Dubai: rally dei bond islamici grazie ai progetti per Qatar 2022

È un vero e proprio boom quello di cui sono stati protagonisti i bond islamici di Dubai nel corso di questa settimana: i Sukuk del Golfo Persico (i certificati di investimento che sono conformi alla legge della Sharia) hanno infatti arginato le perdite accumulate negli ultimi dieci mesi, visto che Standard & Poor’s ha provveduto a rivedere l’outlook di DP World, alla luce dell’ultima trionfale candidatura del Qatar in qualità di paese organizzatore della coppa del mondo di calcio nel 2022. I rendimenti medi di tali prodotti hanno comunque ceduto lo 0,13% ieri, ma le altre stime sono piuttosto incoraggianti: i bond di DP World renderanno il 6,25% in relazione alla scadenza di luglio 2017, mentre si è anche assistito a una interessante crescita da parte dei Sukuk venduti dal governo indonesiano e da quello malese.


La compagnia di Dubai rappresenta il quarto maggior operatore portuale del mondo e il suo outlook è passato da “negativo” a “stabile”, dato che l’agenzia statunitense di rating ha fatto riferimento ai migliori risultati finanziari che sono stati conseguiti e alla ristrutturazione del debito. Per quel che riguarda il Qatar, invece, non è difficile immaginare una imminente attrazione di capitali e investimenti internazionali, con conseguenti rally in relazione ai prezzi petroliferi e alla crescita economica della regione, uno scenario che è stato confermato dalla Bahrain Islamic Bank. Tra l’altro, gli investitori stanno assistendo a un incremento relativamente alto di questi rendimenti a causa degli ultimi provvedimenti fiscali posti in essere dal presidente statunitense Barack Obama.

Intanto, il rendimento dei bond islamici del Dipartimento delle Finanze di Dubai è calato di diciassette punti base, il primo declino delle ultime cinque settimane. Mohd Noor Hj A Rahman, manager finanziario di OSK-UOB Unit Trust, ha parlato espressamente di “denaro bollente” in questo caso, visto che, a suo avviso, una volta che i soldi saranno stati accumulati grazie ai bond, gli investitori abbandoneranno tali prodotti.

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