La produzione di caffè fa crollare i futures sulla qualità arabica

I contratti futures collegati al caffè qualità arabica sono scesi al loro livello più basso dell’ultima settimana, una chiara testimonianza che le scorte internazionali si sono accresciute: al contrario, gli stessi strumenti finanziari in questione, ma collegati al cacao e allo zucchero, hanno subito un rialzo importante. Tornando però a parlare del caffè, però, c’è da dire che la produzione sarà pari a 132,4 milioni di bustine, un dato che si riferisce alla stagione che è cominciata lo scorso mese di ottobre; tra l’altro, l’aumento rispetto alle stime di dicembre è stato superiore ai 3,8 milioni di unità, così come annunciato ufficialmente nei giorni scorsi dalla International Coffee Organization.

Caffè: i futures tornano agli alti livelli del 1997

Le meraviglie del caffè non sono ancora finite: la commodity alimentare prosegue infatti imperterrita il proprio rally, tanto che i livelli raggiunti sono praticamente identici ai picchi del 1997. Questo rialzo così sorprendente è stato favorito soprattutto dalla domanda globale, di gran lunga superiore alla produzione, visto che gli investitori hanno sottoscritto azioni su azioni relative alle principali aziende del settore, vale a dire Starbucks Corporation e Green Mountain Coffee Roasters. È proprio quest’ultima società che si è caratterizzata ampiamente in positivo, con un trading piuttosto sostanzioso, addirittura al di sopra di qualsiasi altra azienda che fa parte dell’indice Standard & Poor’s 500.

Caffè arabica, quotazioni da record: gli investimenti sfruttano il rally

L’arabo certamente sempre è il caffè migliore”: così Carlo Goldoni descriveva il gustoso e prezioso bene nel 1753 nella sua commedia “La sposa persiana” e si tratta di una frase che calza perfettamente a pennello per commentare l’attuale situazione finanziaria della commodity. In effetti, è soprattutto la speculazione e le attività dei soggetti in essa coinvolti a farla da padrona per quel che riguarda proprio le quotazioni del caffè, in particolare la nota qualità arabica, la quale è riuscita a porre in essere la sua migliore performance da oltre dodici anni, in termini di livelli massimi. L’Intercontinental Commodity Exchange sta dunque beneficiando di questo andamento più che positivo, visto che il caffè è riuscito a chiudere la settimana appena terminata a quota 19,57 centesimi per libbra, in rialzo di 1,9 punti percentuali.

Futures e materie prime: quanto durerà il rally del caffè?

fondi_caffe_concime_design_sistemico_estrazione_lipidi_lavazza_politecnico_torino_design_sistemico_fondi_caffe_concime_1Il mercato delle materie prime viene destato e tenuto ben sveglio dalle contrattazioni relative al caffè: in effetti, i contratti futures su uno dei beni alimentari più importanti a livello internazionale hanno fatto registrare delle performance più che positive, un’onda lunga che non cessa di trasmettere i propri benefici a qualsiasi comparto, non ultimo quello della qualità arabica dello stesso caffè. Le conseguenze più evidenti sono quelle relative al Liffe (la piazza in cui sono scambiati appunto i futures), dove la commodity è riuscita a ottenere un rialzo di quasi sei punti percentuali, raggiungendo l’interessante quota di 1.560 dollari per tonnellata. Entrando nel dettaglio, c’è da dire che lo strumento finanziario quotato sul caffè ha potuto contare su una scadenza con un valore pari a 36 dollari, anche se gli analisti hanno fatto notare che tale livello vuole sottintendere una carenza di merce nel breve termine. I mercati più in difficoltà nel momento attuale sono quelli del Vietnam, Indonesia e Uganda (nel paese africano sono state addirittura tagliate le stime sull’esportazione del prodotto).