Caffè: i futures tornano agli alti livelli del 1997

Le meraviglie del caffè non sono ancora finite: la commodity alimentare prosegue infatti imperterrita il proprio rally, tanto che i livelli raggiunti sono praticamente identici ai picchi del 1997. Questo rialzo così sorprendente è stato favorito soprattutto dalla domanda globale, di gran lunga superiore alla produzione, visto che gli investitori hanno sottoscritto azioni su azioni relative alle principali aziende del settore, vale a dire Starbucks Corporation e Green Mountain Coffee Roasters. È proprio quest’ultima società che si è caratterizzata ampiamente in positivo, con un trading piuttosto sostanzioso, addirittura al di sopra di qualsiasi altra azienda che fa parte dell’indice Standard & Poor’s 500.


In particolare, bisogna sottolineare come i contratti futures collegati alla qualità arabica del caffè abbiano già raddoppiato le loro quotazioni nel corso del 2010; il consumo è stato massiccio e la domanda ha beneficiato in larga misura della ripresa economica, con i titoli della stessa Green Mountain che sono saliti di ben 47 punti percentuali. Secondo Thomas Mikulski, stratega presso la società di brokeraggio Lind-Waldock di Chicago, la domanda dovrebbe rimanere forte anche nel medio-lungo termine, nonostante non ci siano sviluppi attuali per quel che concerne i nuovi raccolti della commodity, con il mercato maggiormente concentrato nei confronti delle scorte. Entrando nel dettaglio, i futures sulla già citata qualità arabica e collegati alle spedizioni di maggio hanno guadagnato 4,15 dollari (circa l’1,5%), così da attestarsi a quota 2.759 dollari, il livello più alto da quasi quattordici anni a questa parte.

L’International Coffee Organization ha fatto presente che le riserve globali non andranno oltre i tredici milioni di sacchi, un record comunque negativo da quando la stessa associazione ha cominciato a registrare i dati, vale a dire dagli anni Sessanta. Infine, i contratti che osservano da vicino le performance della qualità robusta (sempre le spedizioni di maggio) hanno ricavato altri trentadue dollari (+1,4%), attestandosi a un’interessante quota totale di 2.337 dollari per tonnellata.

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