Titoli di Stato: nuova asta Bot il 12 Settembre 2011

Arriva la prima asta di Bot del mese di Settembre, come indicato dal comunicato stampa ufficiale appena diffuso; il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha infatti indetto un’emissione di Buoni Ordinari del Tesoro con asta prevista il 12 Settembre 2011 e regolamento il 15 Settembre 2011.

Grande sarà l’attenzione dell’intero mercato; occhi puntati quindi sui rendimenti e sulla domanda non solo per questa emissione ma per tutte quelle di Settembre e, se la situazione non cambierà radicalmente, anche dei mesi a venire.

Dopo la comunicazione sull’asta di Btp della giornata di ieri siamo alla seconda emissione di Settembre 2011 che questa volta riguarda Bot; nello specifico si tratta 11.500 milioni di euro, di cui 4000 su titoli trimestrali con scadenza il 15.12.2011 (e della durata quindi di 91 giorni) e 7.500 milioni di euro per gli annuali con scadenza il 14.09.2011 (durata di 365 giorni).

Bene i titoli di Stato, grazie alla BCE

Nella giornata che va’ a chiudere l’ultima settimana intera di Agosto 2011 gli indici sono più allineati che mai; il calo risentito, al di là delle percentuali, è proporzionale ai movimenti dei giorni precedenti su tutti gli indici Europei, segno che univocamente tutti gli investitori  non si fidano a lasciare aperti i long overnight per il week-end ma preferiscono restare liquidi per evitare sorprese. Questa buona usanza, valida anche nei periodi tranquilli, acquista più che mai valore anche se rischia di essere fuorivante sui grafici visto che si rischia di non distinguere un down-trend da un’uscita di mercato in massa. Nel breve non fa’ differenza, ma nel medio periodo si tratta di due situazioni completamente diverse.

Malissimo Euro/Dollaro invece; si alza ancora la volatilità, e dopo un tentativo di recupero che sembrava aver diffuso l’ottimismo (rispettando anche la correlazione inversa con Usd/Jpy) il cross torna sui suoi passi vicino ai minimi di ieri, senza che le Piazze Azionarie ne abbiano risentito.

Mentre i volumi calano e l’ottava si prepara a giungere a conclusione, gli analisti ed i traders guardano il Mercato dei Titoli di Stato; buona la richiesta di Bot e Ctz, ma il merito va’ alla BCE che, come annunciato in precedenza, si è fatta carico di acquistare titoli del debito sia Italiani che Spagnoli.

Titoli di Stato: nuova asta Bot e Ctz del 26 Agosto 2011

Mentre le aste di medio-lungo termine di metà Agosto sono state annullate, come è buona usanza da parte del MEF durante il mese ufficiale delle vacanze degli italiani, le aste di Bot e CTZ vengono indette regolarmente.

Dopo l’asta del 10 Agosto di Bot, in data 23 Agosto il MEF ha comunicato i dettagli per la nuova emissione di 8500 milioni di Euro con scadenza al 29/02/2012 (durata di 182 giorni) sottoscrivibile per un minimo di 1000 Euro ed un massimo di 5 richieste di acquisto per ogni partecipante.

L’emissione ha luogo pochi giorni prima del 31 Agosto in cui 9000 milioni di Euro in Bot giungono a scadenza e, come specificato nella nota del Ministero delle Finanze e dell’Economia, le richieste di acquisto dovranno pervenire alla Banca d’Italia tramite la rete nazionale interbancaria entro e non oltre le ore 11 del giorno 26 Agosto 2011. La data di regolamento è fissata per il 31 Agosto.

Pronti contro termine MyProfit di WeBank per investimenti minimi

L’offerta di WeBank (del gruppo Banca Popolare di Milano) è completa praticamente sotto tutti i punti di vista e replica i vantaggi di offerte simili inserendosi nel mercato direttamente tra le offerte favorite degli ultimi anni.

I pronti contro termine di WeBank meritano un capitolo a parte, sopratutto in un periodo come questo in cui le famiglie risparmiano a fatica capitale da investire; la possibilità di vincolare somme di denaro a partire da 1000 Euro è sicuramente da preferire ad altre soluzioni simili (ieri abbiamo parlato dell’offerta di Unicredit in cui il minimo era di 5000 Euro), anche se questo fattore costringe a diminuire leggermente i rendimenti del denaro vincolato.

Anche se i pronti contro termine non vantano di certo rendimenti particolarmente alti in tutti i casi, in questo particolare vengono ulteriormente ristretti, anche se il “malus” è compensato dalla possibilità di investire in tutta sicurezza una cifra davvero irrisoria. Vincolando i propri risparmi a scelta per 3, 6 o 9 mesi avremo a scadenza la garanzia del ritorno del 100% del capitale più l’interesse in misura rispettivamente di 1,50%, 1.80% o 2.40%, in tutti i casi netto (anche se c’è da ricordare che quotidianamente WeBank aggiorna il tasso in linea con il mercato).

