Emissione obbligazionaria in due parti per Philip Morris

Il colosso americano del tabacco Philip Morris International è stato protagonista dell’emissione di due tranche di titoli obbligazionari: il prezzo di tali offerte di bond è stato aumentato fino a due miliardi di euro da parte della multinazionale newyorkese, stando almeno alle prime indiscrezioni. Sono inoltre tre gli istituti di credito che si sono occupati dell’operazione di cui si sta parlando, vale a dire Crédit Suisse, JPMorgan e Royal Bank of Scotland (vedi anche Il rally dei Tobacco Bond americani). Cerchiamo di capire quali sono le caratteristiche più interessanti di questi strumenti finanziari per gli investitori.

Anzitutto, la durata complessiva della prima tranche è stata fissata in sette anni, visto che la data di maturazione sarà il 19 marzo del 2020. Per quel che riguarda, poi, la cedola, quest’ultima ammonta a 1,75 punti percentuali, senza dimenticare lo spread in questione, vale a dire cinquantacinque punti base al di sopra del tasso midswap. Il rendimento è pari all’1,849%. L’altra tranche, invece, prevede una durata ancora più lunga, ovvero dodici anni, tanto è vero che la scadenza è stata fissata al 19 marzo del 2025. L’ammontare di questa seconda parte è di 750 milioni di euro, mentre i restanti 1,25 miliardi si riferiscono alla prima.

La cedola in questione è pari al 2,75% (spread di ottantatré punti base per la precisione), senza dimenticare il rendimento, di poco superiore ai 2,8 punti percentuali. La quotazione dei prodotti in questione avverrà, come è facilmente intuibile, presso la Borsa di New York. Infine, si possono ricordare i rating assegnati, sempre utili da questo punto di vista. Secondo Moody’s, il debito di Philip Morris vale un giudizio di A2, mentre per Standard & Poor’s e Fitch può essere valutato con una A. Questo vuol dire che è stato affibbiato il sesto rating più alto in assoluto, parte integrante dell’investment grade e indicativo della buona affidabilità dell’investimento.

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