Kraft Foods sceglie quattro scadenze per le sue obbligazioni

I rendimenti del Tesoro americano sono scesi ai livelli più bassi di tutti i tempi ed ecco che le reazioni societarie non si sono fatte attendere: in particolare, bisogna approfondire la vendita di corporate bond da parte di Kraft Foods, la quarta maggior operazione di questo tipo nel 2012. L’importo complessivo dei titoli obbligazionari messi a disposizione dalla multinazionale alimentare è pari a sei miliardi di dollari, con ben quattro tranche che stanno a identificare le scadenze a tre, cinque, dieci e trenta anni. In aggiunta, occorre anche rilevare come i rispettivi ritorni economici siano stati fissati all’1,714, 2,289, 3,608 e 5,046%, con lo spread nei confronti dei medesimi strumenti del Tesoro compreso tra 1,35 e 2,35 punti. La domanda è stata immediatamente molto forte.

McDonald’s lancia sul mercato bond a tre e sette anni

Siamo tutti abituati a parlarne in altri termini, soprattutto alimentari, ma McDonald’s è un’azienda come un’altra e in quanto tale si comporta in questa maniera. Rientra proprio in tale missione aziendale l’ultima emissione obbligazionaria del colosso americano della ristorazione, con ben novecento milioni di dollari in bond: questi ultimi includono una porzione con la scadenza a sette anni, con tanto di cedola che ha marcato un vero e proprio record al ribasso. Entrando maggiormente nel dettaglio dell’operazione, la multinazionale di Oak Brook ha provveduto a lanciare cinquecento milioni di dollari di strumenti finanziari che beneficiano di una durata triennale e di un interesse fissato a 0,75 punti percentuali.

Amgen propone tre scadenze diverse per i suoi bond

Amgen Incorporated, società americana celebe a livello internazionale per le sue attività nell’ambito della biotecnologia, ha emesso bond per un importo complessivo di tre miliardi di dollari nel corso di questa settimana: per la compagnia di Thousand Oaks si tratta dei rendimenti più bassi in assoluto degli ultimi tempi, un elemento di cui gli investitori finanziari non possono non tenere conto. Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è da dire che le tranche in questione sono ben tre, con le scadenze fissate a cinque, dieci e trentuno anni, mentre i rendimenti saranno pari, rispettivamente, a 1,40, 1,85 e 2.35 punti percentuali al di sopra delle medesime maturazioni del Tesoro.

General Electric emette due tranche di bond

General Electric Company, la celebre multinazionale americana attiva nel campo della tecnologia e dei servizi, ha provveduto ad emettere 3,1 miliardi di dollari di nuovo debito nel corso della giornata di ieri: si tratta della maggior offerta finanziaria per quel che riguarda il colosso di Fairfield nel secondo trimestre del 2012, a dimostrazione che gli acquirenti si trovano a maggiora agio con i titoli obbligazionari societari. Entrando maggiormente nel dettaglio, una parte della quotazione, 1,1 miliardi di dollari, ha contemplato titoli a tasso variabile, mettendo a disposizione degli investitori un rendimento che è 0,70 punti percentuali al di sopra del Libor (London Interbank Offered Rate) a tre mesi.

Pacific Gas and Electric sfrutta il momento dei corporate bond

La Pacific Gas and Electric Company, società di San Francisco attiva nel mercato dell’energia elettrica e del gas naturale, ha tratto il massimo vantaggio dalle ultime sessioni relative ai mercato obbligazionario ad alto rendimento: volendo essere più precisi, infatti, l’assenza di concorrenza valida in questo caso ha consentito ai titoli trentennali della compagnia quotata a Wall Street di accrescere la propria offerta fino a un importo strategico, cento milioni di dollari. La vendita di parte del debito è la tipica soluzione che adottano questi gruppi per dare maggiore sollievo alla situazione finanziaria nel suo complesso, ma la Pge può comunque beneficiare di valutazioni ancora incoraggianti, visto che il rating affibbiato da Moody’s, ad esempio, è stato pari ad A3, l’ultimo gradino della affidabilità buona per quel che concerne gli investimenti finanziari, mentre Standard & Poor’s ha puntato su un giudizio più basso, ovvero BBB.

