Ci sono due termini precisi per definire l’attuale situazione dei nostri titoli di Stato: tensione e nervosismo. In effetti, l’ultima asta dei Buoni del Tesoro Poliennali (Btp) non è andata troppo male, ma la chiusura è stata caratterizzata da una domanda davvero troppo bassa. La tensione, in particolare, si riferisce al rendimento di questi strumenti: ad esempio, la scadenza a dieci anni beneficia di un ritorno economico superiore ai sei punti percentuali, un valore che non veniva registrato da almeno una settimana. Non se la passano meglio neanche le obbligazioni francesi e quelle spagnole, ma concentriamoci sul nostro paese. Il dato su cui focalizzare maggiormente l’attenzione è ovviamente lo spread tra gli stessi Btp e i Bund tedeschi, i migliori performer europei: il differenziale in questione ha superato i 380 punti base, per la precisione si è giunti fino a quota 383, in rialzo di ben sedici punti nel giro di sole ventiquattro ore.
Investimenti News
Fitch: probabile default per le obbligazioni greche
L’accordo dei leader europei per il taglio del 50% relativo alle obbligazioni greche potrebbe comportare un default nel caso in cui gli investitori dovessero accettare questo stesso piano: la constatazione giunge direttamente da Fitch, una delle tre principali agenzie di rating. Il taglio in questione è di tipo nominale e si riferisce allo scambio di titoli, ma un provvedimento di questo tipo non può che essere equiparato a un fallimento, almeno se si fa riferimento ai criteri del Distressed Debt Exchange. Secondo l’agenzia francese, inoltre, nonostante l’intesa sia un passaggio necessario per consentire alle finanze pubbliche elleniche di divenire più sostenibili, Atene non può dimenticare che deve far fronte a sfide significative dal punto di vista economico, tra cui si può ricordare quella relativa al debito.
Titoli di Stato: emissioni direttamente in asta sul Mot
Grandi novità sulle emissioni dei titoli di Stato; è allo studio, secondo il comunicato stampa appena diffuso dal Ministero dell’Economia e del Tesoro, l’idea di emettere i titoli di Stato direttamente sul mercato dei Mot per arrivare direttamente agli investitori retail nella maniera più rapida e semplice, sfruttando il mercato telematico e le piattaforme di trading offerte dagli intermediari abilitati.
La prenotazione in filiale dei titoli di Stato è un’usanza italiana di vecchia data, quasi un rito quello di recarsi a parlare con l’operatore di fiducia per prenotare titoli del debito pubblico che l’intermediario si occuperà poi di far avere al cliente. L’arrivo delle nuove tecnologie ha svuotato i “pit” dei trading floor già da tempo nelle borse “minori” ed ora potrebbe fermare la “migrazione” verso le filiali per prenotare quello che sono un classico del risparmio italiano insieme ai Buoni Fruttiferi postali.
Royal Dutch Shell: dividendo trimestrale da 42 centesimi
Royal Dutch Shell, una delle principali compagnie petrolifere a livello internazionale, ha messo a segno un utile trimestrale davvero interessante: i primi nove mesi di questo anno, infatti, sono stati contrassegnati da un valore complessivo pari a 22,17 miliardi di dollari (settantuno punti percentuali in più rispetto allo stesso periodo del 2010), mentre i profitti dell’arco temporale compreso tra gli scorsi mesi di luglio e settembre sono aumentati del 106%. Proprio per questo motivo, il colosso anglo-olandese ha deciso di distribuire un dividendo trimestrale che ammonta a quarantadue centesimi di dollaro per ogni singolo titolo azionario e il cui stacco avverrà il prossimo 2 novembre.
Sias, il cda approva l’acconto sul dividendo
La Società Iniziative Autostradali e Servizi spa (meglio nota con l’acronimo Sias) è la compagnia torinese che beneficia della scissione parziale proporzionale dell’Autostrada Torino-Milano: in pratica, si tratta di una vera e propria holding industriale, quotata in Borsa a Piazza Affari e che opera in diversi ambiti. In particolare, si può ricordare il settore autostradale (tratte prevalentemente settentrionali come la Torino-Alessandria-Piacenza e la Asti-Cuneo), quello tecnologico (fibre ottiche e software per la gestione del traffico) e quello delle costruzioni (in primis le attività di manutenzione).
