Trattative Ita-Alitalia in bilico su esuberi

Era da dare per scontato che le trattative Ita-Alitalia con i sindacati sarebbero potute andare velocemente in stallo. La colpa è da ascrivere al nodo esuberi, da sempre quello più scottante a livello sociale per tutti i protagonisti di questa vicenda.

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Nodo esuberi per Alitalia-Ita

Il prossimo 15 ottobre Ita potrà finalmente spiegare le ali: i biglietti sono già stati messi in vendita ma dietro le quinte il problema dei lavoratori che troveranno spazio al suo interno è tutt’altro che risolto. Alla piattaforma utilizzata dalla newco per assumere i suoi dipendenti sono state presentate oltre 29 mila domande, di cui circa 7200 appartengono a dipendenti Alitalia (sono 10 mila circa quelli in totale fermi in cassa integrazione straordinaria, N.d.R.). In totale i posti disponibili tra piloti e personale di terra sono 2800: anche scegliendo esclusivamente i dipendenti del vettore italiano, gli esuberi nella loro compagine sarebbero superiori ai 7 mila.

Un numero di persone esorbitante per i quali i sindacati vorrebbero una cigs che copra la loro retribuzione fino al 31 dicembre 2025, giorno di conclusione del piano industriale di Ita. Per il momento le firme sindacali hanno richiesto al Governo un estensione iniziale di un anno, fino al settembre del 2022, con la garanzia dell’80% dello stipendio: a conti fatti un pagamento ben più alto dei mille euro previsti come tetto massimo per i lavoratori dell’industria per questo ammortizzatore sociale.

Il piano del presidente Alfredo Altavilla

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Il piano industriale di Alfredo Altavilla non si sposa facilmente con le richieste dei sindacati: uno di quelli che sembra essere un punto cardine per il presidente è l’abbassamento dello stipendio dei dipendenti rispetto alle cifre messe a disposizione di Alitalia, al fine di favorire una migliore gestione generale senza perdite per nessuno. Una retribuzione più parca ma comunque sufficiente nel garantire un buon pagamento ai dipendenti.

Non stupisce quindi in generale che le trattative tra compagnia, Governo e sindacati stiano subendo una battuta di arresto. Tra le altre cose, proprio a partire da queste ore ci si aspetta che la Commissione Europea invii la lettera con le disposizioni ufficiali per la partenza di Ita: comunicazione che potrebbe essere accompagnata anche dal parere sulla violazione o meno della norma europea sugli aiuti di Stato e dal via libera all’aumento di capitale per Ita pari a 700 milioni di euro.

Si tratta quindi di ore importanti per il futuro di Ita quanto per i lavoratori di Alitalia che aspettano di sapere se i ministeri competenti daranno un nuovo via libera agli ammortizzatori sociali necessari e in quale misura.

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