Esuberi Alitalia 2012 – 2013

L’agenzia di stampa Asca riporta la notizia secondo cui l’Alitalia avrebbe individuato altri 690 esuberi per un risparmio di circa 30 milioni di euro. L’agenzia segnala – quale fonte delle sue informazioni – alcune fonti sindacali che erano presenti all’incontro con i vertici dell’azienda sul nuovo piano industriale. In maniera più specifica, stando a quanto illustrato dall’amministratore delegato Andrea Ragnetti, gli esuberi sarebbero 90 nell’area manutenzione, 300 tra gli assistenti di volo e altri 300 tra il personale di terra.

Al termine dell’incontro – prosegue l’agenzia – , oltre a rifiutare le ipotesi di ulteriori tagli, i sindacati hanno rimandato qualsiasi decisione a un prossimo appuntamento da tenersi nelle prossime settimane.

“’A quattro anni dal passaggio di consegne della vecchia Alitalia alla Cai le conseguenze drammatiche della privatizzazione, voluta in quei termini dall’allora Premier Berlusconi, sono sotto gli occhi di tutti. Ancora oggi ci troviamo a fare i conti con una compagnia in grave difficolta’, come hanno ammesso gli stessi vertici della societa’, e con il dramma di migliaia di lavoratori sull’orlo del baratro. Se si fossero legate le sorti dell’ex Alitalia ad un vettore internazionale avremmo resistito meglio alla crisi del settore aereo, presente ovunque ma drammatica in Italia. Avremmo inoltre garantito ben altre prospettive anche per quei 4500 cassintegrati Alitalia che sono stati abbandonati al loro destino” – afferma invece il deputato e capogruppo del Pd in commissione Trasporti alla Camera, Michele Meta.

“’Non si puo’ tollerare che a pagare il prezzo di un’operazione assolutamente sbagliata siano ancora una volta i lavoratori. Cio’ vale ancora di piu’ nel sistema aeroportuale della Capitale” – sottolinea ancora Meta sulle pagine online di Asca – “che conta con l’indotto circa 36.000 addetti, il piu’ colpito dalla crisi del settore dovuta alla perdita di un vettore nazionale. L’annunciato Piano nazionale degli aeroporti potrebbe contribuire a riordinare un sistema dove fino ad oggi abbiamo assistito alla guerra tra scali che ha fatto carne da macello dei lavoratori”.

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