Avon sta preparando l’emissione di bond a tre, sette e dieci anni

Avon Products Incorporated, la più grande azienda al mondo per quel che riguarda la produzione di cosmetici, profumi e bigiotteria, sta pianificando in ogni dettaglio la quotazione di specifici titoli obbligazionari. La vendita di cui si renderà protagonista la compagnia di New York dovrebbe essere suddivisa in tre parti distinte, una operazione necessaria per rifinanziare in modo adeguato il debito che è stato contratto. Come già anticipato, le tranche dell’offerta di bond saranno diverse, dunque cerchiamo di capire con cosa si potrà avere a che fare.

Le scadenze sono anch’esse tre, vale a dire tre, sette e dieci anni per la precisione, come è stato messo in luce da una fonte anonima (non c’è ancora l’autorizzazione a parlare pubblicamente della vendita). Il denaro raccolto in questa maniera sarà fondamentale per riassestare le casse della multinazionale americana, oltre che per finanziare altre attività strettamente collegate agli scopi societari. Il debito totale di questo gruppo ammonta attualmente a 3,2 miliardi di dollari. Inoltre, non bisogna neanche dimenticare che esso vanta 125 milioni di dollari per quel che riguarda delle obbligazioni che scadranno il prossimo mese di maggio (il rendimento è stato fissato a 4,625 punti percentuali). C’è poi un altro elemento da tenere in considerazione, ovvero gli 1,2 miliardi di dollari di denaro cash, una somma registrata alla fine dello scorso anno.

In questo modo, i potenziali investitori finanziari che andranno a sottoscrivere i bond potranno capire meglio la situazione finanziaria di Avon. Anche i rating sono determinanti in questo senso. I nuovi strumenti finanziari di cui si sta parlando dovrebbero essere valutati dall’agenzia Moody’s con un Baa2. Si tratta di un rating intermedio, il quale fa parte dell’investment grade e dei giudizi che identificano una affidabilità discreta dell’investimento: le percentuali di default non sono preoccupanti, tanto è vero che le probabilità di un fallimento entro un anno ammontano allo 0,2%, mentre salgono al 6,6% per quel che riguarda i prossimi quindici anni.

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