Standard & Poor’s: tutto sul sistema di rating dell’agenzia

L’influenza delle agenzie di rating è ormai consolidata in tutto il mondo. Se oltreoceano pensano che un paese Europeo potrebbe avere difficoltà a ripagare il proprio debito, automaticamente quel paese rischia il collasso come conseguenza delle “loro” analisi.

Il potere (forse esagerato?) che le agenzie di rating si sono conquistate nel tempo viene espresso con analisi di titoli obbligazionari ed imprese che condizionano come conseguenza la risposta degli investitori ma anche il premio che questi sono disposti ad accettare come ricompensa per l’investimento.

La proporzione inversa che lega rischio e guadagno è strettamente guidata da agenzie come Standard & Poor’s, una delle tre più importanti agenzie di rating del mondo (con Moody’s e Fitch Ratings) il quale compito è proprio quello di valutare la capacità di ripagare il debito.

Pronti contro termine di Banca Sella: rendimenti e vantaggi

Un rendimento a tasso fisso, chiaro e certo, a fronte di un basso rischio e nessuna brutta sorpresa legata a variazioni ed oscillazioni di mercato lungo tutto il periodo di investimento. E’ questa la “sicurezza” offerta dai pronti contro termine, prodotti per investire la liquidità che offrono un tasso fisso, e che a scadenza restituiscono il capitale investito più gli interessi; il tutto fermo restando, è bene saperlo, che l’investimento non è svincolabile prima della scadenza prevista. Anche Sella.it propone alla propria clientela i Pronti Contro Termine, con sottostante i titoli di Stato, ad esempio i Bot, a fronte di una durata dell’investimento che parte da un minimo di uno ad un massimo di sei mesi in funzione della tipologia dell’emissione. Il tasso è fisso e predeterminato, quindi senza sorprese a scadenza quando si riceve il capitale più l’interesse noto alla stipula.

Crisi del debito: ecco perché l’Italia non può fallire

Come si fa a salvare un Paese che ha un debito pubblico che, poco ci manca, è pari a duemila miliardi di euro? Il Paese di cui stiamo parlando, se non si fosse capito, è l’Italia! Ebbene, è praticamente impossibile parlare di salvataggio dell’Italia visto che il suo fallimento innescherebbe il “default mondiale“. Questo è quanto titola IlFattoQuotidiano riprendendo le dichiarazioni di Alain Minc, economista francese nonché uno dei consiglieri di punta di Nicolas Sarkozy, il Presidente francese. Anche per questo probabilmente la Bce nei giorni scorsi è scesa in campo facendo shopping di Btp, che si sono subito impennati sul mercato secondario provocando l’effetto benefico relativo alla riduzione dello spread con il Bund. Bene, l’Italia è un Paese non salvabile, è per i cittadini che ci vivono è un bene.

Titoli di Stato: asta Bot 10 agosto 2011, giù i rendimenti

L’annuncio della Bce, la Banca centrale europea, relativo all’avvio di un programma di acquisto di titoli di Stato italiani e spagnoli, ha sortito sui mercati obbligazionari gli effetti sperati. Lo spread Btp-Bund, balzato nei giorni scorsi in area 400 punti, è sceso di oltre 100 punti base; siamo attualmente a quota 280 punti base circa, così come sul MOT, il Mercato Obbligazionario Telematico, i titoli di Stato italiani non sono più oggetto, già da qualche giorno, di pesanti vendite da parte degli speculatori. Proprio oggi, mercoledì 10 agosto del 2011, il Dipartimento del Tesoro del Ministero dell’Economia e delle Finanze ha collocato con successo, e con una forte domanda, i Bot a dodici mesi, i cui rendimenti, rispetto alla precedente asta, sono crollati dello 0,70% circa, passando dal 3,67% al 2,96% annuo lordo.

Titoli di Stato: 10 agosto 2011, la nuova asta di Bot

Bot a ferragosto in arrivo! Il MEF, Ministero dell’Economia e delle Finanze, infatti, ha reso noto nella giornata di ieri, venerdì 5 agosto del 2011, d’aver disposto una nuova asta di titoli pubblici. Dopo le speculazioni sul debito sovrano italiano, ed i crolli di Borsa, la nuova asta di titoli pubblici è molto importante per tastare il polso e la fiducia degli investitori e dei risparmiatori. In particolare, sarà importante sia il dato relativo ai rendimenti con cui i titoli saranno collocati, sia il rapporto tra la domanda e l’offerta del MEF. Nel dettaglio, mercoledì prossimo, 10 agosto del 2011, con data di regolamento fissata per il 15 agosto del 2011, il Dipartimento del Tesoro del Ministero dell’Economia e delle Finanze ha disposto un’asta di Bot, Buoni Ordinari del Tesoro, con scadenza a dodici mesi, mentre il Bot trimestrale, a seguito di assenza di specifiche esigenze di cassa, anche stavolta non sarà offerto.

