli spread, in particolare il settore telefonico. Il bond Telecom Italia scadenza 2055 è sceso del 2,5%, mentre il bond Telefonica scadenza 2033 ha perso il 2%. Secondo Geraud Charpin di Bluebay A.M., “siamo in una fase di contagio della crisi”.

Su quali bond investire con lo spread a 500

Il boom dello spread italiano, che venerdì 20 luglio ha raggiunto quota 500, potrebbe far cambiare ancora strategia ad investitori istituzionali e piccoli risparmiatori, in quanto nel breve periodo il rischio-paese è aumentato notevolmente, in quanto si teme un pericoloso contagio dalla traballante Spagna. Per quanto riguarda le strategie sulle obbligazioni, l’obiettivo principale resta quello di diversificare per emittenti e per aree georgrafiche. Inoltre, conviene restare sulle scadenze brevi, per evitare di salire sull’ottovolante delle oscillazioni di titoli con duration a medio-lunga scadenza.

Investire in titoli high-yield secondo M&G Investments

Secondo quanto dichiarato dal fondo di investimento britannico M&G Investments, primo nel paese di Sua Maestà con asset in gestione per 243 miliardi di euro, ci saranno drastici cambiamenti nella zona euro mentre per gli Stati Uniti è previsto un declino con perdita dello status AAA e l’avvio verso la recessione. Gli esperti di M&G ritengono che la BCE sarà costretta a tagliare il costo del denaro e dovrà diventare prestatore di ultima istanza, monetizzando il debito dei paesi membri. Secondo quanto dichiarato a Radiocor da Stefan Isaac – money manager di European Corporate Bond Fund di M&G – i corporate bond restano molto attraenti per M&G.

Corporate bond: i vantaggi del mercato australiano

Gli investitori che si stanno concentrando sui rendimenti offerti dal mercato australiano, potrebbero ritenere che i corporate bond siano una proposta molto attraente, nonostante strateghi e analisti siano molto cauti da questo punto di vista: è vero che non tutti i ritorni economici sono uguali, ma come bisogna comportarsi in questo caso? Secondo un altro punto di vista, si potrebbe essere addirittura disillusi da alcuni titoli obbligazionari governativi, in particolare del continente europeo, quindi occorre prestare la massima attenzione alla qualità e alle garanzie di ogni singolo strumento finanziario.