Il governo del Cile ha appena emesso 299 milioni di dollari in titoli obbligazionari del proprio debito che prevedono due specifiche scadenze: si tratta, infatti, dei cinque e dei sette anni per giungere a maturazione, mentre la denominazione ufficiale di tali strumenti è avvenuta in pesos locali, con l’unità nazionale degli inflation linked che è riuscita a ricevere scommesse per 700 milioni di dollari, secondo quanto emerso da un comunicato ufficiale apparso sul sito web della banca centrale del paese andino. Come può dunque essere interpretata questa offerta specifica?
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Borsa Italiana cancella dai listini sei Etf di JPMorgan
Borsa Italiana ha comunicato in via ufficiale di aver liquidato, e conseguentemente cancellato dal listino, sei Exchange Traded Fund a marchio JPMorgan: la società oggetto di questo avviso di delisting è il comparto Structured Fund Management della stessa banca americana, il quale dovrà ora fare i conti con questa cancellazione che avrà effetto a partire dal prossimo 3 gennaio. Che cosa è successo di preciso? I fondi che sono rimasti coinvolti sono quelli Gbi Emu (la divisione selettiva del gruppo), per la precisione quello collegato agli Stati Uniti e gli altri prodotti con scadenze diversificate (da 1 a 3 anni, da 3 a 5 anni, da 5 a 7 anni e da 7 a 10 anni). Il comunicato inoltre ha precisato anche i motivi per una decisione così drastica.
Fitch Rating: nuova tempesta sull’Eurozona
Se nel 2008 tutto il mondo aveva gli occhi puntati su Wall Street, ora sembra proprio che il protagonista di questa nuova fase di crisi sia Eurozona e tutto ciò che riguarda i Paesi membri. Non passa infatti giorno che le potenze USA (le agenzie di rating appunto) emettano sentenze contro il Vecchio Continente e quando non possono abbassare il rating per non sembrare troppo prevenuti allora mettono i soggetti in rating watch (negativo, ovviamente).
Questo è il caso della Cassa dei Depositi e Prestiti italiana che ha visto nella giornata del 20 Dicembre il provvedimento di Fitch sul rating a lungo e breve termine (che attualmente è 1+/F1). Sembra che questa scelta non sia valutata sulla Manovra salva-Italia, ma piuttosto faccia semplicemente seguito ai precedenti down-grade del Bel Paese che vanno ad aumentare la volatilità del mercato nel lungo periodo.
Gli zero coupon Atto Unico di Mediobanca
Da appena una settimana Mediobanca ha collocato presso il DomesticMot (segmento del Mercato Telematico delle Obbligazioni) di Borsa Italiana i suoi zero coupon Atto Unico: si tratta appunto di titoli obbligazionari in scadenza nel 2017 e che sono in grado di garantire interessi impliciti al momento della maturazione. Quest’ultimo valore non sarà altro che la differenza tra il prezzo di rimborso e quello di emissione del prestito. Il prodotto in questione, il cui codice Isin è IT0004783046, ha anche beneficiato di un numero di bond in circolazione pari a mezzo milione di unità, per un valore nominale unitario di mille euro, il che vuol dire che l’importo complessivo della banca in questione è di 500 milioni di euro.
Primo bond trentennale per la Corea del Sud
La Corea del Sud potrebbe decidere a breve di vendere dei bond trentennali: le previsioni più attendibili sono rivolte al 2012 e, tra l’altro, si tratterebbe della prima volta in cui si punta su questa scadenza così ampia per quel che concerne ol debito, un modo in più per aiutare il governo di Seul e gli investitori domestici a gestire i relativi rischi. I titoli in questione dovrebbero essere emessi nel corso del primo semestre del prossimo anno, come confermato dal ministero delle Finanze locale, anche perché i fondi pensionistici e gli assicuratori coreani sono alla disperata ricerca di scadenze simili per accrescere la stabilità dei loro investimenti.
Tesco Bank, buona domanda per il bond inflation-linked
Tesco Bank ha provveduto a vendere tutte le obbligazioni inflation-linked che aveva in previsione nel giro di appena dieci giorni: in effetti, tutti quei risparmiatori e clienti che hanno avvertito con maggiore nettezza il timore per l’aumento dei costi della vita hanno fornito all’istituto di credito britannico depositi per ben sessanta milioni di sterline, una cifra davvero importante di questi tempi. In effetti, questo ammontare relativo alla domanda ha superato di gran lunga i cinquanta milioni di sterline che erano stati quotati di recente in relazione al titolo obbligazionario di tipo corporate che è collegato alla crescita di uno specifico indice, il Retail Prices Index (conosciuto anche con l’acronimo Rpi).
Banca Mediolanum si affida al Voip per il risparmio gestito
Il piano è cominciato in questo mese di dicembre, ma durerà almeno tre anni: Banca Mediolanum ha deciso di rendere ancora più innovativa e tecnologica la propria offerta, puntando a nuove applicazioni che possano rendere le normali operazioni finanziarie ancora più rapide ed efficienti. Il riferimento non può che andare all’applicazione per le video-chiamate in Voip: si tratta della tecnologia Voice over Internet Protocol, la quale consente nello specifico di dar vita a una conversazione telefonica mediante una semplice connessione al web. In questo caso, si è deciso di fare affidamento sul sistema operativo Android, così da poter venir incontro alle principali esigenze dei clienti.