Investimenti, crescita e debito pubblico: serve una stagione nuova

In queste ore i rendimenti dei titoli di Stato italiani a lungo termine hanno di nuovo raggiunto minimi di prezzo, e quindi rendimenti elevati, sullo stesso livello precedente all’approvazione, in fretta e furia tra l’altro, della manovra triennale di correzione dei conti pubblici. Siamo quindi tornati punto e a capo, con le odierne aste del Tesoro di BTP che hanno fatto registrare un’impennata dei rendimenti. Sebbene la domanda sia stata come al solito ben superiore all’offerta, lo Stato italiano già da qualche settimana a questa parte si trova costretto a rifinanziare il proprio debito pagando interessi anche di un punto e mezzo percentuale superiore ai livelli precedenti gli attacchi speculativi. La manovra finanziaria, tra l’altro, non piace a nessuno in base ai contenuti ed ai provvedimenti che porteranno allo Stato incassi dell’ordine di circa 50 miliardi di euro che, stando alle stime, potrebbero arrivare anche a 70 miliardi di euro.

Titoli di Stato: 26 luglio 2011, le nuove aste

E’ in rampa di lancio una nuova emissione di titoli pubblici italiani, ed in particolare i Bot, Buoni Ordinari del Tesoro, ed i CTZ, Certificati di Credito del Tesoro Zero Coupon. In accordo con quanto reso noto in data odierna, giovedì 21 luglio del 2011, dal MEF, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, per la giornata di martedì prossimo, 26 luglio del 2011, con data di regolamento 29 luglio del 2011, è stata disposta una nuova asta di Bot con scadenza a sei mesi, e per la precisione con scadenza a 186 giorni, per un controvalore pari a 7,5 miliardi di euro. Trattasi, nello specifico, dei Bot 31.01.2012 che saranno collocati in concomitanza con la scadenza, in data 29 luglio del 2011, di Buoni Ordinari del Tesoro per un controvalore pari a ben 8,8 miliardi di euro.

Bollo titoli: Altroconsumo, aumento è confisca di Stato

Continua a suscitare aspre critiche la decisione del Governo, con la manovra finanziaria triennale di correzione dei conti pubblici, di aumentare a dismisura l’imposta di bollo sul deposito titoli bancario. Ad esempio, secondo Altroconsumo più che di aumento del bollo si può tranquillamente parlare di una sorta di confisca di Stato. Nel migliore dei casi per il solo bollo titoli in banca si pagheranno ben 120 euro all’anno che incideranno e non poco sui piccoli patrimoni, quelli che per intenderci hanno in banca, ad esempio, 10 mila euro o poco più, magari proprio investiti in Buoni Ordinari del Tesoro (Bot). A regime, inoltre, per i patrimoni sopra i 50 mila euro, il bollo sul deposito titoli balzerà a ben 380 euro. Adesso, probabilmente nei prossimi giorni, vedremo se questo inasprimento della tassazione indiretta sul risparmio sarà alleggerito oppure sarà mantenuto.

Titoli di Stato Italia: attacco al debito pubblico

E’ in atto, a carico del nostro Paese, purtroppo, un attacco speculativo su scala internazionale sia sul debito pubblico, sia sull’azionario. Dopo il tonfo di venerdì scorso, anche oggi, lunedì 11 luglio del 2011, Piazza Affari cede sotto i colpi delle vendite sui titoli ad elevata capitalizzazione, così come i titoli di Stato sul MOT, a partire da quelli a lunga scadenza, sono in affanno. E allora, cosa sta succedendo? Dopo Grecia, Irlanda e Portogallo, adesso Spagna e Italia sembrano essere entrate ufficialmente nell’occhio del ciclone a causa sia di criticità strutturali di cui soffrono sia l’economia nazionale, sia quella iberica, sia dell’instabilità a livello politico. Proprio l’Italia in questo momento si trova in una fase di stallo a livello politico che i cittadini rischiano di pagar caro. Non a caso neanche le opposizioni in questi ultimi giorni parlano di dimissioni del Premier e di elezioni anticipate, in quanto sono consce del fatto che si lascerebbe in mano il nostro Paese alla speculazione degli hedge funds.

Titoli di Stato: 12-14 luglio 2011, le nuove aste

Per i titoli di Stato italiani sono in rampa di lancio, già dalla fine del corrente week-end, nuove aste di BOT, Buoni Ordinari del Tesoro, e di Btp, Buoni del Tesoro Poliennali. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, infatti, ha reso noto d’aver disposto un’asta di BOT, Buoni Ordinari del Tesoro, per la giornata di martedì prossimo, 12 luglio 2011, il che significa che da parte dei risparmiatori e degli investitori i titoli possono essere prenotati in asta, per lotti pari a mille euro o multipli, entro e non oltre il giorno prima, lunedì 11 luglio del 2011. Gli intermediari invece dovranno presentare le domande raccolte entro e non oltre le ore 11 del 12 luglio del 2011. I titoli in asta sono i BOT 16.07.2012, con scadenza a 367 giorni, per un controvalore pari a 6,75 miliardi di euro.