Sukuk: i rendimenti di Dubai in recupero su Kuala Lumpur

Il confronto finanziario tra Dubai e Kuala Lumpur ha messo in luce un risultato piuttosto particolare, visto che il piccolo emirato arabo sta ottenendo dei successi importanti nella ristrutturazione del proprio debito: la domanda di rendimenti extra da parte degli investitori per detenere i bond di Dubai denominati in dollari è stata rivolta nei confronti di un ritorno economico pari al 6,39%, una percentuale di gran lunga superiore rispetto ai sukuk malesi (3,93%), i quali sono calati di ben 251 punti base nel corso delle ultime contrattazioni, facendo registrare un vero e proprio record negativo. Il gap in questione è ora pari a 55 punti, anche perché Dubai World, la principale holding finanziaria di proprietà statale, ha firmato un accordo fondamentale con i propri creditori per modificare i termini relativi ai circa venticinque miliardi di dollari di debito.


L’emirato, inoltre, ha beneficiato del rialzo dei flussi per quel che concerne i bond con i rendimenti maggiori (+64%) nel corso del primo trimestre di quest’anno. Come si possono tradurre tutte queste tendenze? Secondo Aziz Oujdi, manager presso la Al Hilal Bank di Abu Dhabi, i risparmiatori stanno cercando con crescente insistenza i sukuk più appetibili (il sukuk rappresenta il titolo obbligazionario conforme ai dettami della finanza islamica, e quindi della legge della Shariah), magari con un basso profilo di rischio vista l’alta volatilità dei mercati. Le trattative sul debito di Dubai World, tra l’altro, hanno consentito di ripristinare in maniera positiva la fiducia degli stessi investitori.

Chi ha focalizzato invece il portafoglio sui titoli della Malesia, deve tenere conto che l’inflazione del paese è aumentata come non accadeva da quasi due anni: l’ultimo dato disponibile è quello di febbraio (2,9%), quindi l’attrattiva di tali prodotti sta venendo meno. L’economia di Dubai, al contrario, dovrebbe crescere a un ritmo del 4%, ricordando che il prodotto interno lordo reale dell’ultimo trimestre del 2010 aveva raggiunto i 2,2 punti percentuali.

Lascia un commento