Genève Invest per investire sulla Svizzera
La Svizzera è per antonomasia uno dei centri finanziari più importanti al mondo per quel che riguarda la gestione dei patrimoni: i capitali giungono in massa da queste parti, sia per le competenze in ambito finanziario che fiscale, due notevoli vantaggi per gli investitori. Una delle maggiori specializzazioni è quella che può vantare Genève Invest, una compagnia di Ginevra per l’appunto che ha focalizzato di tempo la propria attenzione sui clienti stranieri e che mette a disposizione diversi servizi che si possono davvero definire innovativi. Un esempio su tutti è quello dei titoli obbligazionari a tasso fisso; in pratica, si tratta di alternative di un certo tipo ai normali investimenti con il deposito vincolato che vengono offerti dagli istituti di credito di maggiori dimensioni.
Banca Zarattini lancia il nuovo comparto Disciplined Equity
Si chiama Disciplined Equity Absolute Return Fund il nuovo prodotto finanziario messo a disposizione da Banca Zarattini: l’istituto di credito di Lugano ha infatti messo a disposizione un fondo comune di investimento pensato appositamente per gli investitori di diverso tipo (anche i retail per intenderci), ma soprattutto per quei soggetti che sono alla ricerca di qualcosa di alternativo per quel che riguarda l’intricato universo della normativa Ucits III. Di cosa si tratta esattamente? Anzitutto, bisogna ricordare che la banca elvetica si è fatta un nome nell’ambito della gestione di patrimoni privati e di investimenti alternativi, grazie a una focalizzazione piuttosto mirata sugli hedge fund.
Detroit emette dei bond municipali a scadenza trentennale
La municipalità di Detroit non ha avuto alcun problema nel vendere 484 milioni di dollari del proprio debito, relativo in particolare ai servizi idrici e alle fognature, nel mercato obbligazionario locale; in realtà, però, qualche preoccupazione vi dovrebbe essere, visto che la città americana vanta qualche difficoltà fiscale non certo indifferente. In effetti, il prezzo può essere sintomatico di questa situazione, con dei rendimenti compresi tra 0,6 e 1,8 punti percentuali al di sopra del benchmark dotato di tripla A a livello di bond municipali. Nel dettaglio, una tranche di questa offerta, il cui importo è pari a 225 milioni di dollari, giungerà a maturazione nel 2041 (la scadenza è di tipo trentennale), mentre il ritorno economico è stato fissato al 5,35%.
Le opportunità di investimento offerte da Malta
La domanda sorge spontanea: perché investire in una piccola isola come Malta? L’e dominio britannico, uno dei crocevia più importanti di tutto il Mediterraneo, affida proprio alla posizione geografica così strategica il suo successo in campo economico: il ruolo della nazione è dunque fondamentale non solo in termini commerciali, ma anche finanziari. Un primo spunto interessante può essere rappresentato da due tipi di industria, vale a dire quella manifatturiera e quella dei servizi, ben sviluppate da queste parti. I soggetti stranieri si sono interessati in numero sempre più crescente e il trend sembra destinato ad aumentare in futuro. Di certo, vi sono degli elementi a cui si può fare riferimento quando si pensa a Malta come una diversificazione ulteriore del portafoglio finanziario.
Settore assicurativo Europeo controllato da Standard & Poor’s
Mentre di solito ci si stupisce per ogni nuovo settore sotto la lente delle agenzie di rating, questa volta si tratta di una semplice conseguenza di quanto fatto fin’ora, che almeno riesce a dare una certa coerenza alle decisioni prese qualche tempo fa’.
Ricordiamo infatti che alcuni debiti sovrani dell’Eurozona (tra cui quello Italiano) sono stati declassati dalle agenzie di rating USA (e Cinesi) e questo non ha solamente conseguenze dirette sugli investitori privati ed istituzionali che seguono il mercato dei titoli del debito, ma anche indirette su tutti gli altri comparti collegati. Uno di questi è sicuramente quello assicurativo, visto che l’esposizione negli ultimi anni sul mercato del medio-lungo termine (che è quello più a rischio) è cresciuta a dismisura.
Settore Farmaceutico sotto la lente di Fitch
Arrivati a fine 2011 si aprono le scommesse. Il toto-settore per il 2012 si presenta una vera sfida sul mercato e se a Milano a preoccupare è sicuramente il settore bancario, a livello globale si aprono infinite possibilità di analisi ed occasioni.
Lasciando da parte per un momento proprio i bancari che sono più una scommessa vista la poca trasparenza nel loro operato ed il momento fortemente speculativo, la lente di Fitch passa sopra al farmaceutico non senza sorprese.
Secondo l’agenzia di rating quest’ultimo sarà il comparto che presenterà grandi difficoltà nel nuovo anno per diversi motivi, anche se l’analisi non convince fino in fondo; se da un lato è infatti innegabile che verranno a scadere brevetti dall’altro è altrettanto vero che i nuovi prodotti lanciati potranno tranquillamente ricoprire la fetta di mercato che verrà persa, nonostante lo scetticismo degli analisti ed il fatto che la ricerca abbia subito un rallentamento.
Dubai Property Fund per investire sugli Emirati Arabi
Quando si parla di Dubai e degli Emirati Arabi in generale, si pensa immediatamente ai ricchi investimenti che coinvolgono il real estate: il Dubai Property Fund è una delle soluzioni più utili in questo senso, in quanto si tratta di uno strumento finanziario che punta a una crescita del capitale compresa tra il 15 e il 20%, in base a delle valutazioni realistiche e non esagerate. Ad esempio, se si parte con un investimento iniziale di 100mila dollari, il rendimento potrà essere pari anche a 225mila dollari nel giro di quattro anni. Ma a quali proprietà immobiliari bisogna fare riferimento in questo caso?