I migliori bond per il 2012

La scelta di un bond, specialmente se si tratta di un corporate, non è mai semplice, tenendo conto del fatto che la situazione economica che stiamo vivendo è alquanto complicata: l’ultima emissione da parte di Luxottica ha comunque riportato in auge il settore in questione, con uno strumento che è riuscito a raccogliere ben nove miliardi di euro per quel che concerne la domanda. I corporate bond vengono visti come una forma molto valida di investimento, l’alternativa migliore ai titoli di Stato, ma cosa scegliere esattamente? Bisogna anzitutto controllare e analizzare nel dettaglio le performance dei migliori titoli negli ultimi mesi e in questo modo si può ottenere un quadro più chiaro.

Telecom Italia, a ruba il bond quinquennale per istituzionali

È tempo di crisi un po’ per tutti nel nostro paese e anche Telecom Italia si deve adeguare a questa situazione difficile: non deve stupire più di tanto, quindi, se una delle principali compagnie telefoniche del nostro paese ha provveduto a emettere un nuovo titolo obbligazionario, operazione che ha beneficiato di un importo pari a 750 milioni di euro e di un rendimento complessivo fissato al 7,15%. Le altre caratteristiche da tenere bene a mente in questo caso sono l’arco temporale, con la scadenza a sei anni e il termine ultimo che si avrà il 20 gennaio del 2017, oltre al pricing finale, vale a dire 99,4 euro. L’intera quotazione è stata curata nel dettaglio da diversi istituti di credito, tra cui si possono ricordare Bnp Paribas, Deutsche Bank, Citigroup e Mediobanca, un pool bancario di sicuro rilievo.

Illinois Tool Works, 10 e 30 anni per le obbligazioni

La Illinois Tool Works, compagnia industriale dell’omonimo stato americano, rappresenta l’ultima società che è riuscita a trarre il massimo vantaggio dall’agevole ed economico accesso al mercato dei bond corporate: l’emissione, infatti, beneficerà di una doppia scadenza temporale, vale a dire dieci e trenta anni, con dei bond che sono stati collocati grazie alla collaborazione strategica di Bank of America e JPMorgan Chase. Cerchiamo di capire di quale obbligazione si tratta esattamente. La tranche decennale prevede un importo complessivo pari a 350 milioni di dollari, una cessione che è stata corredata da una cedola del 3,375% e da un prezzo di 99,55 dollari (il premio di rischio è stato superiore a quello offerto dal Tesoro di 115 punti base).

Obbligazioni subordinate convertibili di Banca Etruria

Si è chiuso venerdì scorso, 24 giugno del 2011, il periodo di offerta di opzione relativamente all’offerta di numero 33.092.676 obbligazioni subordinate convertibili in azioni ordinarie dell’Istituto di credito Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio. A darne notizia è proprio la Banca Etruria nel far presente come il periodo di offerta in opzione del prestito obbligazionario sia stato chiuso con il 96% circa delle adesioni rispetto al totale dei titoli offerti, per un controvalore pari a 95,9 milioni di euro circa. A fronte dell’avvio della negoziazione dei titoli dal 29 giugno prossimo, sul Mercato Telematico Azionario (MTA) di Borsa Italiana S.p.A., i diritti di opzione non esercitati, pari al 4% circa sul totale, saranno riofferti in Borsa dal 28 giugno del 2011 al 4 luglio del 2011 inclusi.

Obbligazioni Enel: CdA delibera nuove emissioni

Nuovi prestiti obbligazionari, fino ad un controvalore pari a ben 5 miliardi di euro, da andare ad emettere entro e non oltre la data del 31 dicembre del 2012. Questo è quanto, in particolare, ha deliberato in data odierna, giovedì 16 giugno del 2011, il Consiglio di Amministrazione di Enel riunitosi sotto la presidenza di Paolo Andrea Colombo. La delibera, nello specifico, rientra nell’ambito della strategia del colosso energetico italiano di estendere la scadenza media del proprio debito e contestualmente andare ad ottimizzare le relative scadenze di medio e di lungo termine. In accordo con quanto recita una nota emessa in data odierna da Enel S.p.A., compatibilmente con le opportunità del momento offerte dal mercato, i prestiti obbligazionari potranno essere collocati sia presso i risparmiatori individuali, ovverosia gli investitori retail, sia presso gli investitori istituzionali.