Buoni Fruttiferi Postali: arriva il nuovo BFP3x4
La Cassa di Depositi e Prestiti rende nota l’immissione sul mercato di un nuovo prodotto finanziario che va’ ad ampliare l’offerta di Poste Italiane riguardo i Buoni Fruttiferi; uno dei prodotti più apprezzati dagli italiani può infatti vantare del nuovissimo BFP3x4 che va’ a collocarsi come caratteristiche tra il classico BFP Ordinario a 20 anni ed il BFP a 18 mesi.
La flessibilità nella durata dell’investimento (e quindi del vincolo monetario) diventa una priorità nei periodi di incertezza, ma se 18 mesi sono fin troppo pochi, e 20 anni decisamente troppi viste le condizioni economiche e finanziarie attuali, 12 anni diventano invece un numero ragionevole (come tetto massimo) per la durata di un investimento che resta comunque flessibile.
La nuova serie verrà identificata come T’01 e la caratteristica particolare dell’emissione è quella di riconoscere ogni 3 anni gli interessi maturati, che crescono ogni 3 anni di vincolo; se fino al terzo anno il rendimento effettivo lorto è del 3%, al sesto anno è del 3.30% mentre al nono 3.60% per poi concludere con 3.90% di tasso lordo alla scadenza del dodicesimo anno di investimento. Come per gli altri buoni fruttiferi postali c’è la possibilità di richiedere il rimborso anticipato con liquidazione degli interessi maturati mentre l’aliquota sui guadagni è del 12,50%.
Rbs e mercato farmaceutico: lanciato il Global Big Pharma Etn
Royal Bank of Scotland ha deciso di affidarsi alle compagnie farmaceutiche per il lancio del suo nuovo Exchange Traded Note: tale prodotto, il quinto Etn che beneficia del marchio dell’emittente britannica, intende sfruttare un settore piuttosto redditizio e resistente alla crisi. Nel dettaglio, il Global Big Pharma Etn è stato quotato presso il Nyse Arca e avrà come riferimento di base ben sedici tra i maggiori colossi in campo farmaceutico, offrendo agli investitori un profitto potenziale relativo all’aumento dell’uso di medicinali tra la popolazione dei paesi più sviluppati (anche la Cina viene ricompresa in questo novero).
Metalli di base, prosegue il rally al London Metal Exchange
I metalli industriali stanno proseguendo imperterriti il loro incredibile rally: si tratta infatti del secondo giorno consecutivo che il London Metal Exchange fa registrare dei guadagni importanti, configurando uno dei migliori risultati dell’ultimo biennio (era dal 2009 che non si verificava una situazione simile), grazie soprattutto ai buoni dati manifatturieri che sono giunti dalla Cina. Nel dettaglio, l’ex Impero Celeste ha messo in luce una interessante crescita delle proprie produzioni nel corso di questo mese, almeno secondo quanto rilevato dagli indici di Hsbc e Markit Economics. Ma c’è anche da dire che i metalli hanno subito questo fondamentale rialzo a causa delle buone performance delle esportazioni giapponesi, aumentate più di quanto ci si potesse aspettare.
Pennsylvania, bond municipale dopo il crack di Harrisburg
Lo stato federale della Pennsylvania ha venduto 815 milioni di dollari in bond municipali nel corso dell’ultima asta, vale a dire quella di giovedì scorso: si tratta, nello specifico, della prima emissione in tal senso da quando la capitale amministrativa Harrisburg, ha dichiarato bancarotta nel corso dell’ultima settimana. Volendo essere ancora più precisi, c’è da dire che i titoli in questione beneficeranno di scadenze variabili, comprese tra uno e vent’anni, in modo da venire incontro alle esigenze più svariate. Una tranche, in particolare, si riferisce a bond decennali con un rendimento economico pari al 2,63%, mentre altri 49,8 milioni sono collegati a un arco temporale di venti anni e con un ritorno superiore a quello appena menzionato, ovvero quattro punti percentuali.
