Accordo esuberi BPM

Il presidente del consiglio di gestione della Banca Popolare di Milano, Andrea Bonomi, si è detto fiducioso di poter chiudere le trattative con i sindacati sugli esuberi entro soli 40 giorni. Bonomi ha affermato di avere in essere un dialogo “costruttivo” con i sindacati, sottolineando come “il processo sia partito bene” e sperando che “sia anche veloce, e quando dico veloce intendo una quarantina di giorni”. Le dichiarazioni sono state raccolte a margine del recente workshop Ambrosetti a Cernobbio.

Per quanto concerne i numeri, il manager ha indicato una conferma intorno ai 700 dipendenti. Per quanto infine riguarda le indiscrezioni circa una revisione dei benefit di cui godono gli Amici della Bpm, Bonomi ha dichiarato che “occorre mettere tutto nell’alveo della normalità, questo è supportato anche da gran parte degli Amici”. Gli interventi sul personale previsti dal piano industriale interessano circa 3.000 risorse, di cui 700 saranno incentivati all’esodo utilizzando il Fondo di solidarietà.

La decisione degli esuberi BPM segue a breve distanza altri comportamenti similari da parte di altri istituti di credito. La prima, in ordine di tempo, era stata Ubi Banca, che aveva comunicato la volontà di lasciare a casa 1.500 dipendenti a tempo pieno dopo aver fallito il raggiungimento degli obiettivi contenuti nel piano industriale 2011 – 2013.

Ancora, il Monte dei Paschi di Siena ha messo in agenda oltre 4.500 esuberi, Banca Popolare di Bari ne stime 250, Veneto Banca 246, Banca Eturia 200, Credito Valtellinese 150. Non sono certamente esenti da tagli anche i big del comparto, Intesa Sanpaolo e Unicredit (qui comunque promossa da Chevreux), con la prima che vuole ridurre i costi del personale di 250 milioni di euro, e la seconda che si trova a gestire esuberi per 1.800 unità.

Simile atteggiamento anche da parte delle banche straniere, con le divisioni nazionali di Bbva, Deutsche Bank, Ing, che procedono nella strada del dimagrimento dei rispettivi organigrammi.

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