Atlantia rimborsa prestito obbligazionario non convertibile

Nell’ambito delle proprie emissioni obbligazionarie a medio e lungo termine, il Gruppo Atlantia giovedì scorso, 9 giugno 2011, ha rimborsato integralmente un bond da due miliardi di euro che, quotato presso la Borsa del Lussemburgo, è stato emesso in data 9 giugno 2004, ed è scaduto proprio giovedì. A darne notizia è stata la società quotata in Borsa a Piazza Affari che, inoltre, ha reso noto che il Consiglio di Amministrazione del Gruppo Atlantia, riunitosi sempre giovedì corso, ha provveduto ad aggiornare il Programma di emissione dei nuovi prestiti obbligazionari; questi, stando al bond da due miliardi di euro rimborsato, potranno arrivare fino ad un controvalore complessivo pari a 2,35 miliardi di euro. Nel dettaglio, in base alle delibere approvate dal CdA, le nuove emissioni obbligazionarie dovranno essere effettuate entro il 31 marzo del 2013 a fronte di una durata variabile tra i 18 mesi ed un giorno, ed i 27 anni.

Emirates Airline conferma l’emissione di un bond miliardario

La conferma è giunta direttamente dalla stessa compagnia: l’emissione del bond da un miliardo di dollari e a marchio Emirates Airlines è stata chiusa con successo proprio nel corso della giornata di ieri. La compagnia aerea degli Emirati Arabi Uniti aveva inizialmente proposto una quotazione inferiore, circa cinquecento milioni di dollari, ma poi si è puntato su questo nuovo importo. Tra le altre caratteristiche peculiari del titolo obbligazionario, bisogna assolutamente ricordare la scadenza, fissata in un arco temporale di cinque anni, e il collocamento presso la Borsa britannica, il London Stock Exchange. Tutti i ricavi che verranno conseguiti in questo caso saranno poi utilizzati per scopi finanziari e societari, così come emerge dall’annuncio del vettore di Dubai: l’amministratore delegato del gruppo, Sheikh Ahmed bin Saeed Al Maktoum, è stato altrettanto chiaro, ricordando che questo lancio obbligazionario da parte di Emirates ha ricevuto una risposta più che positiva dagli investitori internazionali, a conferma della fiducia che è stata riposta, oltre che della forza economica che viene riconosciuta.

Norfolk Southern sceglie una scadenza di cento anni

Quando si parla di ferrovie americane non si può non pensare alla Norfolk Southern Corporation: questa compagnia ha cominciato le proprie attività nel 1990, subito dopo la fusione tra Norfolk and Western e la Southern Railway, ed oggi opera soprattutto tra la costa orientale e la regione del Mississippi. La grande corsa ai bond societari ha contagiato la grande società della Virginia, la quale ha deciso di puntare su una scadenza di lunghissimo periodo, ovvero cento anni. Tra l’altro, anche il Massachusetts Institute of Technology ha lanciato strumenti simili questo mese, dunque si è trattato di un esempio molto interessante da seguire. Nel dettaglio, Norfolk ha ceduto 400 milioni di dollari in relazione a obbligazioni che giungeranno a maturazione nel 2111, con un rendimento complessivo pari al 6%; il ritorno economico del Mit, invece, è leggermente inferiore, 5,6 punti percentuali.

Walt Disney Co., bond decennali dopo oltre due anni

Come in ogni favola che si rispetti, anche la Walt Disney Company intende vivere felice e contenta e questo finale potrebbe dipendere dalla nuova emissione obbligazionaria che è stata pianificata in questi giorni: il colosso americano dell’intrattenimento si è infatti focalizzato su ben cinquecento milioni di dollari, un ammontare che andrà a riguardare quei bond che non venivano lanciati sul mercato da più di due anni. Il segmento a stelle e strisce relativo a tali strumenti vive un periodo piuttosto florido, ecco perché anche la società di Burbank ha voluto seguire il medesimo esempio. Cerchiamo comunque di capire nel dettaglio l’offerta della Disney. L’ attuale rating societario è incentrato sulla buona affidabilità del grado di investimento: in effetti, la valutazione è stata pari ad A2 secondo Moody’s, mentre Standard & Poor’s ha scelto un giudizio pari ad A, visto che i costi dell’indebitamento sono i più bassi degli ultimi sei mesi.