Qatar ed Emirati Arabi, gli approdi sicuri per un investimento

Qatar e Abu Dhabi, sono queste le due piazze finanziarie arabe su cui si concentrano le maggiori attenzioni degli investitori: si tratta, rispettivamente, dell’economia mondiale col più rapido ritmo di crescita e del centro in cui gli obbligazionisti preferiscono collocare i loro prodotti. In pratica, si sta parlando delle due più valide alternative al continente europeo, funestato da una crisi del debito senza precedenti. Nel dettaglio, il rendimento medio dei bond del Golfo Persico è sceso di tre punti base (-0,003%) nel corso dell’ultimo mese, attestandosi a quota 4,719 punti percentuali, secondo quanto rilevato da Hsbc. I ritorni economici relativi ai titoli sovrani del Qatar denominati in dollari hanno invece sfiorato i loro minimi la scorsa settimana: il confronto più interessante è stato senza dubbio quello con i medesimi strumenti messi a disposizione dalla Polonia e dall’Ungheria.

Anche gli analisti cominciano a mangiare la foglia e la loro esposizione alle nazioni dell’Europa orientale è sempre minore, mentre sono privilegiati quei paesi che vantano delle finanze pubbliche solide e dalle ottime prospettive. I sukuk qatariani in scadenza nel 2019 beneficiano attualmente di un interesse pari al 6,55%, in deciso calo a fronte dei pericolosi rialzi polacchi e magiari degli ultimi mesi.

Doha viene sicuramente agevolata dalle imponenti esportazioni di gas naturale, tanto che il 2011 dovrebbe essere caratterizzato da una espansione di ben venti punti percentuali (nel 2010 fu registrato un +16%), come evidenziato ultimamente dal Fondo Monetario Internazionale; Abu Dhabi, capitale degli Emirati Arabi Uniti, detiene invece il 7% delle risorse petrolifere mondiali, un vantaggio indiscusso. I bond delle due nazioni vengono quindi considerati come degli approdi sicuri in questo periodo di forti turbolenze economiche: anche l’Africa settentrionale è altrettanto attraente, ma non alla stessa maniera, ragione per la quale si può fare un pensierino su queste sottoscrizioni all’interno del proprio portafoglio, in modo da ottenere una diversificazione vincente.

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