Buoni Fruttiferi Postali: arriva il nuovo BFP3x4

La Cassa di Depositi e Prestiti rende nota l’immissione sul mercato di un nuovo prodotto finanziario che va’ ad ampliare l’offerta di Poste Italiane riguardo i Buoni Fruttiferi; uno dei prodotti più apprezzati dagli italiani può infatti vantare del nuovissimo BFP3x4 che va’ a collocarsi come caratteristiche tra il classico BFP Ordinario a 20 anni ed il BFP a 18 mesi.

La flessibilità nella durata dell’investimento (e quindi del vincolo monetario) diventa una priorità nei periodi di incertezza, ma se 18 mesi sono fin troppo pochi, e 20 anni decisamente troppi viste le condizioni economiche e finanziarie attuali, 12 anni diventano invece un numero ragionevole (come tetto massimo) per la durata di un investimento che resta comunque flessibile.

La nuova serie verrà identificata come T’01 e la caratteristica particolare dell’emissione è quella di riconoscere ogni 3 anni gli interessi maturati, che crescono ogni 3 anni di vincolo; se fino al terzo anno il rendimento effettivo lorto è del 3%, al sesto anno è del 3.30% mentre al nono 3.60% per poi concludere con 3.90% di tasso lordo alla scadenza del dodicesimo anno di investimento. Come per gli altri buoni fruttiferi postali c’è la possibilità di richiedere il rimborso anticipato con liquidazione degli interessi maturati mentre l’aliquota sui guadagni è del 12,50%.

Questi i dettagli comunicati direttamente dalla Cassa di Depositi e Prestiti, mentre per saperne di più e per sottoscrivere i nuovi Buoni Fruttiferi Postali sarà necessario leggere i fogli informativi disponibili negli Uffici Postali o meglio chiedere direttamente agli operatori presenti nelle filiali.

L’investimento in Buoni Fruttiferi è sempre stata l’alternativa diretta ai Titoli di Stato emessi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze; pur avendo le stesse garanzie, i primi restano i preferiti per le famiglie che vedono ancora nei prodotti postali una garanzia contro la speculazione e la crisi. Questo se da un lato protegge le scelte dei risparmiatori, dall’altro non permette di sfruttare totalmente i periodi migliori, come invece succede con altre forme di investimento con grado di rischio di poco superiore.

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