Il rally dei Tobacco Bond americani

I Tobacco Bond emessi dagli stati americani hanno guadagnato parecchie posizioni dopo l’annuncio di alcune multinazionali del settore: Philip Morris Usa, ma non solo, è in prima linea per la distribuzione dei pagamenti relativi a un accordo del 1998, il quale coinvolge diciassette stati federali e quattro miliardi di dollari. Un esempio molto interessante è stato fornito dalla domanda di rendimenti extra da parte degli investitori finanziari per quel che concerne il titolo obbligazionario della California, visto che è stato registrato un calo pari a 0,2 punti percentuali (il ribasso mensile è invece fermo al 10%). L’annuncio ufficiale ha coinvolto anche nomi come Lorillard Incorporated e Reynolds American Incorporated, altre società che sono attive proprio nel mercato americano del tabacco.

Secondo analisti ed economisti, in questo preciso momento c’è maggiore certezza e un sentimento del genere non può che essere positivo per i Tobacco Bond. Gli altri andamenti finanziari possono aiutare a comprendere meglio la situazione. Ad esempio, il bond della Golden State Tobacco Securitization Corporation è stato scambiato nelle ultime ore a un rendimento medio del 5,32%, circa 3,2 punti percentuali al di sopra dell’indice sottostante di riferimento. Lo strumento in questione è stato valutato dall’agenzia americana Moody’s con un rating B3, vale a dire sei livelli al di sotto dell’investment grade (la scadenza fissata è di quindici anni per la precisione).

Proprio un anno fa, tra l’altro, ci fu da parte della British American Tobacco un nuovo bond dopo quasi un anno e mezzo. I prodotti legati al settore e che sono giudicati attualmente “spazzatura” (junk) hanno guadagnato circa ventotto punti percentuali nel corso di quest’anno, una performance piuttosto importante, soprattutto se confrontata con il +7% del mercato dei bond municipali. L’accordo di quattordici anni fa ha fissato il pagamento da parte dei produttori di somme in denaro ogni anno nei confronti di quarantasei giurisdizioni, in modo da coprire le disponibilità per le cure mediche.

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