Alitalia, nuovo prestito di 400 milioni

Il Governo versa altri 400 milioni di euro per mantenere operativa Alitalia nell’attesa di poterla ristrutturare per dare modo ad un potenziale partner come Lufthansa di poter investire: il tutto mentre regna il caos per ciò che riguarda le risorse umane della compagnia.

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Altri soldi per Alitalia

I ministri dell’Economia Roberto Gualtieri e dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli hanno firmato il decreto ministeriale che inietta denaro nelle casse di Alitalia in attuazione del decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 2 dicembre : un testo che tra le altre cose illustra come il nuovo commissario unico, Giuseppe Leogrande, abbia presentato l’istanza per richiedere il pagamento dei soldi il 13 dicembre, mostrando la reale urgenza di liquidità di una compagnia per la quale si sta tentando un salvataggio davvero in extremis.

I dati parlano chiaro: Alitalia sarebbe in negativo se non potesse contare sugli anticipi per i biglietti dei futuri voli e se si sommano tutti i soldi investiti per il suo mantenimento in questi due anni si supera ampiamente il miliardo di euro: una cifra pesante che prima o poi dovrà essere restituita. Il punto rimane sempre lo stesso: Lufthansa vuole Alitalia, ma pretende anche che diverse cose cambino prima del loro arrivo. È tempo che decisioni in tal senso vengano prese.

Spese eccessive di Alitalia

alitalia prorogata cassa integrazione

Una delle voci di spesa più alte per Alitalia riguarda proprio il numero eccessivo di risorse umane al lavoro. In attesa di comprendere come si risolverà la questione, la cassa integrazione è stata prorogata per altri tre mesi, fino al 23 marzo 2020 dopo un importante trattativa tra la compagnia aerea ed i sindacati. Ad essere interessate saranno 1020 persone rispetto alle 1075 finora coinvolte. Un accordo importante che però non è stato firmato da piloti e da assistenti di volo che insinuano ci possano essere irregolarità nella modalità di “erogazione e fruizione”.

Intanto, per il prossimo 7 gennaio è prevista un’audizione di Lufthansa alla Camera, fissata dalla commissione trasporti. Un passo necessario dato che Lufthansa si propone addirittura di rilevare Alitalia nel caso sia possibile. Le buone intenzioni vi sono, ma vi sono anche le richieste ormai note: una ristrutturazione capillare che tagli sprechi e consenta alla compagnia di ripartire e guadagnare. E che prevede, come anticipato nei mesi scorsi, almeno 5 mila-6 mila esuberi.

Un’ipotesi sempre rigettata che potrebbe rivelarsi davvero l’unica strada percorribile se non si vuole mandare davvero tutti a casa senza lavoro ed in bancarotta.

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