Warner Music pianifica l’ultimo bond prima del rilevamento

La Warner Music Group Corporation è nota a tutti per le sue attività di registrazione nel campo musicale, ma forse non si ricorda adeguatamente che questo stesso colosso sta per essere acquisito da Access Industries Holdings, la creatura del miliardario russo Leonard Blavatnik: l’ultima eredità della compagnia americana è una emissione obbligazionaria, una vendita da 1,05 miliardi di dollari e ad altissimo rendimento. Nel dettaglio, questa cessione dovrebbe riguardare 150 milioni di dollari relativi ai titoli in scadenza nel 2016 (dunque quinquennali) e con un ritorno economico pari al 9,5%, mentre altri 695 milioni andranno a riguardare i bond in scadenza nel mese di ottobre del 2018 e gli ultimi duecento milioni si riferiranno alla scadenza di ottobre del 2019, anche se termini e condizioni ufficiali non sono ancora stati decisi.

Il rilevamento da parte della Access Industries avverrà grazie al solo denaro cash e con una valutazione che si aggira attorno ai 3,3 miliardi di dollari: anche gli azionisti della Warner hanno mostrato il loro assenso, votando favorevolmente all’operazione nel corso dell’ultimo meeting. Il prezzo di riferimento sarà pari a 8,25 dollari per ogni singolo titolo azionario. Quali valutazioni si possono trarre invece dalle agenzie di rating? Standard & Poor’s e Fitch hanno giudicato Warner Music entrambi con un B+, il primo gradino della zona a rischio per quel che concerne gli investimenti, puntando inoltre su un outlook negativo; il ranking di Moody’s è leggermente più ottimista, vale a dire Ba3, l’ultimo giudizio che identifica una sufficiente affidabilità creditizia.

Questi bond, i cosiddetti “high yield” di cui spesso si sente parlare, dovrebbero essere lanciati non più tardi della prossima settimana, dunque gli investitori interessati dovranno attendere davvero pochissimo; tra le tante indiscrezioni che stanno coinvolgendo l’offerta, infine, c’è da sottolineare il fatto che si potrebbe trattare dell’operazione più consistente di questo tipo da quando la VimpelCom ha lanciato 2,2 miliardi di dollari del proprio debito.

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