La Johnson & Johnson propone un dividendo da 57 centesimi
I detentori delle azioni della Johnson & Johnson avranno trovato pane per i loro denti nell’ultimo annuncio del consiglio di amministrazione della compagnia americana: nonostante l’indagine avviata dalla Commissione Europea per possibili ostacoli all’accesso al mercato farmaceutico, il colosso in questione assicurerà un dividendo trimestrale pari a cinquantasette centesimi di dollaro nel corso di quest’ultimo trimestre del 2011, somma che si riferisce ovviamente a ogni singolo titolo azionario. Il pagamento vero e proprio, comunque, si verificherà il prossimo 13 dicembre.
State Street: quotati due Spdr Etf a Francoforte e Londra
State Street Global Advisors, una delle principali società finanziarie degli Stati Uniti, ha avviato la negoziazione di due Spdr Etf: le piazze scelte in questo caso sono la tedesca Deutsche Boerse di Francoforte e il britannico London Stock Exchange, con una focalizzazione piuttosto marcata sulle economie emergenti e sugli Usa. Questi due fondi della compagnia di Boston sono infatti di tipo azionario e puntano soprattutto sui rendimenti dei dividendi. La sigla Spdr, come è noto, sta a indicare gli Standard & Poor’s Depositary Receipts. La denominazione, inoltre, vista la scelta delle piazze in questione, è l’euro.
Société Générale: pioggia di covered warrant per il Sedex
La giornata di ieri è stata caratterizzata dal lancio di un numero davvero impressionante di covered warrant sul nostro mercato: la protagonista di questa maxi-emissione è la banca francese Société Générale, la quale ha quotato per la precisione sessantasette prodotti, un’ampia gamma che consente quindi una scelta molto accurata agli investitori interessati a questa tipologia di strumento. Nel dettaglio, i prezzi strike in questione saranno aggiornati in maniera continua, in modo che i sottoscrittori possano sempre sapere in quale modo focalizzarsi sui titoli azionari, sugli indici e sulle materie prime relative al nostro paese.
Nigeria, decima asta mensile per i bond sovrani
La Nigeria ha deciso di scindere in tre tranche distinte la propria emissione di bond sovrani: i titoli obbligazionari in questione, infatti, prevedono una scadenza a tre, cinque e dieci anni, per un importo complessivo di 55,67 miliardi di naira (al cambio fanno circa 354 miliardi di dollari). In pratica, si tratta della decima asta mensile che il paese africano pone in essere, come annunciato anche dal Debt Management Office locale. I ritorni economici stabiliti in tal caso, poi, sono piuttosto alti e questa consistenza riflette, in particolare, l’incremento del tasso di interesse da parte della banca centrale, un rialzo pari a 275 punti base e che è stato realizzato la scorsa settimana.
Value Investing: le direttive dell’ultimo congresso
Il metodo del Value Investing consiste essenzialmente nella ricerca sul mercato di quei titoli che sono venduti a basso prezzo: questo non vuol dire che tutte le azioni che quotano pochi centesimi (le cosiddette “penny stocks”) vengono acquisite, bensì si sfruttano alcuni parametri per la misurazione e il calcolo del valore aziendale. Inoltre, si vanno a identificare quelle compagnie che hanno un valore inferiore rispetto a quello intrinseco. L’ultimo congresso dedicato a questa metodologia di investimento finanziario ha visto sicuramente come protagonista Leon Cooperman. Quest’ultimo, fondatore dell’hedge fund Omega Advisors, ha cominciato la propria carriera all’interno di Goldman Sachs nel 1967 e ha messo in luce quali sono le strategie più vincenti di questo momento. In particolare, lo stesso Cooperman ha sottolineato come non ci sia bisogno di avere come riferimento un mercato azionario forte e in crescita per riuscire a guadagnare somme importanti di denaro.